La protesta di Almaviva alla Leopolda siciliana: dalla propaganda alla realtà…

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Irruzione alla kermesse delle chiacchiere di Davide Faraone dei dipendenti di Almaviva che hanno lanciato un appello affinché il governo si attivi per evitare l’ennesima catastrofe sociale a Palermo. Le solite rassicurazioni da parte di chi finora non ha fatto nulla…

 

La realtà, quella vera, irrompe alla Leopolda siciliana di Davide Faraone, la kermesse organizzata dal sottosegretario renziano a Palermo che, come vi abbiamo detto qui, sta dando fiato alla tromba della propaganda della ‘politica nuova’ dimenticando di dire che i renziani in Sicilia, di fatto, rappresentano il vecchio sistema (hanno raccolto di tutto e di più) e sono saldamente al potere a Palazzo d’Orleans e negli assessorati (“Se vogliamo che tutto resti come prima, bisogna che tutto cambi”, diceva il nipote a Don Fabrizio Salina nel Gattopardo….La Sicilia, con i contorcimenti della Faraona, torna a fare scuola di trasformismo politico).

A fare scendere dalle nuvole l’aspirante candidato alla Presidenza della Regione siciliana per il post Crocetta sono i dipendenti Almaviva che hanno fatto irruzione nei locali delle Fabbriche Sandron dove si sta svolgendo la sceneggiata:

“Chi ci governa deve intervenire perchè qui si parla di grandi committenti che lavorano con concessioni pubbliche. Chiediamo al legislatore – ha detto un dipendente di Almaviva salito sul palco- che chi investe in territori disagiati sia obbligato a mantenimento livelli occupazionali per almeno una generazione. A Palermo si profila un disastro sociale di dimensioni inaudite gettando in condizioni prossime di povertà 1.670 famiglie”.

Faraone, va da sé, ha assicurato massimo impegno. Lo stesso che abbiamo visto nelle settimane passate?

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