I disabili tornano a protestare contro “l’indiferrenza delle istituzioni”

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Giovedì, dalle 10.30, su iniziativa di Anffas Onlus Sicilia, manifesteremo a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione. Le cause sono chiare: il servilismo del Governo regionale e l’azzeramento dei fondi da parte di quello nazionale

Tanto rumore per nulla. Non è cambiato proprio niente per i disabili siciliani nonostante le promesse e le chiacchiere delle ultime settimane. Ed, infatti, tornano in piazza in segno di protesta contro “l’indifferenza delle istituzioni”. Giovedì, dalle 10.30, su iniziativa di Anffas Onlus Sicilia, manifesteremo a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, in piazza Indipendenza, a poche settimane dalla manifestazione cui ha preso parte anche lo showman Pif, protagonista di una furibonda lite in diretta web con il governatore.

Saranno presenti delegazioni provenienti da tutta la Sicilia, insieme a genitori, amici e familiari e ad altre associazioni che condividono l’iniziativa. “Le mancate o insufficienti risposte delle istituzioni regionali – spiega Pippo Giardina, presidente di Anffas Onlus Sicilia – stanno compromettendo sempre più la qualità di vita delle persone
con disabilità e dei loro familiari. Stiamo assistendo ad una vera e propria negazione dei diritti: dai servizi di assistenza scolastica all’assistenza domiciliare, le persone con disabilità siciliane sembrano essere cittadini di serie B”.

Sulla questione abbiamo provato a fare chiarezza con il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta che ha detto una verità che sembra non volere essere recepita: “In questo dibattito in corso da qualche settimana su TV e giornali nessuno si è accorto di un fatto grave: l’azzeramento del Fondo nazionale per la non autosufficienza”.

Potete leggere qui l’intervista integrale in cui la responsabilità del Governo Nazionale è spiegata nel dettaglio.

Quella del governo regionale è la solita: consentire a Roma di privare la Sicilia anche di risorse essenziali come queste. Si chiama “servilismo”.

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