J'Accuse

Palermo: è normale che una bambina di una scuola elementare finisca in ospedale per il freddo? E i riscaldamenti?

Condividi
  • Il Comune di Palermo non finisce mai di stupire

A quanto pare l’impianto di riscaldamento della scuola è andato in tilt a causa della perdita di una fognatura. Una storia che va avanti dal Luglio dello scorso anno. In quasi sei mesi il Comune né ha risolto il problema, né ha trovato locali scolastici alternativi. Palermo è ormai una città a perdere  

Da Palermo, da una scuola elementare di Palermo arriva una storia incredibile. A raccontarla è il quotidiano on line Palermo Today. Titolo: “I riscaldamenti sono guasti e in aula si gela, bimba si sente male e va in ipotermia“. Sommario: “E’ successo nella scuola Emanuela Loi, in via Dogali. La piccola, che frequenta la quinta elementare, ha iniziato a tremare e a sentire le gambe intorpidirsi. Immediato l’intervento del personale del 118. La preside: ‘Se il Comune non interverrà, sarò costretta a chiudere il plesso'”. Da quello che leggiamo nell’articolo l’impianto di riscaldamento è andato in tilt per una perdita nelle fognature. Il problema è complicato e l’Azienda municipale del gas – Amg gas – ha disattivato l’impianto di riscaldamento. La prima domanda è: che senso ha tenere aperta una scuola senza il riscaldamento con il freddo di questi giorni? Non sarebbe stato più opportuno chiudere la scuola a tutela della salute degli studenti e, in generale, di tutto il personale? Da quello che si legge nell’articolo ci sono problemi tecnici e burocratici. E c’è – soprattutto – il problema del Comune di Palermo che dovrebbe affrontare il problema e non l’ha fatto nonostante i solleciti da parte della stessa scuola. la seconda domanda è: cosa combina il Comune di Palermo? Se, come si legge nell’articolo, ci sono problemi a ripristinare il servizio perché il Comune non mette a disposizione locali alternativi? La terza domanda la poniamo dopo aver letto il seguente passo dell’articolo: “Persino il Prefetto a Luglio e a Ottobre ha sollecitato l’amministrazione al ripristino dell’impianto”. E da Ottobre ad oggi cosa è stato fatto? Supponiamo nulla se una bambina è finita in ospedale per il freddo. Ecco la terza domanda: è normale mettere a rischio la salute di studenti e docenti a causa del freddo? Quarta domanda: dopo sei mesi non è stato possibile trovare locali alternativi muniti di riscaldamento? Ma come: il Comune di Palermo ha a disposizione 800 milioni di euro per nuove linee di Tram, 400 milioni di euro per nuovi parcheggi e non si trova un locale scolastico con i riscaldamenti, lasciando studenti e professori al freddo? Quinta domanda: cosa aspettano gli attuali amministratori comunali ad andarsene a casa?

Dando un’occhiata alla rete ci accorgiamo che il problema è diffuso in tante scuole italiane. Ecco un articolo di Orizzontescuola del Novembre dello scorso anno:

3 scuole su 10 senza riscaldamento, i presidi romani: “Niente manutenzione. Impianti vecchi e interventi in ritardo”

Abbiamo scritto che Palermo è una città a perdere. Aggiustiamo il tiro: è tutta l’Italia che ormai è un Paese a perdere. Un paese che lascia 3 scuole su 10 al freddo è un Paese finito.

Foto tratta da Orizzontescuola

 

 

 

Pubblicato da