Sanità: la ASP di Palermo rispolvera un Decreto Regio fascista per aumentare le tasse ai Poliambulatori

Condividi

L’aspetto tragicomico di questa storia è che tutto ciò avviene mentre Renzi, in TV, cerca di far credere agl’italiani che il suo Governo ha ridotto le tasse e che continuerà a ridurre le tasse. Chissà cosa ne pensano i titolari dei Poliambulatori di Palermo, ai quali l’Azienda Sanitaria Provinciale sta imponendo un aumento esponenziale del pagamento di quattro tasse. Ovviamente, tale provvedimento non potrà che essere esteso a tutti i Poliambulatori della Sicilia

 

In attesa di capire come vengono spesi i soldi della sanità pubblica siciliana (la spesa è ancora pari a 9,3 miliardi di Euro? lo Stato eroga alla Regione siciliana sempre 2,2 miliardi di Euro all’anno o, nel silenzio generale, Roma ha ridotto tale somma? quanti sono i precari che il Governo regionale ha deciso di pagare con i soldi del servizio pubblico sanitario, tagliando servizi ai cittadini?) abbiamo scoperto un’altra vicenda che riguarda i Poliambulatori. Detto in poche parole, la storia che vi raccontiamo si potrebbe condensare in una domanda:

la Regione siciliana, in sostanziale default (anche se non dichiarato, sempre default è), non sapendo più dove trovare i soldi, ha per caso deciso di ‘spremere’ come limoni i titolari dei Poliambulatori della Sicilia?

La domanda è legittima. Anche se, a dir la verità, almeno per ora, questa vicenda riguarda solo Palermo e provincia. Ma la ‘spremuta’ dei Poliambulatori per fare ‘cassa’ potrebbe essere estesa presto a tutti i Poliambulatori della Sicilia.

Ma è dal capoluogo della Sicilia che dobbiamo partire.

Quando ci hanno raccontato che cosa stanno combinando negli uffici dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo, beh, siamo rimasti perplessi. Non ci volevamo credere. Poi, però, quando abbiamo visto i documenti ufficiali, abbiamo dovuto prendere atto che quello che sta succedendo è vero. Ma andiamo ai fatti.

I Poliambulatori sono strutture sanitarie che erogano prestazioni ai cittadini, a pagamento o in convenzione con la Regione siciliana. Per operare, queste strutture pagano alcune tasse. E precisamente le seguenti tasse:

tassa di concessione governativa di 134 Euro all’anno;

tassa per il rinnovo annuale di circa 69 Euro;

tassa pari a circa 122 Euro all’anno per autorizzazione all’attività;

tassa da 81 Euro per diritti sanitari.

Fino ad oggi queste tasse – così ci hanno riferito – sono state pagate dai titolari dei Poliambulatori ogni anno una sola volta per tutte le branche.

La novità, adesso, è che ai titolari dei Poliambulatori di Palermo e provincia viene chiesto di pagare queste quattro tasse non più per tutte le branche, ma per ognuna delle branche della sanità in cui operano.

La differenza è sostanziale. Se un Poliambulatorio opera in quattro branche della sanità, dovrà pagare queste tasse quattro volte. Se opera in dieci branche della sanità, dovrà pagare queste quattro tasse dieci volte.

Noi facciamo riferimento – lo ribadiamo – a quanto sta succedendo a Palermo e provincia. Non abbiamo, infatti, notizie delle altre otto province della nostra Isola. Anche se, da notizie raccolte qua e là, ci dicono che questa novità, per ora, interesserebbe solo il capoluogo della Sicilia e la sua provincia, in attesa, supponiamo, che questa nuova trovata per fare ‘cassa’ venga estesa a tutti i Poliambulatori della nostra Isola.

Non può che essere così, infatti, perché introducendo questa ‘novità’ solo a Palermo e provincia, ci troveremmo dinnanzi a una disparità di trattamento tra strutture sanitarie private che operano nella stessa Regione!

Un’altra perplessità riguarda le fonti normative. In un documento ufficiale che abbiamo letto – in pratica, una lettera che i vertici dell’ASP di Palermo hanno inviato a un Poliambulatorio – si parla del pagamento della tassa di concessione governativa per “ogni singola branca specialistica”. Il tutto in base a un Decreto Regio del 1934!

La cosa comica di questa storia è che tutto ciò avviene mentre in Tv il capo del Governo del nostro Paese, Matteo Renzi, che è anche segretario nazionale del PD, va dicendo che lui ha già “abbassato le tasse” (cosa non vera: ha solo eliminato l’IMU sulla prima casa, ma ha tagliato i soldi ai Comuni che hanno aumentato spaventosamente tasse e imposte locali, per non parlare di tutte le tasse occulte introdotte dallo stesso Governo Renzi) e che continuerà ad “abbassare le tasse”.

Poi si scopre che in una Regione come la Sicilia, amministrata dal PD, le tasse a carico dei titolari dei Poliambulatori potrebbero aumentare in proporzione geometrica sulla base di un Regio Decreto che risale all’epoca fascista!

Di più. Giusto per effettuare un’ulteriore verifica, abbiamo interpellato i titolari di un Poliambulatorio, che ci hanno comunicato un altro particolare: “Abbiamo comunicato all’ASP di Palermo che sostituiremo una branca sanitaria con un’altra branca. Avendo già pagato le quattro tasse pensavamo che sarebbe bastata la sola comunicazione. Ci hanno invece detto che, anche se il cambiamento riguarda una sola branca, dobbiamo pagare di nuovo tutt’e quattro le tasse. A noi questa cosa sembra un’assurdità”.

Fine del toto-tasse targato ASP di Palermo? Neanche per sogno. Ci dicono anche che, se un Poliambulatorio dovesse decidere di cambiare direttore sanitario, deve ripagare di nuovo tutt’e quattro le tasse…

 

 

 

 

Pubblicato da