Entro dicembre i Comuni dovranno restituire 500 milioni di Euro di scoperture alle banche. E i debiti fuori Bilancio?

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Lo prevede la riforma della contabilità dello Stato, il Decreto nazionale n. 118 del 2011. Di fatto, i Comuni dell’isola, che sono creditori, verso la Regione, di 465 milioni di Euro, stanno lavorando con le scoperture facendo pagare gli interessi agli ignari cittadini. Non solo. A fine anno arrivano i pagamenti dei debiti fuori Bilancio, forse il più grande raggiro inventato dalla politica negli ultimi dieci anni. Li pagheranno con le scoperture bancarie? I consiglieri comunali che approveranno il pagamento dei debiti fuori bilancio con eventuali scoperture rischiano o no il danno erariale? 

La notizia viene tenuta bassa per non creare allarmismo. Ma è lì, prevista da una legge dello Stato: la riforma della contabilità pubblica, provvedimento noto anche come Decreto nazionale n. 118 del 2011. In base a questa legge, entro il 31 dicembre di quest’anno i Comuni dovranno azzerare le scoperture di tesoreria (leggere indebitamento con le banche). Per la Sicilia si annuncia, di fatto, un disastro finanziario, se è vero che i Comuni della nostra Isola sono indebitati con le banche per una cifra di poco superiore ai 500 milioni di Euro.

Renzi viene spesso in Sicilia e ci viene a dire che, per il Sud ci sono pronti gli sgravi fiscali. Ma né lui, né i sindaci siciliani – che sono quasi tutti del centrosinistra – ci raccontano come stanno in realtà le cose. Ve lo diciamo noi come stanno le cose, Bilanci pubblici alla mano.

I Comuni siciliani aspettano – e siamo già a fine novembre – che la Regione eroghi la terza e la quarta annualità delle risorse finanziarie previste dalla legge. Si tratta di circa 170 milioni di Euro.

All’appello mancano anche 180 milioni di Euro per il pagamento dei precari.

A questi si sommano i 115 milioni di fondi PAC che l’assessore-commissario della Regione siciliana, nei mesi scorsi, assicurava che avrebbero potuto essere utilizzati per il pagamento delle rate dei mutui: cosa non vera, come ha sempre sostenuto – ma mai ascoltato – il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta.

Se sommiamo questi fondi si arriva a 465 milioni di Euro: questi i soldi che la Regione siciliana deve ancora versare ai Comuni.

Guarda caso, sono, pressappoco, i debiti dei Comuni siciliani con le banche.

Di fatto, su circa 500 milioni di debiti che i Comuni hanno contratto con il sistema bancario, ben 465 milioni di Euro sono soldi che la Regione non ha erogato ai Comuni.

Poi ché siamo a fine novembre sta per succedere quanto segue.

I Comuni siciliani, contemporaneamente, entro il 31 dicembre dovranno pagare:

le tredicesime ai dipendenti;

una parte delle rate dei mutui;

i fornitori.

Contemporaneamente, a norma del Decreto 118, dovranno rientrate dalle scoperture bancarie.

Domande.

Prima domanda: se la Regione non erogherà ai Comuni siciliani i 465 milioni di Euro come faranno a rientrare dalle scoperture bancarie?

Seconda domanda: se, com’è probabile, il Governo nazionale autorizzerà i Comuni a non rimborsare le scoperture con le banche chi è che pagherà gli interessi?

Li pagherà il Governo nazionale di Matteo Renzi che ha tagliato i fondi alla Regione siciliana e ai Comuni?

Li pagherà la Regione siciliana che non eroga ai Comuni i 465 milioni di Euro del 2016?

Oppure li pagheranno gli ignari cittadini siciliani – che già pagano le addizionali più alte d’Italia – con nuove tasse e nuove imposte comunali?

Ultima domanda: siamo a dicembre, periodo in cui i Comuni – con un voto dei Consigli comunali – pagano i debiti fuori Bilancio. Se anche quest’anno – alla luce delle prescrizioni previste dal Decreto 118 – i Comuni dovessero autorizzare il pagamento dei debiti fuori Bilancio, i consiglieri comunali che voteranno questi provvedimenti non sarebbero a rischio di danno erariale?

Infatti, se non ci dovessero essere i soldi per rientrare dalle scoperture con le banche, come potrebbero, i Consigli comunali, autorizzare il pagamento dei debiti fuori Bilancio?

I debiti fuori Bilancio di quest’anno verrebbero forse pagati con le scoperture di tesoreria dalle quali, gli stessi Comuni, in base al 118, dovrebbero rientrare?

Aspettiamo risposte…

 

 

 

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