Che ci fa Renzi al capezzale della Terra, lui che ha sposato la devastazione del territorio?

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Certo che ci vuole veramente una faccia di bronzo. Il nostro Presidente del Consiglio ha consentito ai petrolieri di prendersi il nostro mare che è stato riempito di trivelle. Le operazioni di ricerca di idrocarburi, anche in assenza di incidenti, provocano enormi danni alla fauna e alla flora marina. E poi se ne va a difendere il pianeta Terra. Che dire di un personaggio del genere?

 

Dobbiamo salvare il pianeta! Ormai  non c’è più tempo!  L’allarme è scattato, è cominciato il conto alla rovescia!

Salvare il pianeta? Ma di che stiamo parlando? Il pianeta si salverà sempre e comunque, è sopravvissuto a sconvolgimenti assai più  devastanti dell’aumento di qualche grado della  temperatura.

Si dice che la Terra ha la febbre. Una febbriciattola che sparirà non appena sparirà la causa e cioè l’umanità. Quando, e manca ormai poco, l’umanità si sarà estinta con le sue mani sporche di petrolio e inquinanti assortiti, la febbre del pianeta cesserà. E nel giro di 100 anni, la vita di nonna Gianna, ogni traccia dell’umanità sarà scomparsa dalla faccia del pianeta. E’ questa la verità che pochi dicono e forse sarebbe il caso di dirla tutti.

I grandi della terra, cioè i principali autori del disastro, sono al capezzale di Gea, la grande madre, “la terra che ci raccolse infanti e ci nutrìa” e che adesso è diventata la nostra nemica.

Quanta malafede tra i pochi puri! Sembra l’apologo dell’asino:

ad un asino moribondo si avvicinarono altri asini, e mentre alcuni gli praticavano la respirazione bocca a bocca, altri gli staccavano i ferri!

Tra i grandi ci sono anche gli imbucati, gli scoppati, sia per le dimensioni personali che rappresentative. Più che imbucati, sembrano proprio degli infiltrati.

Che ci fa Renzi al capezzale della Terra, quando ha sposato una politica di devastazione e sfruttamento integrale della “madre carissima”?

Ci vuole un fisico bestiale…

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