Orlando: “Discontinuità’ da Crocetta”. Ma è il solo Crocetta il responsabile del tracollo della Sicilia?

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Nella riunione convocata oggi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha ribadito l’esigenza che il candidato di centrosinistra alla guida della Sicilia deve presentare “discontinuità” rispetto all’esperienza di Rosario Crocetta. Il problema è che le cose che hanno penalizzato la Sicilia sono state imposte a Crocetta dal PD. Orlando è contro il PD o la “discontinuità” non è altro che un modo per ingannare i Siciliani?

Chissà cosa starà pensando in queste ore il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Vero è che il ‘tavolo’ convocato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per ‘riunificare’ il centrosinistra e trovare un candidato di centrosinistra per la guida della Sicilia è stato un mezzo flop. Ma è altrettanto vero che l’unico segnale politico emerso da questa riunione è stata la richiesta – ribadita da Orlando – di “discontinuità” verso l’esperienza del Governo Crocetta.

Da quello che si capisce, ad Orlando – che si è auto-nominato ‘leader’ del centrosinistra siciliano – Crocetta non va proprio giù. Se il sindaco di Palermo chiede “discontinuità” è perché considera l’esperienza del Governo Crocetta non positiva. Altrimenti perché chiedere la “discontinuità”?

Il problema è che molti degli assessori della Giunta Crocetta fanno capo al PD. Non solo. Matteo Renzi – quando ricopriva il ruolo di capo del Governo nazionale – ha imposto al presidente Crocetta una sorta di ‘commissario’: si tratta di Alessandro Baccei, assessore all’Economia: in pratica, l’uomo che tiene i cordoni della borsa della Regione siciliana per conto di Roma.

Di fatto, il Governo Crocetta è commissariato per la parte economica e finanziaria. Con l’avallo del PD siciliano e della maggioranza di centrosinistra che appoggia a Sala d’Ercole lo stesso esecutivo Crocetta.

Quindi, a rigor di logica, Leoluca Orlando, chiedendo un candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra che presenti “discontinuità” verso l’esperienza Crocetta, dovrebbe estendere la discontinuità a tutta l’esperienza dello stesso Governo Crocetta: quindi al PD siciliano, ai centristi di Giampiero D’Alia e Giovanni Ardizzone, al partito di Angelino Alfano e al partito di Totò Cardinale. E, soprattutto, al Governo nazionale che ha imposto al Governo Crocetta il ‘commissario’ Baccei e una serie incredibile di penalizzazioni economiche e finanziarie.

Invece – e qui sta la stranezza, o se preferite il gioco degli inganni – Orlando chiede “discontinuità” verso il presidente Crocetta, ma vorrebbe arrivare a trovare un candidato per la presidenza della Regione ‘discontinuo’ rispetto a Crocetta con gli stessi alleati di Crocetta: cioè con i partiti che hanno approvato le cose fatte dal Governo Crocetta che Orlando non condivide…

E’ con questa commedia degli equivoci che il centrosinistra si vuole presentare al cospetto dei Siciliani alle prossime elezioni regionali?

A risolvere i problemi – o a provare a far dimenticare i danni fatti dal Governo Crocetta, dai suoi alleati e, soprattutto, dai sui ‘padroni’ politici (cioè Renzi e il PD nazionale) – Orlando e il PD hanno provato a candidare alla guida della Sicilia il presidente del Senato, il siciliano Piero Grasso. Che fino ad oggi ha detto no.

Perché ha detto no il siciliano Grasso? Lo ha spiegato il titolare di questo blog, Franco Busalacchi, nel corso della conferenza stampa tenuta oggi, a Palermo, per presentare simboli e alcuni protagonisti legati alla sua candidatura alla presidenza della Regione:

“Sono solidale con Grasso – ha detto Busalacchi – perché sta resistendo alle richieste insistenti dei vecchi partiti che ne vorrebbero fare l’ennesimo presidente fantoccio diretto da Roma come Crocetta”.

Insomma, c’è un po’ di confusione in questo centrosinistra siciliano. L’unica cosa chiara è che Orlando da una parte e tutti quelli che hanno governato con Crocetta dall’altra parte stanno provando a scaricare sul solo Crocetta i fallimenti dell’attuale Governo regionale.

Ci sta provando Orlando. Ci ha provato e ci continua a provare il sottosegretario, Davide Faraone, che ha dimenticato di aver piazzato nella Giunta Crocetta un paio di propri sodali. Ci provano Totò Cardinale e i suoi amici, che fanno finta di non ricordare di aver appoggiato, fino ad oggi, Crocetta.

Per non parlare del PD nazionale – che ha imposto a Crocetta il ‘commissario’ Baccei e che, proprio in queste ore, ha ratificato il secondo ‘Patto scellerato Renzi-Crocetta che ha scippato alla Regione siciliana una parte dell’IVA e una parte dell’IRPEF che, a norma di Statuto, spettano alla Sicilia!

Ma è veramente il solo Crocetta il responsabile dello sfascio di una Sicilia finita agli ultimi posti in tutte le classifiche nazionali e internazionali? E se Crocetta dovesse decidere di raccontare tutti i retroscena dei due ‘Patti scellerati’ che ha firmato con Renzi penalizzando 5 milioni di Siciliani che cosa succederebbe?

 

 

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