Palermo e il flop del Tram: i COBAS chiedono le dimissioni dei vertici AMAT

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Già lo scorso Febbraio i COBAS hanno stigmatizzato l’irrazionale gestione del Tram, chiamando in causa il Comune di Palermo e i vertici dell’AMAT. Oggi i fatti gli stanno dando ragione su tutta la linea: l’AMAT perde una barca di soldi per la gestione del Tram e ha sguarnito il servizio bus. Insomma, peggio di così un’Azienda pubblica non può essere gestita

In tempi non sospetti hanno denunciato la gestione irrazionale del Tram di Palermo. Parliamo dei COBAS che lo scorso Febbraio, in un comunicato scritto insieme con l’UGL (che potete leggere qui), hanno denunciato l’eliminazione del 30% delle linee dei bus dell’AMAT proprio per far partire il Tram. L’AMAT, per la cronaca, è l’Azienda del Comune di Palermo che si occupa del trasporto delle persone. Da Gennaio gestisce anche le linee di Tram. Con costi elevati che non sono sostenibili.

Oggi i COBAS Lavoro Privato tornano a denunciare l’irrazionalità nella gestione del Tram da parte dell’AMAT:

“In tempi non sospetti – si legge in un comunicato dei COBAS – abbiamo denunciato che avviare il Tram senza un’adeguata copertura finanziaria sarebbe stato un pericolo troppo grosso per l’AMAT. Quella dei Cobas è stata una voce fuori dal coro, che adesso è ulteriormente confermata dai conti relativi al primo semestre 2016. Numeri che mettono in evidenza l’incapacità del management aziendale e la sciatteria del socio unico Comune”.

“L’AMAT – prosegue il comunicato – ha una voragine di 5,5 milioni di Euro nei primi sei mesi del 2016 (in aumento di 4,2 milioni rispetto all’anno scorso), con una perdita prevista, a fine dicembre, di 15,8 milioni. Questo è il risultato della gestione Gristina-Catania, sotto l’egida del sindaco Orlando. Un fallimento dietro l’altro. La ZTL è solo l’ultimo dei flop che stanno danneggiando l’AMAT”

Antonio Gristina è il presidente dell’AMAT. Mentre Giusto Catania è l’assessore comunale alla Mobilità. I COBAS non risparmiano critiche sia a Gristina, sia all’assessore Catania. Quest’ultimo – insieme con il sindaco Leoluca Orlando – è il protagonista della discutibile ZTL (Zona a Traffico Limitato) bloccata dalla magistratura amministrativa. Una ZTL che l’Amministrazione comunale vorrebbe ripristinare, anche se in uno spazio più contenuto, proprio fare fare ‘cassa’ e pagare i ‘buchi’ dell’AMAT.

“L’Azienda (cioè l’AMAT ndr) – aggiunge il coordinamento regionale dei COBAS Lavoro Privato – continua a distinguersi per disorganizzazione e mancata programmazione. Registriamo, ad esempio, che in un momento in cui a Palermo il turismo cresce, nel weekend di Ferragosto l’AMAT non si è preoccupata minimamente di mantenere attive tutte le rivendite di biglietti ai ‘nodi’. E per di più offrendo ai turisti, italiani e stranieri, un servizio ridotto all’osso: meno di 140 bus in strada giornalmente. Si va avanti improvvisando e con interventi spot, come la vigilanza a bordo dei bus: basta dare un’occhiata agli orari di servizio delle guardie giurate per accorgersi che le fasce orarie di maggiore affluenza di utenti sono sguarnite. L’elenco potrebbe continuare, ma ci limitiamo solo ad un’altra segnalazione: a distanza di sei mesi dalla scadenza dei contratti con le ditte che gestivano le app, l’AMAT non è stata in grado di ripristinare un servizio fondamentale per incrementare la vendita di biglietti”.

“Come si dice in questi casi – concludono i Cobas – qualcuno ne dovrebbe trarre le conseguenze. Speriamo stavolta che il nostro appello non cada nel vuoto: auspichiamo che i protagonisti di questo fallimento abbiano uno scatto d’orgoglio e capiscano che le dimissioni sono ormai una strada obbligata. L’AMAT è lo specchio di un’Amministrazione comunale che eroga a tutti i livelli servizi pubblici scadenti alla cittadinanza”.

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  • Con le ZTL il tram e gli altri mezzi pubblici saranno la sola alternativa
    - l'Olanda decide che entro il 2025 non verranno più vendute automobili a benzina, diesel o ibridi. Solo elettriche.
    - In Norvegia, il paese del petrolio, siamo già' al 29% di vetture elettriche.

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