‘Risorgimento Socialista’ contro il ‘patto’ Fava-Navarra frutto di “analisi politiche eterodirette”

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Per Fabio Cannizzaro, esponente del gruppo ‘Risorgimento Socialista’, l’accordo tra Claudio fava e Ottavio Navarra che ha portato lo stesso Fava alla candidatura alla presidenza della Regione “apre la strada ad una piattaforma politica che muta irreversibilmente il progetto originario e mette al centro del suo agire le linee di Sinistra Italiana e MDP, linee diverse da quelle delineate collettivamente prima e poi ribadite nell’assemblea palermitana di luglio”  

Non tutta la sinistra alternativa al PD si ritrova in quello che, alla fine, non è altro che un accordo di potere tra Claudio Fava e Ottavio Navarra. E’ l’accordo che ha portato lo stesso Claudio Fava candidato presidente della Regione siciliana. Scrive, ad esempio, nella propria pagina facebook, Fabio Cannizzaro, di ‘Risorgimento Socialista’:

“Vi è in una certa sinistra una kunderiana ‘insostenibile leggerezza del tessere'”.

Suo anche il seguente post:

Dopo la comunicazione odierna (di ieri per chi legge ndr) di Ottavio Navarra con la quale lo stesso annuncia il ritiro della sua disponibilità ad essere il candidato a Presidente della Regione per il progetto d’alternativa siciliana di sinistra in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento siciliano, secondo le linee fissate già nell’assemblea di Palermo dello scorso 29 luglio c.a., avvertiamo come Risorgimento Socialista, organizzazione che ha partecipato al processo sin dall’inizio, la necessità di fare chiarezza sugli avvenimenti come vanno delineandosi”.

“La scelta di Navarra, lecita quanto, a nostro avviso, improvvida, di fatto, apre la strada ad una piattaforma politica che muta irreversibilmente il progetto originario e mette al centro del suo agire le linee di Sinistra Italiana e MDP, linee diverse da quelle delineate collettivamente prima e poi ribadite nell’assemblea palermitana di luglio. Detto mutamento, tutt’altro che casualmente, trova la sua sintesi intorno alla candidatura di Claudio Fava a Presidente”.

“Come Risorgimento Socialista della Sicilia, organizzazione politica militante della sinistra socialista, avvertiamo, per le nostre convinzioni, per i nostri valori e per coerenza alla nostra tradizione politica, la necessità di marcare la nostra distanza da queste analisi e dalla scelta compiuta, in libertà, dallo stesso Navarra. Detto ciò, è evidente che non ci riconosciamo né nel progetto incarnato da Fava, né nella scelta di rinunciare di Navarra, né tantomeno nelle valutazioni che ad esse sono sottese ed neppure nelle future scelte che ne conseguiranno”.

“Noi di Risorgimento Socialista della Sicilia restiamo convinti che, per le prossime elezioni regionali siciliane, sarebbe utile, invece, mantenere un robusto, chiaro progetto di cambiamento ed alternativa a sinistra per i siciliani, ponendo al centro del dibattito i loro problemi, le loro aspirazioni e l’irrisolta Questione Siciliana fuori da valutazioni tattiche d’ordine ‘romano’ e fintamente ‘laboratoriali’. In tale prospettiva rivolgiamo un invito a tutte le forze sociali e politiche siciliane di sinistra, che con noi condividono questa necessità, affinché si riesca, insieme, a mettere in campo ogni iniziativa che segni una chiara discontinuità rispetto alle solite analisi politiche eterodirette che la candidatura Fava sembra tornare a prospettare per la Sicilia, per i siciliani e per la sinistra: SE NON ORA, QUANDO?”.

P.S.

Quando Cannizzaro parla di “solite analisi eterodirette” fa riferimento al fatto che si dice in giro che questa neo formazione politica, frutto di un accordo tra Fava e Navarra, viene già etichettata come un’esperienza voluta da Massimo D’Alema?  

 

 

 

Visualizza commenti

  • Non basta smarcarsi, ci vuole una proposta alternativa, Risorgimento Socialista si proponga come soggetto aggregante di uno schieramento politico che sia espressione, come dice giustamente Cannizzaro, di un "chiaro progetto di cambiamento ed alternativa a sinistra per i siciliani, ponendo al centro del dibattito i loro problemi, le loro aspirazioni e l’irrisolta Questione Siciliana fuori da valutazioni tattiche d’ordine ‘romano’ e fintamente ‘laboratoriali’. "
    Non ci si può astenere da questo intento, quindi auspico che lo stesso Cannizzaro si candidi a guidare tale alternativa e a ricoprire questo ruolo aggregante in qualità di candidato a Presidente della Regione Sicilia.

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