Almaviva, anche Palermo alza la testa: vincono i NO

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Dopo Roma e Milano anche nel capoluogo siciliano i dipendenti del call center mandano al diavolo il ricatto dell’azienda e dicono No alla proposta dei contratti di solidarietà che avrebbe dimezzato i loro redditi in cambio di una sicurezza temporanea. 

Nella sede di via Cordova i NO sono stati 1037 contro 52 Si (1 nulla). Nella sede di via Marcellini, i NO sono stati 1100, 55 SI, 3 bianche,

Dipendenti in festa: grandiosi e coraggiosi.  Qui i dettagli delle altre votazioni. 

Si apre dunque un nuovo capitolo nella vicenda di Almaviva. Da domani ricomincia la lotta, ma il messaggio al Governo e all’azienda è chiaro: qui nessuno è fesso.

Si aspetta ora il risultato di Napoli ma non dovrebbe riservare sorprese. I No, con dati parziali hanno già superato la metà dei votanti.

Nonostante dunque l’ambiguità di qualche sindacato e le enormi pressioni, da domani si cambia pagina: la dignità non è in vendita.

Alla luce di questi risultati, lo dobbiamo dire, gli esiti delle votazioni di Rende lasciano davvero molto perplessi…. Con quale coraggio guarderanno in faccia i colleghi? Mah….

“Da domani dovrà essere intrapresa una lotta senza quartiere contro il governo e contro l’azienda. – si legge in un comunicato di Confintesa TLC Palermo-  Il primo non può continuare a “lavarsene le mani” come ha fatto fino ad ora, ma deve assumersi le sue responsabilità, infatti se il settore delle telecomunicazioni è in crisi è grazie alle politiche insensate poste in essere sul lavoro e grazie al fatto che non fa neppure rispettare quelle poche norme che lo tutelerebbero. È facile fare il forte con i deboli!!!! Faccia rispettare le norme dai committenti, responsabili quanto il governo per tutto quello che sta accadendo”.

“La seconda, – prosegue la nota- deve rassegnarsi, il problema non sono i lavoratori, ma chi li ha gestiti e come li ha gestiti.Stiamo parlando di una Multinazionale che ha interessi in tutto il mondo e che è leader nell’I.T, che però non pensa a formare il personale che a suo avviso è in esubero nel CRM, per poterlo usare nei settori ove continua a vincere appalti!! È troppo facile dare la responsabilità alle istituzioni ed ai lavoratori, Tu azienda, anche in queste condizioni puoi tutelare i tuoi lavoratori riconvertendoli ed invece sei capace soltanto di licenziare o di intaccare i loro diritti. Questa azienda non vede futuro lavorativo ed infatti a Palermo vuole abbandonare una sede per far confluire i lavoratori in quella più piccola di via Cordova, di fatto certificando esuberi strutturali poiché le postazioni non potranno ospitare tutti i lavoratoti. Non ci rassegneremo e continueremo la lotta al fianco dei lavoratori”.

Almaviva: Roma e Milano dicono No all’azienda. Si aspetta Palermo, poi Napoli

 

 

 

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