E’ tornato a Canicattini Bagni il giovane fornaio salvato per miracolo dalle macerie di Amatrice

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Tony Di Giacomo, giovane siciliano di Canicattini Bagni, emigrato ad Amatrice, stava infornando il pane quando il terremoto ha sbriciolato l’edificio nel quale si trovava. E’ rimasto sotto le macerie un paio di ore. Alle sette del mattino è stato tirato fuori. La moglie e i due figlioletti, per fortuna, erano a Canicattini Bagni per le vacanze. La sua drammatica testimonianza

E’ rientrato ieri Canicattini Bagni Tony Di Giacomo, il giovane fornaio estratto vivo dalla macerie del panificio dove lavorava ad Amatrice, la cittadina del Lazio colpita dal terremoto. Ad attenderlo, all’ingresso della sua città, per dargli il benvenuto, C’erano la moglie Stefania, i due figlioletti Giovanni e Diletta, rispettivamente di 7 anni e di appena 20 mesi, i parenti, il sindaco Paolo Amenta, altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale e tanti suoi concittadini.

Tony, in quella tremenda notte, era all’interno del forno, insieme ad un collega, intento a preparare il pane, quando li ha sorpresi, nel silenzio, il sisma che ha causato centinaia di morti e feriti, e migliaia di sfollati. Tony, rimasto sotto le macerie, è stato estratto qualche ora dopo la scossa, intorno alle 7 del mattino, non appena si è messa in moto la ‘macchina’ dei soccorsi.

Trasportato in ospedale, se l’è cavata con alcune fratture alla gamba destra, adesso ingessata.

“Non ricordo molto del dopo la scossa, quando abbiamo tentato di scappare e le macerie ci hanno bloccati – ha raccontato il giovane -. I soccorsi e poi l’ospedale dove ho ricevuto le cure del caso. Poi il trasferimento a Leonessa, sempre in provincia di Rieti, nell’abitazione messa a disposizione dal proprietario del forno. Lì ho atteso mio padre e i parenti per fare ritorno a Canicattini e abbracciare la mia famiglia, che ho subito rassicurato quando ne ho avuta la possibilità dopo il soccorso. Un miracolo mi ha salvato, viste le condizioni di Amatrice, purtroppo, a tanti non è andata così”.

A riportarlo a casa sono stati, in auto, il padre Giovanni, lo zio Davide e il cugino Saverio, che sono andati a prenderlo in provincia di Rieti nel paesino dov’era ospitato.

“Ho voluto dare il saluto e l’augurio di benvenuto a nome di tutta la città – ha commentato il sindaco, Paolo Amenta – a questo nostro giovane concittadino, veramente miracolato nella sfortuna di un dramma come quello che hanno vissuto le comunità del Centro Italia. Un giovane laborioso che per mantenere la famiglia, qualche anno addietro, non ha esitato a lasciare Canicattini Bagni, rispondendo ad un’offerta di lavoro. Possiamo dire che Tony è stato doppiamente miracolo, perché in quel drammatico momento con lui non c’erano la moglie e i due figli, già a Canicattini Bagni per le vacanze estive”.

Lui Tony, visibilmente stanco, anche per il lungo viaggio, ha ringraziato tutti:

“Ci vediamo con calma, vi ringrazio vivamente tutti per l’accoglienza e l’affetto».

Poi, abbracciato alla giovane moglie e ai due suoi bambini, aiutandosi anche con una stampella, è risalito in auto con i parenti, avviandosi verso casa, dove conta di restare.

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