Seicentomila euro per sette giornalisti dell’ufficio stampa di Crocetta

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La cifra lascerebbe pensare alla possibilità che ad ognuno dei sette giornalisti venga proposto un contratto da capo redattore. Nella futura norma che il Parlamento siciliano deve discutere si parla di giornalisti diplomati iscritti all’Ordine e non si capisce se si tratterà di professionisti, pubblicisti o entrambi…

Seicentomila euro. A tanto ammonta lo stanziamento previsto dalla legge di Stabilità regionale per il futuro ufficio stampa della Presidenza della Regione Siciliana, targata Rosario Crocetta. Le previsioni parlano dell’assunzione, con contratto giornalistico, di sette giornalisti. Se è vero che sette per otto fa cinquantasei (560mila euro) si potrebbe anche dedurre che i futuri giornalisti dell’ufficio stampa potrebbero avere un contratto da redattore capo.

Ma chi potrebbero essere i giornalisti che verranno contrattualizzati e con quali criteri verrebbero selezionati? Nella futura norma si parla di giornalisti diplomati iscritti all’Ordine. Il diploma dovrebbe essere quello di una qualunque scuola superiore, supponiamo: questo perché, almeno fino ad oggi, non conosciamo licei per giornalisti, ma al massimo facoltà universitarie dove si rilasciano attestati di laurea in giornalismo.

Anche la frase ‘iscritti all’Ordine’ non significa molto: ci sono giornalisti pubblicisti e giornalisti professionisti. I futuri componenti dell’ufficio stampa saranno scelti tra i giornalisti professionisti? Tra i giornalisti pubblicisti? Da entrambe le categorie?

Ricordiamo che, quando il governo di Totò Cuffaro chiamò 22 giornalisti a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, non mancarono le polemiche. Allora, qualcuno obiettò che nell’ufficio stampa della Presidenza della Regione, sarebbero dovuti andare solo giornalisti con comprovata esperienza nella cronaca parlamentare e politica. Ovvero giornalisti con una certa dimestichezza con l’amministrazione pubblica. Giornalisti in grado di affrontare i vari argomenti della pubblica amministrazione: economia e attività produttive, agricoltura, industria, infrastrutture, lavori pubblici, tematiche legate all’urbanistica e all’ambiente, cooperazione e, naturalmente, tutti i temi legati alla vita degli enti locali e,in generale, delle stesse pubbliche amministrazioni.

Un altro elemento che potrebbe essere oggetto di polemiche è la mai tramontata questione del diploma e della laurea. Vero è che nel giornalismo, vale la regola dei “poeti laureati” di montaliana memoria, ma è anche vero che ormai ci sono le università da dove vengono fuori giovani preparati che hanno bisogno solo di fare un po’ di esperienza.

In ogni caso, il tema è aperto e le discussioni non mancheranno.

 

 

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