Migliaia di studenti nelle piazza: da Milano a Palermo uniti contro Renzi

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In tutta Italia i ragazzi protestano contro la riforma della ‘buona scuola’ e contro i ladri di futuro. Nel capoluogo siciliano sono almeno 5mila. Tra gli striscioni un messaggio chiaro: “Se lo Stato non cambierà le cose, noi cambieremo lo stato delle cose”

Sono migliaia, almeno 5mila secondo le prime stime, i giovani studenti che stamattina hanno invaso il centro di Palermo per protestare contro la riforma della ‘Buona Scuola’ del governo Renzi e contro una politica che continua ad ignorare le voci che arrivano dal mondo dei giovani.

“Noi ci siamo” hanno urlato in coro. E ancora: “Ci volete servi, ci avrete ribelli”, “Renzi a casa”, “Cacciamo Renzi”. I ragazzi citano anche Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. E tra gli striscioni si legge: “Se lo Stato non cambierà le cose, noi cambieremo lo stato delle cose”. 

La manifestazione si sta svolgendo anche in altre città italiane. Da Milano, dove lo slogan è “Basta, ora decidiamo noi” a , Bologna dove sullo striscione che apre il corteo si legge: “La generazione ingovernabile torna nelle strade. Cacciamo il governo Renzi”. A Roma si sfila al suono di: “Ci prendiamo il presente” e ancora cori contro Renzi ovunque, da Napoli a Bari, Cagliari, Firenze e così via in 70 città italiane.

In una nota degli studenti palermitani, le motivazioni della protesta che si concluderà in piazza Indipendenza, sede della Presidenza della Regione Siciliana:

“Da anni – scrivono i ragazzi- assistiamo al progressivo smantellamento della scuola pubblica a causa dei continui tagli e attacchi da parte dei vari governi; il più recente e lampante esempio è quello della riforma della Buona Scuola del governo Renzi che ha portato avanti le pratiche utilizzate da chi lo ha preceduto, contribuendo alla demolizione”.  

“Mentre il governo si è solo preoccupato di fare riforme che danneggiano ulteriormente il mondo della formazione, noi studenti continuiamo a vivere situazioni di disagio all’interno delle nostre scuole: sappiamo bene, infatti, come la maggior parte delle scuole palermitane rischiano di cadere a pezzi da un momento all’altro rendendo la quotidianità scolastica un rischio sempre maggiore”.

“Parliamo- continua la nota- di una scuola pubblica che viene ogni giorno di più indirizzata verso il privato, e la prova più tangibile è la questione dell’alternanza scuola-lavoro, ovvero stage e tirocini dentro le aziende che non vengono retribuiti e che tolgono tempo ad un vero apprendimento. Abbiamo pure visto come spesso e volentieri questi stage non siano compatibili con il proprio percorso di studi o siano del tutto inutili, quindi non solo si parla di sfruttamento di manodopera giovanile, ma questo stesso sfruttamento funziona anche male. Per questo e non solo da più di due anni noi studenti ci continuiamo a mobilitare contro il modello di precarietà e sfruttamento che porta avanti Renzi”.

 

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