Mattinale

Oggi una marcia per provare a bloccare la ‘cementificazione’ del tratto di costa che va da Castellammare del Golfo a Scopello/ MATTINALE 667

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  • Oggi grande manifestazione degli ambientalisti per provare a tutelare  il tratto di costa che va da Castellammare del Golfo fino alla Riserva dello Zingaro oggetto delle solite speculazioni 
  • La ‘cementificazione’ del territorio come sistema criminale vincente 
  • La denuncia del WWF Sicilia occidentale 
  • “E’ impressionante la sequenza degli incendi, che si snodano da un capo all’altro dell’Isola. Ripeto, dietro questi fatti c’è una sapiente regia. Qualcuno ha approfittato del momento per scatenare l’inferno: le aree verdi senza le attività di prevenzione effettuate, il grande caldo, in qualche caso anche il vento. Troppe coincidenze…”

Oggi manifestazione degli ambientalisti per provare a tutelare  il tratto di costa che va da Castellammare del Golfo fino alla Riserva dello Zingaro oggetto delle solite speculazioni 

Ancora una volta i siciliani che difendono il tratto di costa che va da Castellammare del Golfo fino alla Riserva dello Zingaro scendono in piazza per difendere il territorio dalla speculazione. La prima marcia in difesa di questo angolo di Sicilia risale a 42 anni fa, quando un’imponente manifestazione popolare si oppose alla costruzione di una strada che avrebbe aperto la via a mega-speculazioni. Da allora ad oggi è successo di tutto. Tra incendi dolosi e ‘cementificazioni’, tra collusioni e pressione antropica una parte di questo territorio è stato strappato alla tutela. Come in tutta la Sicilia si scontrano due scuole di pensiero. Da una parte ci sono coloro i quali vorrebbero mantenere la zona integra, aperta al turismo, ma senza stravolgere il paesaggio; dall’altra parte chi punta a ‘valorizzare’ economicamente questa parte di costa siciliana ora con stabilimenti turistici, ora con l’insediamento di abitazioni private. Purtroppo, i secondi – i ‘valorizzatori’ – in questi anni hanno guadagnato posizioni. E’ questo il motivo per il quale, oggi, le associazioni e i cittadini che si battono per mantenere integro questo tratto di costa della Sicilia scenderanno ancora una volta per le strade. Sono i rappresentanti di FederEscursionismo Sicilia, Club Unesco Palermo, LEGAMBIENTE Sicilia, Haramundi Scopello, Assoguide, Donne di mare, AIGAE Coordinamento Sicilia, Astrid, RANGERS D’ITALIA Sezione Sicilia, CAI Sicilia, ITALIA NOSTRA, Sicilia GRE Sicilia, Sigea Società Italiana di Geologia Ambientale Sicilia, WWF Sicilia Nord Occidentale, CEA Von Humboldt, TrinART ODV, Ramarro Sicilia, Assocea Messina APS, FAI Sicilia, Servas Sicilia, Il Ramarro Caltagirone. Una giornata per invitare i siciliani a riflettere sull’importanza della tutela dell’ambiente, per tramandare alle generazioni future paesaggi che rischiano di essere ‘inghiottiti’ dalla speculazione.

La ‘cementificazione’ del territorio come sistema criminale vincente 

Non è facile, in tempo di liberismo economico dominante, frenare le speculazioni. “Da alcuni anni – si legge in una nota del WWF Sicilia Occidentale – il territorio costiero e montano che da Castellammare del Golfo va fino all’ingresso della Riserva Naturale dello Zingaro è fortemente minacciato da una serie di attività antropiche che stanno trasformando pesantemente e irrimediabilmente un grande patrimonio di natura e di paesaggio. Si tratta di aree di grande bellezza e naturalità, in gran parte ricadenti in Siti Natura 2000 (ai sensi delle direttive europee Habitat e Uccelli), ma in cui si assiste a fenomeni di speculazione edilizia con l’aumento di nuove costruzioni (spesso senza le autorizzazioni previste) o con il vistoso ampliamento di quelle esistenti; al progressivo e drammatico consumo di suolo e alla perdita di habitat; alla privatizzazione e alla chiusura dei tradizionali accessi pedonali al mare; alla piantagione di specie esotiche invasive, che minacciano i delicati equilibri della flora costiera; alla movimentazione di terre e alla realizzazione di scavi in zone fragili e vincolate dal Piano di assetto idrogeologico e dai vincoli archeologico e paesaggistico”. Sembra incredibile che tutto questo avvenga nel 2022. A parole si declama la legalità. l’importanza della tutela ambientale e tanti altri bei propositi. Di fatto, assistiamo a tratti di costa della Sicilia dove il cemento avanza, o tratti di costa ceduti a privati che non sono siciliani, come sta avvenendo in alcune zone costiere della provincia di Agrigento.

La denuncia del WWF Sicilia occidentale 

La speculazione non sta risparmiando l’area limitrofa alla Riserva naturale della Zingaro. “Questa meravigliosa area costiera, in cui si trovano Fossa dello Stinco, Cala Bianca, Cala Bruca, la zona archeologica di Cetaria e Cala degli alberelli, l’antica Tonnara con i Faraglioni di Scopello, Punta Pìspisa, Cala dell’Ovo, Torre Bennistra, e tante altre splendide zone – leggiamo sempre nella nota del WWF Sicilia occidentale – rischia di trasformarsi a breve in una zona anonima di villini sul mare, identica a tante altre aree costiere siciliane che negli anni passati hanno subito lo stesso destino, perdendo sia il suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico che il suo forte ruolo di attrattore turistico per l’intero territorio. Più volte abbiamo segnalato e denunciato la situazione agli enti competenti, cercando di richiamare l’attenzione verso questa grave problematica. Senza alcun risultato concreto, perché la trasformazione del territorio continua nel silenzio di tutti e nonostante i tanti vincoli di tutela già esistenti. Per questo, in continuità con l’imponente marcia dello Zingaro che 42 anni fa si oppose alla costruzione di una nuova strada che avrebbe irrimediabilmente compromesso la fascia costiera da Scopello a San Vito Lo Capo, portando all’istituzione della prima Riserva naturale siciliana, abbiamo deciso di organizzare una manifestazione regionale partendo dalla Riserva in direzione di Castellammare. Chiediamo a tutti i cittadini che tengono alla bellezza e alla naturalità delle nostre coste, a chi opera per la promozione del turismo sostenibile, a chi crede in una Sicilia che basa il proprio futuro sulla tutela del proprio territorio, di partecipare alla Manifestazione/Marcia che avrà luogo domenica 29 maggio 2022, con appuntamento alle ore 9.30, presso l’ingresso della Riserva Naturale Zingaro (lato Scopello). Da qui ci si muoverà in direzione di Castellammare verso la Tonnara e la Zona di Piano Vignazze, per ritornare poi indietro risalendo verso il borgo di Scopello”.

“E’ impressionante la sequenza degli incendi, che si snodano da un capo all’altro dell’Isola. Ripeto, dietro questi fatti c’è una sapiente regia. Qualcuno ha approfittato del momento per scatenare l’inferno: le aree verdi senza le attività di prevenzione effettuate, il grande caldo, in qualche caso anche il vento. Troppe coincidenze…”

Oggi non mancheranno gli interventi delle tante ‘autorità’, le promesse di tutela, gli impegni ‘solenni’. Ma oggi è anche il momento per sottolineare a cosa è servita e a cosa serve il secco “No” della politica siciliana a una vera tutela del verde della nostra Isola dagli incendi. Siamo i primi ad affermare che, negli ultimi anni, è in corso una strategia mondiale per incenerire alcune aree verdi del nostro Pianeta. Ma in questa strategia mondiale – prima a anticipandola, oggi accompagnandola – si inseriscono interessi speculativi che, per ciò che riguarda gli incendi in Sicilia, ha radici criminali e, perché no?, terroristiche nella nostra Isola. Si era nel Luglio del 2017 e il docente universitario di Ecologia, Silvano Riggio, commentando i tanti incendi che funestavano la nostra Isola diceva: “Indubbiamente l’assenza di attività di prevenzione degli incendi, in questa storia, ha avuto un ruolo importante. Chi ha organizzato questi atti terroristici contro l’ambiente siciliano ne ha approfittato… E’ impressionante la sequenza degli incendi, che si snodano da un capo all’altro dell’Isola. Ripeto, dietro questi fatti c’è una sapiente regia. Qualcuno ha approfittato del momento per scatenare l’inferno: le aree verdi senza le attività di prevenzione effettuate, il grande caldo, in qualche caso anche il vento. Troppe coincidenze… L’autocombustione esiste in natura. Ma ci vogliono le piogge e i terreni bagnati. I funghi e i batteri, provocando le fermentazioni, fanno in modo che la temperatura nel terreno si alzi. Poi arriva un fulmine ed esplode l’incendio. L’autocombustione, in natura, è un fatto positivo perché rinnova le foreste. Evita che si distruggano per sempre. Ma questo, lo ribadisco, non è il caso della Sicilia. Da noi siamo davanti a una strategia criminale di stampo terroristico… E’ qualcuno che odia tutto ciò che è stato fatto per l’ambiente: penso all’istituzione dei Parchi e delle Riserve naturali. Sono frange che rifiutano la cultura ecologista”. Ecco, basta mettere assieme i tasselli di un mosaico speculativo e criminale: l’assenza di prevenzione degli incendi e gli interventi con aerei ed elicotteri solo dopo che le fiamme si sono sviluppate accompagnato dal “No” convinto della politica al presidio delle aree verdi con il personale forestale; dopo il fuoco, l’assalto al territorio, come sta avvenendo nel tratto di costa che va da Castellammare del Golfo a Scopello, o in altre aree della nostra Isola; le speculazioni che non vengono bloccate nemmeno con le denunce. Si chiude tutto con il ‘fatto compiuto’: “Ormai le case ci sono, che vuoi fare, abbatterle? Costa un sacco di soldi, non si sa dove andare a mettere il materiale di risulta, ovvero i resti delle case  delle ville abbattute, la Magistratura esagera…” e bla bla bla. E la criminalità, quella vera, ringrazia.

 

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