Mattinale

Il Comune di Palermo nasconde i problemi finanziari come fanno Regione siciliana e Governo Meloni/ MATTINALE 918

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  • Fino ad ora solo una formazione politica – Siciliani Liberi – descrive per filo e per segno il baratro finanziario in cui potrebbe precipitare il Comune di Palermo. Qualche timida ammissione arriva dall’assessore comunale Dario Falzone
  • Con il probabile aumento dei tassi di interesse da parte della BCE in Italia succederà un ‘gran casino’
  • A nostro modesto avviso il Comune di Palermo rischia di non vedere i 180 milioni di euro promessi da Roma. Idem la Regione siciliana, che potrebbe non vedere mai 200 milioni di euro frutto di un accordo sbagliato con il Governo nazionale sulla sanità

Fino ad ora solo una formazione politica – Siciliani Liberi – descrive per filo e per segno il baratro finanziario in cui potrebbe precipitare il Comune di Palermo. Qualche timida ammissione arriva dall’assessore comunale Dario Falzone

In questi giorni ci stiamo scatenando con Palermo. Ora è il turno di Ciro Lomonte, segretario politico di Siciliani Liberi. Ancora una volta Lomonte parla del Comune del capoluogo della Sicilia mettendo insieme il dissesto finanziario dello stesso Comune – dissesto che l’attuale Sindaco, Roberto Lagalla, ha ereditato dalla passata amministrazione ma che si ostina a non voler dichiarare – e lo scenario finanziario nazionale con l’Italia che, con l’ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE), renderà impossibile la gestione dei Btp italiani. In un post Lomonte cita le recenti dichiarazioni dell’assessore comunale al Personale, Dario Falzone, che ai dipendenti comunali che reclamano aumenti di ore di lavoro e, quindi, di retribuzioni, e a chi chiede nuove stabilizzazioni di personale ha risposto così: “Il Comune di Palermo, che sta uscendo dal dissesto funzionale, per legge non può assumere nuovi lavoratori. E la stabilizzazione dei 2.400 precari non può essere fatta se non con fondi comunali” (qui le dichiarazioni di Falcone per esteso). C’è, nelle parole dell’assessore comunale Falzone, una mezza ammissione del dissesto del Comune. Con un ottimismo ingiustificato, là dove dice che il Comune di Palermo “sta uscendo dal dissesto funzionale”.

 

Con il probabile aumento dei tassi di interesse da parte della BCE in Italia succederà un ‘gran casino’

Partendo da queste dichiarazioni dell’assessore comunale Dario Falzone, Lomonte scrive: “Ancora una volta, dunque, Siciliani Liberi ha avuto ragione nel suggerire al Sindaco di dichiarare il dissesto ammesso e dichiarato dall’assessore al personale, Falzone. Il quale il Comune lo conosce meglio del professore Lagalla avendo fatto il Sindaco de facto durante i due mandati di Diego Cammarata. In pratica, dice Falzone, il Comune non può assumere nessuno perché è in dissesto. E rimanda anche lui all’ormai annosa ‘firma del Patto con lo Stato’, che poi sarebbe un accordo con il Ministero del Tesoro per il trasferimento di 180 milioni in 20 anni: cioè la miseria di 9 milioni all’anno. Che il Comune proverà a farsi scontare da una banca dicendole: ‘Voi ci anticipate 130 milioni subito e noi ve ne ridiamo 180 in 20 anni’. Siciliani Liberi è una forza politica matura, non demagogica, e concreta. Si sono mai chiesti, il Sindaco e l’assessore, come mai questa firma, nonostante la piccola somma in ballo, venga continuamente rinviata? Sanno che la prossima settimana la BCE alzerà nuovamente il tasso di risconto, per poi alzarlo ancora a Marzo, precipitando quindi la crisi del Btp e del Tesoro? Oppure pensano che siccome il Governo è ‘amico’, l’aiuto sarà garantito in ogni caso? Rinnoviamo l’invito al sindaco Lagalla: sia politicamente maturo, professore. Palermo è una città allo stremo economico e sociale. Come provano le oltre 13.000 domande per 300 posti di operatore ecologico banditi da Rap, fra cui migliaia di laureati e diplomati. Non appena, fra pochi giorni, la crisi del Btp che già oggi pagando sul decennale il 4,15% è oltre la quota insolvenza, a Roma salteranno i telefoni. E a Palermo la situazione del Comune si farà critica. Dichiari il dissesto finanziario e metta così al sicuro gli stipendi di oltre 20mila famiglie fra comunali ed aziende comunali”.

 

A nostro modesto avviso il Comune di Palermo rischia di non vedere i 180 milioni di euro promessi da Roma. Idem la Regione siciliana, che potrebbe non vedere mai 200 milioni di euro frutto di un accordo sbagliato con il Governo nazionale sulla sanità

Lomonte ha perfettamente ragione. Il fatto che giornali e televisione nascondano i problemi enormi che il Governo di Giorgia Meloni sta affrontando, in un’Unione europea dell’euro di pazzi, dove hanno deciso che per pagare le spese della sanità, gli stipendi dei professori di liceo e via continuando con le spese pubbliche gli Stati si debbano indebitare emettendo titoli di Stato, non significa che il problema non esiste. La televisione può non raccontare quello che vuole ma il problema c’è ed è gravissimo. Tant’è vero che il Governo Meloni, rimangiandosi gli impegni assunti in campagna elettorale, ha tolto gli sconti fiscali su benzina e gasolio per acciuffare 10 miliardi di euro per tirare a campare. Tra l’altro, senza nemmeno spiegare il vero perché di questo scippo dalle tasche degli italiani, inventando redistribuzioni di fondi alle categorie più deboli. Nessun accenno del Governo Meloni ai problemi veri, come se quello italiano fosse un popolo di immaturi. Se la BCE alzerà i tassi – è questo avverrà perché lo imporranno le condizioni economiche e finanziarie internazionali – i Btp italiani non troveranno risparmiatori per sottoscriverle. Anche perché né la stessa BCE, né la Banca d’Italia (che ormai va al traino della BCE) potranno acquistare Btp italiani. Lomonte ha fatto capire chiaramente che lo Stato potrebbe non avere nemmeno i 180 milioni di euro che si è impegnato a versare al Comune di Palermo e – a nostro modesto avviso – potrebbe non erogare alla Regione siciliana i 200 milioni di euro per la sanità che – almeno formalmente – il Governo regionale di Renato Schifani e l’Assemblea regionale siciliana hanno inseriti nella manovra economica e finanziaria 2023. Lo scenario economico e finanziario italiano è assai problematico. Eppure continuiamo a registrare notizie che, rispetto alla situazione finanziaria dell’Italia, si configurano come stupidaggini allo stato puro: ponte sullo Stretto di Messina, nuove assunzioni, aumenti di stipendi, investimenti dello Stato e bla bla bla.

Foto tratta da Il Giornale 

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