Baseball: la Red Sox di Paternò ha conquistato il titolo italiano strappandolo ai lombardi

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di Ignazio Coppola

E’ un traguardo che dà lustro alla Sicilia e, soprattutto, agli atleti siciliani. Alla faccia di una politica siciliana di ascari e venduti che lascia la nostra Isola con impianti sportivi carenti. E anche alla faccia di una politica nazionale che penalizza sistematicamente la nostra Regione

    

La Sicilia del Baseball sugli scudi. Lo scudetto tricolore, in questo sport, che in molti Paesi del mondo, in primo luogo gli USA, è tra i più popolari, dopo un appassionante testa a testa con partite di andata e ritorno con la squadra lombarda del Bollate, tingendosi di giallorosso, è andato alla  squadra dei Red Sox di Paternò. I siciliani hanno vinto meritatamente il titolo italiano strappandolo ai lombardi.

Già, i lombardi. I campioni d’Italia uscenti del Bollate già pregustavano la riconquista del tricolore, senza però avere fatto i conti con la determinazione e la volontà di rimonta degli isolani che li hanno battuti sul filo di lana nell’ultima e decisiva gara 5.

“Abbiamo realizzato una grande impresa – hanno dichiarato a fine gara, tra il tripudio generale, il presidente dei Red Sox, Nunzio Botta, e il manager, Riccardo Messina – perché abbiamo battuto in una rimonta incredibile la squadra campione d’Italia uscente e alla fine ha prevalso la nostra ferma volontà di vittoria” .

Il titolo italiano, anche perché più sofferto, è stato accolto con grande gioia e soddisfazione da parte dei giocatori e dei tifosi. Un traguardo prestigioso che dà lustro alla Sicilia: una Sicilia che, anche nello sport, malgrado la carenza di impianti e i deficitari impegni delle istituzioni, intende riscattarsi e ritagliarsi quegli spazi che le competono grazie alla passione e alle potenzialità dei nostri atleti orgogliosi – concetto che ribadiscono spesso nelle loro interviste  di dare lustro e di rappresentare con successo la loro terra.

Uno scudetto, questo dei Red Sox di Paternò, che profuma di Sicilia, come di Sicilia profumano i tanti successi del ciclista messinese Vincenzo Nibali (sfortunato alle Olimpiadi e caduto quando sicuramente si avviava a vincere il titolo iridato), e di altri due campioni della bicicletta: il palermitano Giovanni Visconti e il ragusano Damiano Caruso. Per non parlare di tanti altri atleti siciliani che, in altrettanti sport, sono i testimonial della loro meravigliosa terra di Sicilia che si identifica in quella bandiera giallorossa e nel triscele che fu la bandiera dei Vespri e della identità siciliana.

E, per restare in tema, a proposito di Sicilia e di siciliani, domenica 2 ottobre, nel Gran premio automobilstico di Malesia, vittoria dell’australiano-siciliano Daniel Ricciardo, il cui padre, originario di Ficarra, in provincia di Messina, emigrò in Australia molti anni fa. E come dimostrano i fatti, al gran premio di Malesia buon sangue siciliano non mente.

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