In quella casa di Voghera dove ballano il fox trot

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La grande sfilata di Agrigento fa pensare ad una canzone di Adriano Celentano dove si parla di una casa di un amico comune dove si terrà una festa alla quale è consentito partecipare solo se accompagnati da una ragazza…

di Claus Cahib
La grande parade di Agrigento con protagonista il Gotha della politica nazionale, regionale, locale e circondariale, da Renzi a Crocetta, da Alfano a Firetto e a quanti altri, mi ha fatto venire in mente una vecchia canzone di Celentano, di cui al titolo. Vi si parla di una casa di un amico comune dove si terrà una festa alla quale è consentito partecipare solo se accompagnati da una ragazza. Chi nella sua giovinezza ha avuto questo problema, ormai risolto da tempo, capisce di che cosa sto parlando.
Ognuno di questi amici assicura che non si presenterà da solo, chi ne porterà una, chi due, chi addirittura tre, di ragazze. Al culmine delle farneticazioni, il più simpatico che ci sia sbraca e promette: Io porto la Bardot, come a dire oggi, io porto Nicole Kidman. Il buon Adriano, di fronte a tanto clamore, dopo avere confessato candidamente che di donne non ne ha, promette che porterà un po’ di vino. L’unico a mantenere la sua promessa sarà ovviamente lui.
Fra i tanti baroni di Munchausen, i pinocchi e mentitori associati chissà se c’è qualcuno che porterà po’ di vino? Qualcosa che resti dopo il rutilare dei miliardi di euro, dopo i ponti, i doppi binari, gli ospedali, le scuole di ogni ordine e grado, le dighe, i canali, i caffè, ammazza caffè e sigaro?
Chissà se, alla fine, nel silenzio che è sceso dopo la grande abbuffata di parole al vento, qualcuno ha sentito un lontano mormorio provenire da un tumulo scavato nel Kaos:
“Ma non è una cosa seria”.

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