Corruzione alla Gesap: ai domiciliari Carmelo Scelta, ex direttore generale

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Secondo la Procura veniva garantita ad una ristretta cerchia di imprenditori, in via sistematica, l’attribuzione diretta e fiduciaria di incarichi di progettazione relativi alle opere di ammodernamento dell’aeroporto

Appalti sempre nella mani delle stesse ditte per lavori realizzato all’aeroporto di Palermo. Appalti pilotati secondo la Procura della Repubblica di Palermo che ha disposto gli arresti domiciliari per Carmelo Scelta, ex direttore generale della Gesap, la società che gestisce lo scalo e per Giuseppe Liistro, che era responsabile unico del procedimento di molti appalti ed oggi è dirigente di Adr (la società che gestisce gli aeroporti di Roma).

L’inchiesta riguarda dunque il consiglio di amministrazione precedente a quello attuale.

“Le ipotesi di reato contestate – leggiamo sull’Italpress- sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbata libertà di scelta del contraente e corruzione. Gli agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare a carico di quattro persone. L’indagine, denominata “The Terminal” e condotta dalla Squadra mobile di PALERMO – sezione Anticorruzione – coadiuvata dalla Polizia di Frontiera Aerea, ha consentito di smascherare un’associazione a delinquere costituitasi in seno alla Gesap, società concessionaria dello scalo aeroportuale palermitano, organismo di diritto pubblico, che avrebbe garantito, secondo quanto accertato dagli investigatori, ad una ristretta cerchia di imprenditori, in via sistematica, l’attribuzione diretta e fiduciaria di incarichi di progettazione relativi alle opere di ammodernamento e adeguamento dell’aeroporto, senza pertanto il rispetto delle procedure di evidenza pubblica dettate dalla legge. Il provvedimento cautelare prevede anche pesantissime misure cautelari reali ed in particolare sequestri preventivi in via diretta delle somme di denaro, pari al profitto dei reati commessi, che ammontano a circa 4 milioni di euro. Sono in corso sequestri preventivi e numerose perquisizioni a carico degli odierni arrestati e di altri indagati”.

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