Ex sportellisti: problema risolto o nuova presa in giro della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars?

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Ieri in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars è stato depositato un emendamento che viene presentato come una possibile soluzione per far tornare al lavoro i circa mille e 700 dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali. Il tema verrà affrontato martedì prossimo. Non manca la confusione tra elenco unico ad esaurimento, bandi a perti e priorità… I dubbi dei parlamentari Roberto Clemente e Antonio Venturino

 

Ieri, in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars è stato affrontato il tema dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali. Dovrebbero essere circa mille e 700 persone che sono state licenziate negli anni in cui al Governo della Regione c’era, nel ruolo di presidente, Raffaele Lombardo. Ancora oggi il problema di questi disoccupati non è stato risolto, nonostante le promesse della politica.

Il fatto sociale certo è che queste persone sono ancora oggi disoccupate.

Un secondo fatto certo è che, alcuni di loro, da tempo, lottano per riavere il posto di lavoro.

Un terzo fatto certo è che, fino ad oggi, la politica siciliana sta illudendo queste persone.

Ieri in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars è stato presentato un emendamento che dovrebbe – così si dice – risolvere il problema di questi lavoratori.

Per quello che abbiamo letto noi, su questa storia degli ex sportellisti continua ad esserci un po’ di confusione. Così abbiamo chiesto ‘lumi’ al parlamentare regionale Roberto Clemente, che ieri ha partecipato ai lavori della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars.

“L’emendamento – ci dice – nasce da un’idea dell’onorevole Santi Formica. Si tratterebbe di recepire l’articolo 37 della legge nazionale sul Jobs Act. In ogni caso, l’argomento verrà approfondito martedì prossimo. Detto questo, non posso che condividere lo spirito e la voglia di risolvere un problema che riguarda mille e 700 persone. Però siccome amo dire sempre la verità, non nascondo la preoccupazione che possano crearsi nuove illusioni”.

In effetti, per quel poco che abbiamo capito di questa storia, non tutto è chiaro. Si sa che dovrebbero essere intercettati fondi nazionali, ovvero risorse del Pon (Piano operativo nazionale: fondi europei gestiti da Roma). Per far lavorare questo personale presso i Centri per l’impiego.

Però, a differenza di quanto leggiamo su altri giornali, a noi non risulta che verranno emanati dei bandi. A no risulta, invece, che questo personale, dalla promessa di riassunzione, verrà ‘sistemato’ in un elenco unico ad esaurimento. Quali garanzie offra questo elenco non l’abbiamo capito. 

Tra l’altro – e questo è un elemento che ci preme sottolineare – non ci sembra molto logico (ammesso che la politica siciliana abbia ancora una logica) emanare dei bandi aperti e, poi, dare priorità agli ex sportellisti: se non altro perché i bandi aperti e la priorità per alcune categorie non sembrano molto compatibili…

Chiediamo al vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino: non è che, per caso, la politica siciliana sta continuando a prendere in giro gli ex sportellisti?

“Ieri non ho partecipato ai lavori della commissione Bilancio e Finanze – ci risponde Venturino -. Non so nulla di questo emendamento che approfondirò martedì prossimo. Mi auguro che non sia una presa in giro. Ricordo, comunque, che una soluzione per tutti i disoccupati del mondo della Formazione professionale, e quindi anche per gli ex sportellisti, era stata individuata. Ho presentato un disegno di legge che avrebbe dato risposte a tutto questo per oggi senza lavoro. Ma i deputati di Sala d’Ercole, che avevano in buona parte definito il disegno di legge una norma di buon senso, l’hanno bocciato nel segreto dell’urna”.

Il disegno di legge presentato da Venturino, per la cronaca, non assumeva personale senza concorso: cosa che non si può più fare da quando, per ristrettezze economiche e finanziarie, anche la politica siciliana, bontà sua, ha deciso di applicare la Costituzione italiana (stando alla quale nella pubblica amministrazione si accede per concorso). L’iniziativa legislativa di Venturino si richiamava alla legge regionale n. 24 del 1976 e avrebbe consentito di far lavorare chi si trovava dentro il sistema formativo della stessa legge 24.

Ma – forse proprio per questo – il disegno di legge Venturino è stato ‘bocciato’…

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