Muos, rinviata l’udienza: malore ci fu, e anche il Governo va in tilt

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La storia si complica ancora di più. Oltre al malore di un giudice, manca la relazione del nuovo collegio di verifica che prende tempo nonostante le pressioni dell’Avvocatura dello Stato… 

Come vi avevamo preannunciato, la tanto attesa udienza del Consiglio di Stato sul Muos di Niscemi (il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare della Marina Usa ha piazzato in provincia di Caltanissetta tra le proteste della gente e con la complicità dei politici  italiani) è stata rinviata. Se ne riparlerà, se tutto va bene, il 3 Febbraio.

Come ci spiega uno dei legali dei No Muos, Nello Papandrea, questo rinvio è dovuto a due ragioni: la prima è che il nuovo collegio di verifica istituito dal Cga (quello in cui ci sono anche tre rappresentanti dei Ministeri interessati e non parti terze come dovrebbe essere) oggi avrebbe dovuto presentare la sua relazione.Ma, non l’ha fatto. Ha chiesto altri 90 giorni di tempo per venire a capo di una situazione che si fa ogni giorno più complicata.

E c’è da capirli. Ricordiamo, infatti, che i legali dei No Muos si sono affidati ad esperti di primo piano in tema di elettromagnetismo (i professori Massimo Zucchetti, Massimo Coraddu e Marcello D’Amore, ad esempio, considerati dei luminari) e, nonostante le pressioni Usa e il servilismo del governo italiano, non sarà facile per i Ministeri trovare chi è in grado di smontare il loro giudizio sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche emanate dal Muos, che si andrebbero a sommare a quelle emanate dalle 47 antenne attive da tempo sempre nella base Usa di Niscemi.

Le parabole del Muos

A nulla sono servite neanche le ‘sollecitazioni’ dell’Avvocatura dello Stato che aveva ‘invitato’ il nuovo collegio di verificatori a fare presto in virtù dei rischi legati al terrorismo: tradotto, ha tentato di fare pressioni, come se dalla mancata accensione del Muos dipendessero le fortune dei terroristi.

Anche il Governo, dunque va in tilt: da una parte, l’Avvocatura che pressa e dall’altra, tre Ministeri che prendono tempo, forse temendo anche le inchieste che si sono aperte sul caso (aspettarsi da loro preoccupazioni per la salute dei siciliani sarebbe da tre volte ingenui).

La seconda ragione del rinvio dell’udienza è legata, invece, ad un ‘malore’ di uno dei giudici del Cga che, sempre oggi, in camera di Consiglio, si dovrebbe dovuto pronunciare sui ricorsi presentati dai No Muos (che hanno fatto istanza di modifica del pronunciamento bizarro dello scorso settembre)

Bisognerà aspettare ancora, dunque, ma “il procedimento va avanti e bisogna ricordare che lì’impianto è sotto sequestro – hanno sottolineato Papandrea e la collega Paola Ottaviano-. Noi continueremo a batterci fino alla fine. Stiamo tentanto tutte le strade possibili per confermare la sentenza di primo grado che aveva colto nel segno perché annullava le autorizzazioni che sono illegittime come da sempre noi denunciamo”.

 

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