Trivellazioni in mare e in terra, le accuse di Pippo Scianò: la Sicilia venduta ai petrolieri!

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La libertà di trivellazioni concessa dal governo nazionale di Matteo Renzi ai petrolieri – scelta politica avallata dal governo regionale di Rosario Crocetta e dai partiti che lo sostengono all’Ars – è a tutti gli effetti scellerata. E tale rimane, aggiunge Scianò, in ogni realtà geopolitica nel Mediterraneo, perché è in contrasto con le vocazioni, i valori e le speranze di sviluppo di quei territori e dei rispettivi Popoli. Una scelta che diventa ancora più scellerata se si pensa al crollo del prezzo del petrolio e alla presenza di energie alternative più economiche e meno inquinanti

Gli Indipendentisti del Centro Studi ANDREA FINOCCHIARO APRILE (CSAFA) esprimono il loro dissenso e la loro INDIGNAZIONE nei confronti della “politica” delle TRIVELLAZIONI PETROLIFERE, nel territorio e nelle acque territoriali della Regione siciliana (isole minori comprese), adottata dal Governo italiano. Una politica che il coordinatore del Centro Studi, Giuseppe Scianò, non esita a definire “colonialista ed arrogante”: una politica, aggiunge, “che non potrebbe diventare mai legittima neppure se in Sicilia fosse supportata a spada tratta dai rappresentanti locali dei partiti dominanti nelle pubbliche amministrazioni, nelle istituzioni rappresentative e – purtroppo – anche nei Parlamenti di Palermo, di Roma e di Bruxelles”.

“Non farebbero eccezione, nella logica dell’ASCARISMO contemporaneo – aggiunge Scianò – alcuni esponenti di sigle e di movimenti sedicenti ‘sicilianisti’. Questi ultimi, se così fosse, sarebbero più nocivi, per  gli interessi e per i diritti fondamentali del Popolo Siciliano, di quanto non lo siano stati e non lo siano i primi. In quanto agirebbero sotto mentite spoglie”.

“Insomma: oggi si conferma la regola in base alla quale – scrive sempre il coordinatore del Centro Studi Andrea Finocchiaro Aprile – la SICILIA, di fatto, deve restare, subendone le conseguenze negative, COLONIA INTERNA DELLO STATO ITALIANO. In questo contesto, di utile vi sarebbe soltanto la possibilità di comprendere meglio le trame, nonché le “grandi manovre”, portate avanti da non pochi ZELANTI MILITANTI dell’ANTISICILIA, i quali vogliono sostanzialmente e ad ogni costo SMANTELLARE lo STATUTO SPECIALE di AUTONOMIA, la REGIONE SICILIANA e la stessa SICILIA. Le motivazioni adottate – osserva sempre Scianò – sono le più svariate e le meglio PRESENTABILI (seppure con una buona dose di ipocrisia). Tantoppiù che la situazione critica nella quale viviamo in Sicilia è spesso stata costruita artatamente proprio da coloro che se ne lamentano (o che fanno finta di lamentarsene) a gran voce. I FATTI , però, parlano da soli”.

“E, siccome la verità viene sempre a galla – scrive sempre Scianò – ecco che, qua e là, fanno capolinea gli SCOPI più probabili di tali scelte. Quelli, cioè, di SERVIRE al meglio gli AFFARISTI del PETROLIO (italiani e non) ed i rispettivi programmi, tutt’altro che CONFESSABILI. La OPZIONE per la politica della LIBERTÀ di TRIVELLAZIONE si conferma pertanto a dir poco SCELLERATA, in ogni realtà geopolitica nel Mediterraneo ed in contrasto con le vocazioni ed i valori e le speranze di sviluppo di quei territori e dei rispettivi Popoli. Anche in Sicilia, soprattutto in Sicilia, ovviamente”.

“A tali inoppugnabili considerazioni – scrive sempre Scianò – si aggiunge quella che non esistano affatto le condizioni di opportunità, né di necessità, invocate da più parti, in quanto il prezzo del PETROLIO sul MERCATO INTERNAZIONALE È CLAMOROSAMENTE DIMINUITO. Anzi: è letteralmente CROLLATO. Ma la opzione LIBERE TRIVELLE diventa ancora più SCELLERATA anche perché le fonti alternative di energia sono diventate PIÙ UTILI, CONVENIENTI e SALUTARI rispetto ALL’USO DEL PETROLIO ED ALLA UTILIZZAZIONE di altri generi minerari altrettanto LETALI per l’UMANITÀ e per l’AMBIENTE. Ciò grazie al progresso della SCIENZA e del felice esito delle ricerche e della attuazione su larga scala, già avviate”.

Ai cacciatori di ROYALTES sulla nostra pelle – scrive sempre Scianò – alla classe politica ed ai Partiti comunque dominanti in Sicilia, ai Rappresentanti in LOCO di interessi estranei ed ostili a quelli del Popolo Siciliano e della Nazione Siciliana dobbiamo ricordare che I DIRITTI alla SALUTE ed alla tutela dell’AMBIENTE, nonché le ricchezze naturali e le vocazioni del territorio, così come le nostre speranze di crescita, di progresso, di rinascita morale e politica… NON SONO MONETIZZABILI, NÉ LOTTIZZABILI”.

“Aggiungiamo, con umiltà ma con fermezza – conclude Scianò – che il Popolo Siciliano non sopporta più la condizione coloniale nella quale viene quotidianamente costretto. Non ci sembra pertanto che sia opportuno tirare troppo la corda…”.

 

 

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