Bilancio: M5S se ci sei, batti un colpo

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Cosa faranno i deputati regionali del Movimento 5 Stelle dinnanzi al delirante Bilancio che l’assessore regionale all’Economia si appresta a presentare all’Ars?

La domanda non è peregrina. In queste ultime settimane, infatti, anche nell’opinione pubblica più vicina ai grillini, serpeggia il dubbio che l’opposizione dura promessa in campagna elettorale si stia un po’ sbiadendo.

Troppe volte, infatti, nel nome di una responsabilità che nessuno gli ha chiesto, abbiamo visto i deputati del M5S deporre le armi in Aula. Circola in questi giorni su FB, ad esempio, un elenco di leggi (alquanto lungo) che hanno votato insieme con la maggioranza che regge le sorti di questo misero Governo regionale. Ma, chi li ha votati, da loro non si aspetta nessuna ‘responsabile condivisione’ delle scelte operate dal PD. Nessuna scelta operata da questo partito, infatti, si è rivelata buona per la Sicilia.

Ora non c’è più un minuto da perdere. La Sicilia è al tracollo, le elezioni non sono lontanissime e un altro pericolo incombe all’orizzonte: la riorganizzazione del centrodestra. Che, può sempre contare su una valanga di soldi e sui soliti metodi clientelari che potrebbero, ancora una volta, fare presa sui Siciliani. Tra l’altro, all’armata Brancaleone guidata da Gianfranco Micciché (le cui forze e furbizia non vanno sottovalutate) potrebbe presto aggiungersi anche quella dell’ex Presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro. Che dice di non volere fare politica, ma magari manderà nell’agone un uomo a lui assai vicino, chissà, magari un familiare stretto. Insomma, la vecchia politica si sta riorganizzando e i metodi, c’è da scommetterci, saranno sempre gli stessi.

Va da sé che, con un Movimento 5 Stelle debole, il vecchio centrodestra, pur avendo già devastato la Sicilia, qualche speranza potrebbe averla.

D’altronde, mettiamoci nei pani di un Siciliano medio che deve scegliere tra le promesse di chi ha fatto della politica un mezzo di scambio e un Movimento 5 Stelle che prometteva rivoluzioni che non ci sono. In un momento di bisogno come questo,e in assenza di segnali ‘rivoluzionari’, potrebbe optare per i soliti noti che magari, un posticino in un call center in qualche modo lo trovano.

Occasioni non ne mancano, anzi sta per manifestarsi la madre di tutte le occasioni: l’arrivo in Aula del Bilancio della Regione. Dalla notizie che circolano, si tratta dell’ennesimo papocchio in danno dei Siciliani. 

Tra le altre cose, come vi abbiamo detto, il governo regionale iscriverebbe in Bilancio un miliardo e 400 milioni di Euro di accantonamenti negativi. In pratica, si iscriverebbero nel Bilancio regionale 2016 circa un miliardo e 400 milioni di Euro di “pagherò”. Soldi che potrebbero essere utilizzati solo quando lo Stato li erogherà. E se non li eroga? Pare che il piano B comprenda l’ipotesi di mettere a garanzia di questi mille e 400 milioni di Euro i fondi destinati alla sanità siciliana . Il che è allucinante, ma lo sarebbe anche prendere questi soldi da altri capitoli di un Bilancio che già lascia a secco i Comuni e tutti gli altri comparti. L’alternativa concreta, potrebbe essere il licenziamento di migliaia di dipendenti.

Comunque la si guardi, è una vera e propria dichiarazioni di guerra alla Sicilia che loro – la banda Baccei-Faraone- vorrebbero combattere in silenzio- puntando sulla distrazione e sulla complicità dei media- ma che non può sfuggire al Movimento 5 Stelle.

Insomma, così come sono stati bravi a smascherare la farsa dei crediti inesigibili, ci si si augura che il Movimento 5 Stelle ritrovi la grinta per difendere i Siciliani da questa condanna a morte decisa dal Governo Renzi e dal Governo Crocetta.

 

 

 

 

 

 

 

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