Almaviva Palermo: i sindacati difendono i lavoratori o sono pronti a fare i ‘becchini’?

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Magari siamo un po’ ‘monelli’ a ricordare questo: ma noi abbiamo assistito allo smantellamento di Banco di Sicilia e Sicilcassa negli anni ’90 e alla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese: in tutt’e due le vicende i sindacati, di fatto, hanno organizzato solo grandi ‘funerali’. Non vorremmo vedere per la terza volta in azione i ‘beccamorti’ del sindacalismo nostrano…

Ci piacerebbe tanto sbagliarci, ma abbiamo l’impressione – la netta impressione – che i cosiddetti sindacati, in merito alla vicenda di Almaviva, starebbero per ripetere il copione che hanno già messo in atto con ‘successo’ negli anni ’90 del secolo passato con Banco di Sicilia e Sicilcassa e, qualche anno fa, con lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Ovvero: ‘sgomento’ nei primi giorni, annunci di “lotta dura senza paura”, per poi, piano piano, mollare la presa, magari dicendo ai lavoratori: “Vabbé, ragazzi, per ora acchiappiamo la Cassa integrazione che è meglio di niente e poi si vede”.

Attenzione: perché il “poi si vede”, in Sicilia, prepara il buio.

Diciamo la verità: con la vicenda Banco di Sicilia e Sicilcassa – due grandi banche della nostra Isola smantellate per salvare banche del Centro Nord Italia che si trovavano nelle stesse condizioni, se non in condizioni peggiori, delle nostre banche – i cosiddetti sindacati della nostra sempre più disastrata Isola si sono comportati da ‘becchini’: prima ‘solidarietà’ (tanto è gratuita, no?) e poi tutti insieme ai ‘funerali’. Tutti ‘inginocchiati’ al cospetto della Banca d’Italia.

La stessa cosa è avvenuta con lo stabilimento Fiat di Termini Imerese: a parole, grandi battaglie “per tutelare i posti di lavoro”. Poi, piano piano, il patteggiamento e l’accompagnamento dei lavoratori – al ritmo della solita musica ‘funebre’ – verso il licenziamento.

Lo possiamo dire che per Banco di Sicilia, Sicilcassa e Fiat di Termini Imerese non ricordiamo grandi lotte sindacali?

La chiusura dello stabilimento Fiat di Termini, addirittura, è stata annunciata un anno prima. Ebbene, in un anno non c’è stata alcuna manifestazione: la Fiat è stata agevolata anche in questo: ha sbaraccato lo stabilimento di Termini Imerese senza colpo ferire. Una ‘grande’ manifestazione di ‘maturità sindacale’ da parte dei sindacalisti siciliani.

Già, la ‘maturità sindacale’. Che i sindacati della Sicilia hanno utilizzato a piene mani, negli ultimi tre anni, con i Governi nazionale e regionale. Il Governo Renzi ha depredato alla Regione siciliana una barca di soldi: ma, stranamente, non abbiamo mai avuto il piacere di assistere a una manifestazione sindacale contro il Governo romano. Parole tante, fatti concreti, zero.

Idem per il Governo regionale di Rosario Crocetta. Che ha distrutto la Sicilia e ha retto il ‘sacco’ al Governo Renzi durante il continuo ‘saccheggio’ delle finanze regionali operato dall’assessore-commissario, Alessandro Baccei (‘saccheggio’ che, detto per inciso, è ancora in corso).

Anche in questo caso, non ricordiamo una vera manifestazione di protesta contro il Governo Crocetta. Non ricordiamo una manifestazione contro l’assessore-commissario Baccei. Anche in questo caso, la solita ‘maturità sindacale’.

Ecco, anche in questa vicenda di Almaviva – con mille e 700 persone circa che rischiano il posto di lavoro solo a Palermo – cominciamo ad annusare la solita ‘maturità sindacale’. E la cosa ci spaventa. Perché quando all’orizzonte della Sicilia si cominciano a intravedere i ‘pennacchi’ dei ‘becchini’ del sindacato, beh…

Ribadiamo: speriamo di sbagliarci. E magari domani leggeremo che i sindacati, insieme con i mille e 700 lavoratori circa che rischiano il posto di lavoro, annunciano manifestazioni per le strade di Palermo, un giorno sì e l’altro pure, mattina e pomeriggio. Senza tregua. Manifestazioni a ripetizione fino a quando il Governo nazionale non darà risposte certe.

Sarà così? In questi casi – ce l’ha insegnato l’amara esperienza degli ultimi vent’anni – l’unica cosa da non fare è gettare la spugna. Perché i ‘becchini’ sono sempre pronti a manifestare solidarietà ai nuovi disoccupati della Sicilia (tanto è sempre gratis). Ponti d’oro, da parte dei sindacati siciliani, a chi non disturba i manovratori romani.

Insomma, chi pensa che l’ascarismo non abbia salde radici anche nel sindacalismo siciliano si sbaglia di grosso.  

E’ bene che i lavoratori di Almaviva sappiano che il Governo nazionale, il Governo regionale e anche la politica locale hanno un solo obiettivo: aspettare che la loro protesta svanisca. Por poi manifestare comprensione, solidarietà e partecipazione morale: tanto sono gratuite.

Foto tratta da palermo.gds.it

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Visualizza commenti

  • i sindacati sono l'espressione politica dei partiti che siedono in Parlamento, holding che non pagano , tasse ne presentano bilanci..trampolino di lancio per arrivare alla poltrona in Parlamento ne abbiamo molti...tra cui Albanella e Miccoli che hanno il feudo del voto di scambio in Sicilia.
    Quando con la riforma del lavoro ovvero il jobs act scompariranno grazie alla politica di Renzi gli addetti ai lavori verranno dislocati negli enti bilaterali e da li gestiranno migliaia di milioni di euro per mobilita e disocupazione.

  • Parole sante, anche nel comparto della FP che vede soccombenti circa 8000 persone i sindacati non hanno fatto altro che operazione di lecchinaggio non portando avanti una vertenza organica e perorando solo ammortizzatori sociali che di fatto stanno portando il settore alla tomba senza peraltro innescare nessun meccanismo virtuoso. Hanno salvato il sistema clientelare e buttato a mare i lavoratori che hanno dai 15 ai 35 anni di esperienza nel settore senza prevedere una ricollocazione o riqualificazione, ma solo licenziamenti.
    E dire che negli anni passati hanno contribuito alla grande a gonfiare a dismisura il settore, complimenti davvero, solo un governo di "sinistra" con sindacati ad hoc poteva arrivare a fare uno scempio simile in così tanti settori.

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