Incendi in Sicilia: dichiarato lo di calamità naturale. Ma la vera calamità naturale è il Governo Crocetta!

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Non c’è settore della vita pubblica siciliana che il Governo di Rosario Crocetta non abbia maltrattato o distrutto. Gli incendi che in questi giorni hanno mandato in fumo boschi e anche aree limitrofe ai centri abitati (e persino il più importante centro per la raccolta differenziata dei rifiuti) sono solo il finale di una legislatura devastante per tutta l’Isola

Un comunicato dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che ritrova la parola dopo che, da giorni, la Sicilia brucia, annuncia:

“Approvata in Giunta regionale la dichiarazione di stato di calamità per gli incendi che hanno colpito la Sicilia nei giorni scorsi.”

“E’ stato dato mandato alla Protezione civile – prosegue l’assessore – di predisporre la classificazione dei danni. Il primo passo da attuare sarà quello di acquisire tutti gli elementi necessari per quantificare l’entità economica dei danni, successivamente verranno avviati tutti gli adempimenti utili ad individuare gli strumenti da mettere in campo per sostenere le aziende danneggiate dagli incendi”.

Egregio onorevole Cracolici, alla buon’ora il Governo regionale ha battuto un colpo, dopo aver battuto il record di Nerone, l’imperatore noto, anche, per aver ‘riscaldato’ Roma.

Detto questo, va detto che in quasi cinque anni la vera calamità naturale, economica, sociale e politica della Sicilia si chiama Governo Crocetta.

Gli incendi che in questi giorni di caldo funestano la Sicilia sono solo l’ultimo, eclatante esempio di danni ingenti provocati da un Governo regionale inadeguato.

Ma non ci sono solo gli incendi e le aziende agricole danneggiate dal fuoco.

C’è l’agricoltura siciliana in ginocchio: mentre scriviamo il prezzo del grano duro – coltura fondamentale per l’economia agricola della nostra Isola – è ai minimi termini, mentre le navi cariche di grano duro estero continuano ad arrivare dalle nostre parti.

Cosa si salva dalla ‘calamità’ naturale del Governo Crocetta?

Fino a ieri sera su una delle Tv di Berlusconi – l’alleato di Renzi – nel corso di una trasmissione sono stati attaccati, tanto per cambiare, gli operai della Forestale, quando l’oggettiva responsabilità dei disastri provocati dal fuoco è del Governo regionale, incapace di mettere in campo le attività di prevenzione degli incendi.

La Formazione professionale siciliana è allo sbando e proprio in queste ore, nonostante le promesse di tutela degli oltre sei mila lavoratori disoccupati, in materia di assunzioni, succede di tutto e di più (come potete leggere qui).

Le politiche del lavoro praticamente non esistono più.

I trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi sono gestiti da comitati di affari che dividono ‘benefit’ e orologi Rolex a politici & parenti, assicurando ai cittadini un servizio pessimo su mezzi fatiscenti che cadono a pezzi (la vergogna di questa storia non sono solo i soldi pubblici che spariscono, ma i mezzi di trasporto da sesto mondo).

I Comuni siciliani, lasciati senza soldi, invece di fornire servizi ai cittadini, aspettano l’IMU come l’unica entrata certa e si inventano balzelli, contravvenzioni e penalizzazioni di tutti i tipi. Il tutto con l’ANCI siciliana (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) che invece di incalzare il Governo regionale, fa politica pensando non ai cittadini, ma alle elezioni regionali a sostegno di un candidato del PD…

Le ex Province sono state mandate al fallimento. E solo a fine legislatura il presidente della commissione Bilancio e Finanza dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, si ricorda che il Governo nazionale ha scippato i fondi anche alle ex Province siciliane e presenta un documento per invitare Roma a restituire il maltolto alle stesse Province siciliane. In campagna elettorale – a novembre si vota per le elezioni regionali – tutto fa brodo. E Vinciullo – alfaniano che ha appoggiato il Governo regionale peggiore della storia dell’Autonomia siciliana – cerca di rifarsi una verginità che non ha più, in quanto sponsor di Crocetta & compagni.

Vogliamo parlare delle strade provinciali abbandonate?

E che dire del CAS – il Consorzio Autostrade Siciliane – che invece di essere gestito in modo corretto e produttivo dovrebbe essere, nelle intenzioni del Governo Crocetta, regalato all’ANAS (che poi verrà inglobata dalle società delle Ferrovie dello Stato: in pratica, le Ferrovie, che già gestiscono in modo penoso le strade ferrate della Sicilia, si dovrebbero prendere anche le strade della Sicilia!).

Vogliamo parlare dei tagli alla sanità? Gli ospedali siciliani ridotti ai minimi termini, il tutto mentre nessuno Governo regionale, dal 2009 ad oggi, chiede l’applicazione di una legge dello Stato – la Finanziaria nazionale del 2009 – che impegna Roma a restituire alla Regione siciliana 600 milioni di euro all’anno.

Soldi dei Siciliani che i Governi di centrosinistra di Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta hanno deciso di regalare a Roma!

E visto che parliamo di regali a Roma a spese dei Siciliani, come dimenticare il primo ‘Patto scellerato’ firmato da Crocetta e Renzi nel giugno del 2014? Ricorda, presidente Crocetta? Il ‘Patto’ con il quale lei e il PD siciliano, avete rinunciato, a nome di 5 milioni di Siciliani, agli effetti positivi di alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale in favore della Sicilia. Quasi 5 miliardi regalati a Roma! Grandioso, no?

Vogliamo parlare del secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta, quello del giugno dello scorso anno? Altre penalizzazioni per i Siciliani!

Vogliamo parlare dei migranti? Il Comune di Milano, per il ‘disturbo’ provocato dagli immigrati, ha già incassato dallo Stato 150 milioni di euro. E la Sicilia dove, da decenni, sbarca il 90% degli immigrati? La Sicilia che assicura ai migranti i primi soccorsi? La Sicilia che ospita i migranti? Nulla!

L’elenco dei disastri provocati dal Governo Crocetta è infinito. Vogliamo parlare di un’inesistente tutela dell’ambiente, tra MUOS di Niscemi, discariche al posto della racconta differenziata dei rifiuti, depuratori delle acque allo sfascio, aumento patologico dei centri commerciali e via continuando?

E non se ne vogliono andare! Il sindaco di Palermo, presidente di ANCI Sicilia, invece di occuparsi dei Comuni utilizza l’ANCI per riproporre alla guida della Regione i protagonisti dell’attuale disastro, ma sotto mentite spoglie.

Ma quando li mandiamo a casa questi, mai?

 

 

 

 

 

 

 

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