Il grillino William Pacelli: “A Palermo è mancata la coesione. Per la Regione penso a Nino Di Matteo e agli autonomisti”

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Attivista del Movimento 5 Stelle di Palermo della prima ora, William Pacelli, lo sorso gennaio, aveva previsto la non elezione di Ugo Forello. Oggi aggiunge: “A Palermo è mancata la coesione”. E sulla Regione parla del giudice Nino Di Matteo e degli autonomisti-indipendentisti della Sicilia…  

Quello che penso sulle elezioni comunali di Palermo, o meglio, sul candidato del Movimento 5 Stelle a Palermo, Ugo Forello l’ho detto proprio a voi, lo scorso gennaio: a mio avviso, non avrebbe vinto”.

William Pacelli, attivista del Movimento 5 Stelle di Palermo della prima ora, in effetti, in un articolo che abbiamo pubblicato su questo blog lo scorso 18 gennaio, alla nostra domanda:

“A suo avviso Ugo Forello può vincere le elezioni comunali di Palermo?”,

così rispondeva:

““Penso proprio di no. E’ chiaro che questa storia, per com’è stata portata avanti, ci farà saltare un turno. A questo punto l’importante è piazzare una nostra rappresentanza nel Consiglio comunale di Palermo e fare venire fuori, piano piano, tutti gli inghippi. Credo che altre cose non se ne potranno fare”. (QUI L’ARTICOLO PER ESTESO).

Insomma, lei ha intuito tutto…

“A gennaio ho fatto un’analisi a freddo. Tutto sommato, non è stato difficile capire come sarebbe finita. Anche se…”.

Anche se?

“Anche se, forse, soprattutto a Palermo, sarebbe stata necessaria maggiore coesione. Invece la coesione non c’è stata. Anche lo stesso candidato sindaco avrebbe dovuto essere scelto meglio dalla base. Dobbiamo dirlo: quella di Ugo Forello non è stata una scelta condivisa”.

Perché è stato scelto Forello? 

“Per quello che ho capito – concetto che ho espresso a gennaio – non c’è stata la volontà di lavorare per vincere le elezioni comunali di Palermo. Forse qualcuno potrebbe aver fatto il seguente ragionamento: Leoluca Orlando è troppo forte, il suo sistema di potere è troppo forte. In questo passaggio elettorale accontentiamoci di una rappresentanza in Consiglio comunale e facciamo venire fuori le magagne che fino ad oggi non sono venute fuori. Tra cinque anni ne riparliamo”.

E sulla Regione siciliana che scenario vede?

“Sulla Regione lo scenario è completamente diverso. Io, ad esempio, mi sento molto vicino a tutta l’area degli autonomisti-indipendentisti: è un’area politica fatta da tanti idealisti, gente per bene, pulita. E’ con loro che, a mio avviso, il Movimento 5 Stelle deve cominciare a ragionare su programmi per il futuro della Sicilia. In questa campana elettorale – mi riferisco sempre a Palermo – ho avuto modo di ascoltare Ciro Lomonte ed è stato un piacere conoscere le sue idee”.

E sui candidati per la stessa presidenza della Regione siciliana?

“Sono certo che verrà di nuovo fuori il nome di Giancarlo Cancelleri. Detto questo, credo che l’individuazione del candidato debba avvenire tenendo conto delle possibilità che si presentano. Il giudice Nino Di Matteo, persona verso la quale tanti di noi nutrono grande stima, ha detto che non esclude la possibilità di scendere nell’agone politico. Non so se Di Matteo pensa alle elezioni nazionali o a quelle regionali. Ma so che sarebbe un ottimo candidato per guidare la rinascita della Sicilia”.

 

 

 

 

Visualizza commenti

  • quanto ci scommettete che alle regionali si candida ferrandelli con una lista anti-autonomista sostenuta da pif e buttafuoco.

  • Pif e Buttafuoco due Siciliani che della Sicilia capiscono quello che a Roma gli danno in pasto, cosa volete che possa aggiungere di positivo una lista guidata da Ferrandelli, sponsorizzata dai suddetti, presunti, opinion leader ?, Niente di buono se non scaricare ulteriore fango sul popolo siciliano e con ferrandelli continuare con la politica trita e ritrita della distruzione di massa della regione Sicilia.

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