La Sicilia ‘Capitale’ del Mare Nostrum. Idea di Capitan Findus? No, di Capitan Cracolici…

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Da qualche mese l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca, Antonello Cracolici, ha scoperto che la Sicilia è un’Isola, addirittura circondata dal mare. E se la Palermo di Leoluca Orlando deve diventare ‘Capitale’ europea della cultura, lui vuole la Sicilia ‘Capitale’ del Mediterraneo (con Renzi e Baccei? Booh!)

A me questi che vogliono fare diventare la Sicilia ‘Capitale’ del Mediterraneo di qualche cosa fanno un po’ paura. C’e n’è sempre uno!

E’ la volta di Antonello Cracolici, temerario assessore  regionale all’Agricoltura e alla Pesca miracolosa, il quale, non contento di avere  pesantemente concorso alla spoliazione della Sicilia da parte del suo capo spirituale Renzi, il bulletto del Mugello, e del suo killer, Alessandro Baccei, sceso in Sicilia sotto le mentite spoglie di assessore regionale all’Economia, ci vuole portare tutti a pescare.

Tranquilli, il verme non ci mancherà. Non appena ha scoperto che la Sicilia è un’isola e che è tutta, ma proprio tutta circondata dal mare, Cracolici non sta più nella pelle. Da vero capitano coraggioso, ha issato le vele e ci ha messi su “per l’alto mare aperto” a caccia di tonni, sgombri e gallinelle di mare, che quando le trovi mettono tanta allegria.

Tra delfini e verdesche, l’impavido sfida il mare poco mosso. E si lancia alla conquista del Mare Nostrum. Lasciando alla sua fida Barresi Rosa, detta la Liza Minnelli di piazza Einstein, la cura dei cavoli nostrani e della borraggine  comunitaria, alla maniera di Achab, ha piantato sul l’albero di maestra un Euro d’argento per chi per primo avvisterà all’orizzonte i finanziamenti di Bruxelles.

“Guardati dalla morte per acqua!”, lo ammonisce Tiresia, vecchio con vizze mammelle. Ma lui non trema. Sa bene che se per gli altri il Mediterraneo è un mare, per noi è la vita, come disse la buonanima.

E Cracolici, ora che destra e sinistra sono finite nella stessa latrina, non ha paura di citazioni, detti, motti, frizzi e lazzi. A sera, quando  cala il vento guarda il tramonto, come un eroe di Conrad, il folle Almayer,  o come Nostromo, l’incorruttibile eroe di Melville, che tutto perse, onore, vita  e,  purtroppo per noi, anche i soldi dell’Europa.

 

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