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Come difendersi dalla farina di grilli e di larve che la Ue ci vuole fare mangiare/ MATTINALE 916

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  • Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea del provvedimento che autorizza la vendita di prodotti a base di insetti è arrivato il momento di mettere in pratica un’azione collettiva di resistenza
  • E bene conoscere in quali cibi si potrebbe trovare la farina di insetti
  • Il messaggio più forte che i consumatori che non vogliono mangiare insetti possono lanciare sta nel non mettere più piede nei centri commerciali e nei supermercati che commercializzano prodotti a base di insetti. Grande attenzione a pasta, pane, cracker, grissini e dolci   

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea del provvedimento che autorizza la vendita di prodotti a base di insetti è arrivato il momento di mettere in pratica un’azione collettiva di resistenza

“Va da sé che chi trova la dicitura della presenza della farina di grilli o di larve in questo o quel prodotto alimentare avverte gli altri”. Da ieri la rete è piena di questi avvisi. Sono i cittadini italiani che, ancora una volta, si devono difendere dall’Unione europea che, con la violenza di una grande ingiustizia, con la forza dell’inganno, sta cercando in tutti i modi di fare arrivare i derivati, sotto forma di sfarinati, di grilli e larve di insetti. Il tutto con la connivenza di una politica italiana di ascari e venduti, ricattati dalla truffa del debito pubblico italiano che la stessa Ue ha fatto crescere a ritmi elevati dal 1992 in poi, con un’accelerazione a partire dal Gennaio 2002, quando è iniziata l’avventura del Marco tedesco ‘travestito’ da moneta unica europea imposto ai Paesi dell’Unione europea rimasti ‘ingabbiati’ nell’euro. Anche se la guerra in Ucraina segnerà non soltanto la sconfitta dell’Occidente da parte della stragrande maggioranza dei Paesi del mondo che non ne vogliono più sapere di andare avanti con l’area del dollaro statunitense, ma anche la fine di una ‘certa’ idea di economia occidentale, l’Unione europea prosegue nel suo fanatismo da Santa Inquisizione spagnola e, oltre alla partecipazione sempre più attiva alla guerra, cerca di imporre a milioni di cittadini le nuove ‘schifezze’ alimentari. E’ interessante notare il parallellismo tra la partecipazione sempre più massiccia dell’Occidente alla guerra in Ucraina (è di ieri la notizia che in Ucraina arriveranno i missili Leopard 2 dalla Germania e i missili Abrams dagli Stati Uniti d’America, con il Parlamento italiano che, con i soldi tolti dalle tasche degli italiano con l’aumento di benzina e gasolio, ha approvato il sesto decreto che prevede aiuti all’Ucraina) e la presenza, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, del provvedimento che sancisce l’immissione sul mercato Ue della polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico quale nuovo alimento.

 

E bene conoscere in quali cibi si potrebbe trovare la farina di insetti

Bene, è importante conoscere quali cibi potranno contenere la farina di grillo. Lo specificheranno? In teoria la presenza di polvere di insetti dovrebbe essere specificata nella dicitura dei cibi. Ma tutti sappiamo che, con la globalizzazione dell’economia, nell’Unione europea arrivano prodotti agricoli carichi di pesticidi. La notizia che abbiamo dato ieri – la presenza negli agrumi provenienti da Turchia ed Egitto di pesticidi dannosi per la salute umana – è un caso unico. E’ il frutto della denuncia di un’organizzazione sindacale spagnola che difende gli agrumi spagnoli da quella che non è soltanto una concorrenza sleale ma anche pericolosa per la salute umana. Gli spagnoli sono grandi produttori di agrumi e hanno intrapreso questa battaglia, di fatto contro un’Unione europea che faceva finta di non vedere. Il caso deli agrumi avvelenati non è unico. Ricordiamoci dei pomodori e della passata di pomodoro pieni di veleni che arrivano dalla Cina e dall’Africa. Della frutta estiva che fa letteralmente schifo perché arrivata da chissà dove prodotta chissà come. Dei carciofi egiziani che hanno sostituito i carciofi siciliani senza che i consumatori siano messi nella possibilità di distinguere le due tipologie di prodotti (per questo è bene, se non si è certi della provenienza dei carciofi, di non acquistarli: e qui ci dobbiamo fidare dei piccoli negozi artigianali: mai acquistare carciofi nei centri commerciali se non è indicata la provenienza). Per non parlare delle ciliegie contaminate (mai viste tante ciliegie come negli ultimi due anni: va da sé che buona parte di queste ciliegie non sono italiane) o degli oli d’oliva esteri. Ricordiamoci, soprattutto, dello scandalo del Parlamento europeo dove volano le tangenti per favorire questo o quel Paese estero. Scandalo che si sta cercando in tutti i modi di reprimere, perché lo sanno tutti che cosa verrebbe fuori se l’inchiesta si dovesse allargare. Ma quanto è venuto fuori fino ad oggi è sufficiente per capire lo schifo che si nasconde dietro l’Unione europea a tutti i livelli. La Magistratura, come fa spesso, sta cercando di aiutarci lanciando segnali precisi. Sta alla nostra intelligenza capirli.

 

Il messaggio più forte che i consumatori che non vogliono mangiare insetti possono lanciare sta nel non mettere più piede nei centri commerciali e nei supermercati che commercializzano prodotti a base di insetti. Grande attenzione a pasta, pane, cracker, grissini e dolci 

E’ in questo scenario che l’Unione europea ha gettato i grilli sulle nostre tavole. Gli insetti a tavola hanno motivazioni economiche e antropologiche (come potete leggere qui). Ma sono anche dannosi per la salute umana, perché vengono presi da un ambiente che è ormai fortemente contaminato da pesticidi ed erbicidi (come abbiamo illustrato qui). Come difendersi? Cominciando con l’informare i cittadini sui prodotti che possono contenere la farina di grilli. La farina di grilli potrà essere usata al posto della farina di grano: quindi grande attenzione alla pasta, al pane e a tutti i prodotti dolciari industriali. Il nostro consiglio è di evitare drasticamente la pasta industriale: acquistate solo pasta artigianale, spenderete un po’ di più ma avrete la certezza di non portare in tavola pasta con la farina di grilli. Se la farina di grilli costerà meno della farina di grano duro e grano e di grano tenero le industrie – alle prese con costi di produzione crescenti – potrebbero fare due più due… Insomma, solo pasta artigianale e i dolci preparateli in casa. Lo stesso discorso vale per le pizze. Frequentare solo pizzerie dove c’è la certezza che non usino farina di grilli. Lo stesso discorso vale per i preparati a base di carne. Fine della lista di cibi che potrebbero contenere la farina di grilli? Assolutamente no! La farina di grilli si potrebbe trovare nei panini multicereali, nei cracker, nelle barrette ai cereali, nei grissini e, come ricordato, nei dolci industriali. Attenzione anche alle salse, ai prodotti trasformati a base di patate e perfino ai piatti a base di leguminose e di verdure. Anche in questo caso, un consiglio: i legumi preparateli in casa, acquistateli crudi – evitando accuratamente i legumi esteri, soprattutto canadesi, perché possono contenere glifosato – e cuoceteli. Attenzione al siero di latte in polvere, alle minestre concentrate o in polvere, agli snack a base di farina di granturco, attenzione alla birra, attenzione ai prodotti a base di cioccolato. Ultimo consiglio: non frequentare più i centri commerciali e i supermercati dove si trovano prodotti a base di farina di grilli. Questo è il messaggio più forte da lanciare. Torniamo a frequentare i negozi artigianali, rechiamoci nei mercati agricoli locali e, perché no?, prezzo le aziende agricole.

 

 

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