Roberto Vecchioni sulle orme di Benedetto Croce

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Se in Sicilia – e forse nel Sud – andasse a votare la maggioranza degli elettori che sono certamente meglio di quelli che hanno votato gli attuali mangiapane a tradimento, i politici che vivono alle spalle dei deficienti che li eleggono rimarrebbero a casa

Vorrei tornare  sulla polemica  sollevata dalla frase di Roberto Vecchioni che ha definito la Sicilia “isola di merda”.  Con  le spiegazioni  e i distinguo che ne sono seguiti   appare chiaro che Vecchioni, con meno autorevolezza e minore aplomb,  si è messo sulla scia di Benedetto Croce, che,  lui uomo  del Sud, definì l’intero Mezzogiorno,  e quindi anche  la Sicilia, un paradiso abitato da diavoli. E questo già è un po’ meglio.

Ma i diavoli, si sa, sanno fare le pentole e non i coperchi. Che cosa significa  questo antico detto? Che chi fa il male ne subisce le conseguenze. Quanto sia vero c’è lo prova il diavolo elettore siciliano.  L’elettore siciliano, quella minoranza che è andata a votare, avendo eletto, per scambio, per interesse, per stupidità, per coazione a ripetere i politicanti attuali che ammorbano il Parlamento regionale si ritrova coperto di  “gloria”, fino alla gola. Quelli che avrebbero potuto eleggere gente migliore se ne sono rimasti a casa. Bravi! Ecco che così chiunque, non solo Vecchioni, è autorizzato a definire la nostra Sicilia un “isola di merda”. Complimenti!

Spesso alcuni testi scolastici editi da case editrici del Nord descrivono noi meridionali per quello che nella stragrande maggioranza siamo veramente. Merde. Apriti cielo! I  politici eletti da queste merde insorgono sdegnati, contestando tutte  quelle dichiarazioni e lodando le eccelse virtù del nobile popolo calunniato.

Perché proprio loro e solo loro? Semplice. I politici che, grazie alla nullaggine dei loro elettori, sono stati eletti non possono lasciare passare la verità, perché essa griderebbe che questi cialtroni sono stati eletti da quella gente proprio perché quella  gente è veramente così come la descrivono. Il che significa che, se andasse a votare la maggioranza degli elettori che sono certamente meglio di quelli che hanno votato questi mangiapane a tradimento, i politici  che vivono alle spalle dei deficienti che li eleggono rimarrebbero a casa e per guadagnarsi da vivere sarebbero costretti  ad uscire con la gerla la mattina presto e consegnare il pane caldo a domicilio.

 

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