La crisi dell’agricoltura siciliana e la farsa del PD che ormai fa la ‘guerra’ a se stesso!

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Davanti alla crisi e alle proteste degli agricoltori, il PD siciliano – che è responsabile della pesante crisi di questo settore, visto che guida il Governo nazionale e il Governo regionale – ha mobilitato i propri sindaci per organizzare finte proteste e fare ‘sfogare’ gli agricoltori. Il vero obiettivo è quello di scongiurare che gli agricoltori siciliani si uniscano alla protesta popolare prevista il 30 Marzo a Palermo

Il mondo agricolo della Sicilia è in subbuglio. Tanti prodotti ortofrutticoli della nostra Isola subiscono la concorrenza sleale di frutta e ortaggi che arrivano dal Nord Africa e dai Paesi asiatici (incredibile quello che succede con la passata di pomodoro in circolazione che, in buona parte, è cinese).

Ci sono grani che arrivano da chissà dove e che invadono il mercato italiano e siciliano. Ci sono le arance che arrivano dal Marocco, che hanno massacrato le arance prodotte nella Sicilia orientale: tutto grazie ad accordi commerciali voluti dall’Unione Europea.

Per non parlare del recente accordo, proposto dalla Commissione Europea e votato dal Parlamento Europeo (con il voto favorevole del PPE e del PSE, partiti ai quali fanno capo, rispettivamente, Forza Italia e Il PD) in base al quale è stata sancita “l’invasione” nei mercati europei dell’olio d’oliva tunisino.

La cosa più grave è che si sa nemmeno con quali tecniche agronomiche vengono coltivati i prodotti che arrivano sulle nostre tavole. Il dubbio – che è più di un dubbio – è che tali prodotti siano coltivati con il ricorso a pesticidi che il nostro Paese ha bandito da decenni, perché dannosi per la salute umana.

Il risultato probabile è che i consumatori siciliani, senza saperlo, mangiano in buona parte ortofrutta prodotta chissà dove (e chissà con quali pesticidi!). Mentre gli agricoltori siciliani sono ridotti alla fame.

Così gli agricoltori hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro il Governo regionale: un Governo regionale di inetti e di irresponsabili che li sta penalizzando; ma anche contro il Governo Renzi e contro  un’Unione Europea che, grazie alla complicità di Roma e Palermo, è responsabile della crisi dell’agrumicoltura e dell’invasione ormai in atto dell’olio d’oliva tunisino.

In questo scenario il PD siciliano, che regge le fila del governo di Rosario Crocetta, sta cercando  di correre ai ripari, riscoprendosi – e qui siamo al ridicolo! – partito di lotta e di governo e mobilitando i propri sindaci per organizzare finte proteste.

Perché finte? Perché il  vero obbiettivo è quello di scongiurare che gli agricoltori siciliani si uniscano alla protesta popolare prevista il 30 Marzo a Palermo.

Siamo al paradosso. Il PD, in completo stato confusionale, dopo aver dato addio alla politica, quella vera, ha perso ogni logica comportamentale. Infatti sta organizzano manifestazioni contro se stesso. Chi, infatti, dovrebbe difendere l’agricoltura siciliana, se non Antonello Cracolici, l’assessore regionale all’Agricoltura, la punta di diamante del PD al governo?

Smarrita ogni coordinata politica, vittima dei suoi rapporti di forza interni, il PD, invece di  scaricare il suo inutile assessore all’Agricoltura, lo tiene al suo posto, forse perché da lui si attende tante cose belle, e gli fa la finta guerra attraverso i suoi sindaci e le finte proteste.

Sono sicuro però che queste iniziative non porteranno nulla di buono al PD e purtroppo nemmeno agli agricoltori siciliani che, per fortuna, ormai hanno capito che, con Crocetta e la sua Band, non si va da nessuna parte.

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