Fabrizio Rondolino: “Se gli insegnanti del Sud conoscessero l’italiano, almeno capiremmo cosa vogliono”

Condividi

Così il giornalista de l’Unità (renziana) descrive i docenti del Mezzogiorno d’Italia. A noi le sue parole ricordano le tesi, alquanto strampalate, di Alfredo Niceforo, un positivista di fine ‘800 che considerava gli abitanti del Sud e delle isole inferiori. Rondolino riserva il suo acido sarcasmo, venato di razzismo, ai docenti delle scuole superiori del Meridione che, a quaranta e cinquant’anni, contestano la ‘buona scuola’ di Renzi che li vuole costringere ad andare a lavorare nel Nord, abbandonando le proprie famiglie. La verità è che il renzismo, da qualunque parte lo si guardi, è profondamente antimeridionale e razzista

“Se gli insegnanti del Sud che urlano in Tv conoscessero l’italiano, almeno capiremmo cosa vogliono”. Così parla Fabrizio Rondolino, giornalista de l’Unità, versione renziana. Insomma, secondo questo personaggio, gli insegnanti del Sud Italia – che il Governo Renzi sta bistrattando – non sarebbero nemmeno in grado di parlare la lingua italiana.

Se nel Mezzogiorno d’Italia ci sono ancora persone che seguono Renzi e il suo PD – e magari che acquistano il quotidiano l’Unità, passata dalla tradizione di Antonio Gramsci alla realtà del Governo Renzi – le parole di Fabrizio Rondolino dovrebbero, quanto meno, aprirgli gli occhi.

Nelle parole utilizzate, con tono sprezzante, da questo personaggio nei riguardi dei docenti del Sud ci sono, a nostro modesto avviso, due chiavi di lettura.

La prima è fondamentalmente razzista, legata al positivismo di fine ‘800: una ‘lettura’ del Meridione e dei suoi abitanti che una parte del Nord Italia non ha mai perso del tutto. Sono le teorie – totalmente prive di valenza scientifica – che hanno reso noti personaggi come Cesare Lombroso e Alfredo Niceforo, per citare solo due teorici del razzismo.

Il primo – Lombroso – pensava che criminali si nasce. Per dimostrare le sue bizzarre teorie, cercava spiegazioni nelle caratteristiche anatomiche. Per lui il crimine era un fatto ereditario. Solo nell’ultima parte della sua vita cominciò a prendere in considerazione i fatti ambientali.

Molto più radicali le teorie di Niceforo, che peraltro era nato in Sicilia (per la precisione, a Castiglione di Sicilia).

Niceforo – che crescendo aveva dimenticato di essere siciliano – sosteneva la superiorità di quella che chiamava la “razza bianca” e, insieme a tanti altri studiosi italiani e mondiali ‘bravi’ almeno quanto lui, teorizzava, per l’Italia, l’esistenza di almeno due razze: una euroasiatica (ariana) nel Nord del nostro Paese e una euroafricana (negroide) nel Mezzogiorno d’Italia e nelle Isole. Superfluo aggiungere che gli italiani del Nord erano superiori ai meridionali.

Esageriamo se diciamo che le parole di Fabrizio Rondolino – giornalista di ‘grido’ della sinistra renziana, con alle spalle la trafila nel vecchio Pci, dalla FGCI in poi – ci ricordano, in particolare, le teorie di Niceforo? Tra l’altro, il giornalista de l’Unità renziana ha anche un vantaggio: a differenza di Niceforo – che doveva far dimenticare di essere nato in Sicilia (nella terra dei ‘negroidi’), Rondolino è nato a Torino: in quella ‘civile’ Torino che, nel 1860, grazie a quel bandito e mercenario di Garibaldi, ‘conquistò’ la Sicilia per conto di quella ‘grande’ dinastia dei Savoia…

Chiudiamo l’illustrazione di questa prima chiave di lettura sul Rondolino-pensiero con una frase, secca ma molto incisiva, di Pino Apprendi, esponente della sinistra post comunista di Palermo: “Questo signore dirige l’Unità. Un motivo in più per non comprarlo”.

Poi c’è il secondo livello di lettura. Che riguarda il merito di questa vicenda.

Leggiamo insieme un comunicato dell’ANIEF, sindacato dei docenti delle scuole:

“Ad un anno di distanza dall’approvazione della riforma – si legge nel comunicato dell’ANIEF a proposito della riuforma della ‘Buona scuola’ voluta dal Governo Renzi e approvata dal Parlamento di ‘nominati’ – si scopre che il legislatore ha prima illuso (lasciandoli a svolgere l’anno di prova quasi sempre nella propria provincia) e poi costretto tanti insegnanti, immessi in ruolo come ‘potenziatori’, a spostarsi anche a mille e oltre chilometri da casa. In caso di sovrannumero, poi, potrebbero essere trasferiti anche gli altri che oggi sono stati collocati vicino casa. Ora, giustamente, i docenti protestano anche in piazza e qualche illustre intellettuale si diverte pure ad apostrofarli come fossero degli incolti”.

Chiaro, in quest’ultimo passaggio, il riferimento al nostro ‘intellettuale torinese, Fabrizio Rondolino.

Aggiunge Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF:

“Si tratta in prevalenza ultra quarantenni e cinquantenni, che rischiano fortemente da questa estate di essere ‘nominati’ per andare ad insegnare in una delle cento province italiane, anche lontana centinaia di chilometri dai propri cari. I ‘potenziatori’, inoltre, sono destinati ad essere trasferiti di sede ogni triennio o anche prima, senza mai poter avere certezze o stabilità: è un trattamento assurdo, che non viene riservato nemmeno ai militari. È accaduto anche nel 2011 con la negazione del primo gradone stipendiale ai neo-assunti, ma si dimentica che esiste un principio, garantito costituzionalmente, di equo trattamento dei tutti i pubblici dipendenti: non si può decidere, di punto in bianco, che i diritti vanno garantiti solo a coloro che sono stati assunti fino ad una certa data, dopo la quale si diventa paria”.

Ecco la seconda chiave di lettura delle parole di Fabrizio Rondolino: offendere i docenti del Sud Italia per schierarsi con il potere, cioè con Renzi e con il suo Governo. Facendo ironia, anzi, sarcasmo, su uomini e donne, meridionali, di quaranta e cinquant’anni, in molti casi con figli già grandi. Persone mature che, quest’anno, debbono scegliere se abbandonare la famiglia per andare a lavorare nel Nord di Fabrizio Rondolino, o se mandare a quel paese Renzi e la sua pessima ‘Buona scuola’, perdendo il posto di lavoro (che poi è il vero obiettivo della ‘riforma’ del Governo Renzi).

Tutto questo – attenzione – assieme ai soldi che il Governo Renzi sta scippando al Sud e, in particolare, alla Sicilia. Tutto questo dal capo del Governo che è anche il segretario nazionale del PD.

Quand’è che i meridionali e, in particolare, i siciliani si renderanno conto di che pasta sono fatti Renzi e i suoi amici?

Visualizza commenti

  • e se lui invece avesse un cervello ogni tanto non direbbe stronzate come invece fa sempre. Appena nato guaiva come un cane e leccava .... ancora meglio. Per questo gli è rimasta l'espressione che ha : quella dell'idiota e del lecchino insoddisfatto ! Infatti tenta da sempre di leccare sempre meglio.

  • Secondo me, Rondolini , fa parte di quella schiera di ignoranti che militano nel PD e che credono, come Renzi, di essere i detentori della veritá. Quindi il mio disappunto totale sul suo pensiero "che i meridionali non sanno parlare in italiano". Però, se chi commenta nell'articolo non scrive in perfetto italiano, dovrebbe astenersi dal commentare. Infatti, nel terzo periodo del commento, rivolgendosi alle "persone" (plurale) che comprano L'Unità, termina dicendo che le parole di Rondolini dovrebbero "aprirgli" gli occhi. Se non sbaglio si dovrebbe dire "aprire loro gli occhi". Non mi ergo a esperto della lingua italiana ma da buon meridionale che ha compiuto i propri studi presso il Collegio Salesiano "San Basilio di Randazzo" , dove grandi insegnanti della lingua Italiana, come Don Mondio, Don Virzì, Don Aronica e Don Foti, tutti meridionali hanno insegnato ai propri allievi la grammatica e la sintassi, mi permettono di fare l'appunto a coli o colei che ha scritto l'articolo, invitandolo/a a rileggere quanto scritto prima di pubblico Carlo, dato che la critica è proprio sulla lingua italiana.
    Mario Rizzo

  • Se sei una persona onesta devi citare ler fonti. Dove si trovano queste dichiarazioni? Dov'è il testo integrale delle frasi che veicoli sul web solo per attaccare RENZI di cui non ci frega un bel niente?
    Se non citi le fonti sei un disonesto

  • Povero ignorante! Evidentemente non ha mai letto o sentito parlare di meridionali come: Salvatore Quasimodo, Natalino Sapegno, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Ignazio Silone, Giovanni Verga tanto per fare qualche nome?

  • la moglie di Renzi naturalmente ha avuto la cattedra vicino Firenze....avevate dei dubbi???
    Randolini....un ignorante che ignora.....

  • Sinceramente non l'ho mai sentito nominare né l'ho mai conosciuto (con tutte le mie riserve conosco Travaglio, Lerner e altri, ma questo soggetto mai sentito). A questo punto concluderei con una massima: "Non perdere tempo con l'ignorante: ti porta al suo livello e ti batte con l'esperienza". Lasciamo nella sua ignoranza: è già il suo premio su questa terra.

  • ahhh invece al nord sono in grado di parlare l'italiano.....ghe ne' de cacio?? questo sarebbe l'italiano del nord?? quando al nord c'erano solo palafitte e paludi, la sicilia era il centro delle civilta' antiche....suggerisco ai polentoni di studiare la storia perche' sono profondamente ignoranti

  • Ha ragione,
    la gente del sud deve smettere di sentirsi inferiore per motivi esterni, la colpa è solo vostra e del fatto che non vi rendiate conto di essere nel medioevo.
    Come mai poi al sud ci sono più insegnanti che studenti? Non è un mestiere ma una vocazione l'insegnamento, perciò coloro che rifiutano il trasferimento devono perdere posti in graduatoria.
    Se volevano soldi per non fare nulla allora dovevano avere una vocazione ecclesiastica

    • Noi veramente vorremmo tornare a prima del medioevo. Al tempo in cui i barbari ancora erano lontanissimi. Gli stessi che, poi,nei secoli successivi, hanno depredato il Sud per unirlo ad un regno nordico di ladri e massoni.
      Certo che è ironica la vita: mentre i nostri antenati parlavano di filosofia, i suoi si dondolavano ancora sugli alberi, E, oggi, pensate di poterci dare lezioni...

  • Mi permetto di consigliarvi di non replicare a considerazione in re ipsa pretestuose. I docenti siciliani di ogni ordine e grado da decenni lasciano l'Isola per insegnare; la problematica esplosa la scorsa estate si riferisce alla formazione di graduatorie ( dalle quali discendevano i trasferimenti) secondo criteri ritenuti da molti opinabili nonché improvvisati.
    Inoltre ricordiamo al signor Luca che i Siciliani residenti sull'Isola sono oltre 5 milioni ma altrettanti sono sparsi in giro per il mondo, quindi non venga a farci lezione sulla predisposizione alla mobilità che , nostro malgrado, è nella nostra storia ( e per un isolano lasciare la propria terra, mi creda, non è facile) . E il lavoro di molti siciliani ha consentito, tra l'altro , lo sviluppo industriale del nord,

    Quanto al complesso d'inferiorità il signor Luca probabilmente non ricorda quella pagina del Gattopardo in cui il Principe Salina dice esattamente il contrario: il principale difetto dei Siciliani sta nel sentirsi perfetti quindi non bisognosi di cambiamento.
    Questo corollario riflette ovviamente il sentimento dell'Autore, Tomasi di Lampedusa, nobile malinconico che, in una Palermo in cui la guerra aveva distrutto anche il palazzo avito, vagheggia in un certo senso l'età d'oro della nobiltà, quella dei Gattopardi, messa impietosamente a confronto con l'età degli sciacalletti post unitari o della metà del '900.
    Mi scusi per la divagazione.
    Comunque non si preoccupi sapremo correggere anche questo difetto genetico... avvicinandoci alla perfezione. E lo potremo fare soltanto quando saremo padroni del nostro destino e delle nostre risorse economiche, liberi sul sacro suolo di Sicilia.
    La costruzione di una Sicilia nuova ma con le radici nel suo glorioso passato non sarà fatta contro qualcuno ma dai Siciliani per i Siciliani che finalmente potranno riconoscersi nelle loro istituzioni ( spesso offese da alcuni siciliani) e nel Parlamento più antico dell'era moderna.

Pubblicato da