Ma Alfano sta con Renzi o con Berlusconi? O con tutt’e due?

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E’ incredibile: sotto gli occhi di tutti, con una sfacciataggine che è pari solo alla propria bramosia di potere, il Ministro Alfano – ormai lo scrive pure il Giornale di Sicilia – tratta, contemporaneamente, con Gianfranco Miccichè e Nello Musumeci per le elezioni regionali e con Delrio e Faraone, del PD, per i posti alle elezioni politiche nazionali. Da nausea!

Mitico Angelino Alfano, Ministro del Mare Nostrum, pardon, ex Ministro degli Interni e ora Ministro degli Esteri. In questo momento lui e i parlamentari nazionali e regionali della Sicilia sbattono un po’ di qua e un po’ di là. A Roma trattano con Renzi per uno ‘sconto’ sulle elezioni politiche nazionali. In Sicilia trattano con il centrodestra perché, forse, se il centrodestra dell’Isola trova l’intesa si potrebbe pensare anche a una vittoria…

Poltrone di qua e poltrone di là. Notevole l’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia on line il cui titolo è tutto un programma:

“Alfano, accordo con Micciché e Faraone – Doppio patto sull’asse Palermo-Roma”.

Il testo dell’articolo è ancora più interessante:

“In meno di 24 ore Angelino Alfano ha chiuso due accordi. A Miccichè e Musumeci ha strappato la garanzia di poter ottenere per i suoi uomini la eventuale vicepresidenza della Regione in caso di vittoria del centrodestra. Al ministro Graziano Delrio e a Davide Faraone ha strappato la promessa di un aiuto per scavalcare lo sbarramento alle elezioni Politiche di febbraio in cambio del sostegno al centrosinistra alle Regionali del 5 novembre. E così ora Ap e il suo 6-8% in Sicilia diventa l’ago della bilancia per far diventare l’uno o l’altro dei due schieramenti il principale sfidante dei grillini”.

Chiaro? Per la Sicilia Alfano tratta con Gianfranco Miccichè e con Nello Musumeci per la vice presidenza della Regione nel caso in cui il centrodestra dovesse vincere in Sicilia le elezioni regionali.

Con il Ministro Graziano Delrio e con il sottosegretario, Davide Faraone – entrambi del PD – Alfano tratta per una riduzione dello sbarramento per poter acciuffare qualche seggio tra Montecitorio e Palazzo Madama.

Per Alfano e i suoi centrodestra e centrosinistra sono la stessa cosa: due treni da prendere al volo, a seconda della convenienza, per poter confermare seggi al Parlamento nazionale e, se andrà bene, nel Governo regionale della Sicilia.

Insomma: Franza o Spagna purché se magna!

Ci chiediamo e chiediamo: ma ai Siciliani tutto questo piace? Non viene la nausea ad osservare una politica fatta da questi trasformisti?

Il tema è sempre lo stesso: se i Siciliani che non sono andati a votare alle recenti elezioni comunali e che non sono andati a votare cinque anni fa, in occasione delle elezioni regionali, continueranno a non andare a votare, a vincere saranno ancora Alfano, il PD e il centrodestra che è esattamente uguale al PD.

L’unico modo per liberarsi e per liberare la Sicilia da questi personaggi – per liberare la Sicilia dal PD di Crocetta e Cracolici, ma anche per liberare la Sicilia dal centrodestra che tratta con Alfano – è andare a votare in massa: andare a votare per affossare, definitivamente, Alfano, il centrosinistra e il centrodestra.

Per liberare la Sicilia da una vecchia politica sempre più insopportabile!

 

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  • Io, invece, trovo Alfano coerente: lo avete scritto anche voi (e io concordo, sia chiaro) che in chiave antigrillina PD e FI si alleeranno, semmai Angelino Jolie è avanti e, senza inutili ipocrisie, agisce alla luce del sole (mi spavento da solo a pensare certe cose, ma è il più "onesto" di tutta quella combriccola... per il resto "viri chi manci!"). Se proprio devo dirla tutta, anche Micciché ha fatto un passo (da quel che leggo) che la dice lunga: promettere ad Angelino Jolie la vicepresidenza della Regione significa riconoscere che il cdx non vincerà mai queste elezioni (e quindi promettere una carica in caso di una vittoria che non ci sarà mai non costa niente). Sono convinto che tante cose potranno cambiare da novembre, perché se i grillini dovessero vincere le elezioni (e penso che questo possa accadere) e se autonomisti e indipendentisti dovessero entrare all'ARS questi sarebbero naturalmente gli interlocutori privilegiati del M5S, che ha qualche allergia a dialogare costruttivamente con la "vecchia politica" (per sintetizzare con una vostra espressione che trovo calzante)... forse Cancelleri dovrà anche dovre scendere a patti con loro... ma forse anche no, mentre le richieste di autonomisti e indipendentisti (il vostro simbolo e Siciliani Liberi, per intenderci), in questa fase potrebbero avvicinarsi tra di loro e alla politica che vorrebbe il M5S: tutto dipende da cosa accadrà in primavera a Roma, perché se il nuovo esecutivo italiano dovesse essere di un altro colore politico... lo Statuto è sempre lì (anche se fino ad oggi è inattuato) e la ZES potrebbe potenziarlo, se invece Di Maio dovesse essere il nuovo prenier... in Sicilia Cancelleri, in caso di sua vittoria, parlerebbe solo di scontrini e tagli agli sprechi.

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