Storia & Controstoria

Quando Ruggero Settimo scriveva a Garibaldi dicendo di essere il suo “devotissimo e obbediente servo”

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  • A questo personaggio Palermo dedica ancora una via centrale e statue

Fino a quando la Sicilia continuerà a celebrare il bandito Garibaldi e i suoi sgherri dedicandogli teatri, piazze, via, scuole e teatri non ci sarà alcun speranza di liberazione  

Farà comodo conoscere, per capire meglio le dinamiche che si svolsero in quegli anni, la lettera di lodi che Ruggero Settimo, noto traditore (era un ex ammiraglio dell’esercito borbonico) e protagonista dei moti del 1848, scrisse a Giuseppe Garibaldi:

“Illustrissimo Signore!
In questo giorno solenne, in cui la Sicilia è chiamata a compiere la costituzione dell’Italia, mi duole di non poter anch’io personalmente deporre nell’urna il voto per l’annessione al regno costituzionale del re Vittorio Emanuele e i suoi discendenti.
Ma non saprei neanco asternermi dallo esprimere il mio assentimento a questo stupendo fatto, che, formando l’Italia forte, indipendente e libera, assicura nel tempo istesso, la libertà e la prosperità dell’isola nostra.
Ora che i tempi sono maturi perché la famiglia italiana riunisca in uno i suoi membri e tutte le sue forze, consumate soltanto in lotte fratricide, sarebbe strano il persistere in aspirazioni ed idee convenienti ad altre circostanze e a tempi andati.
Nelle molte vicissitudini della mia lunga vita ho la coscienza di aver voluto agire senza alcun personale riguardo, e soltanto per il bene della mia patria.
Colla stessa coscienza presento a lei questo mio voto, che spero sia conforme a quello di cotesti miei cittadini e di tutta la Sicilia.

Passo a rassegnarmi.
Malta, 21 ottobre 1860

Devotis. ed obb. servo
RUGGIERO SETTIMO”

Davide CristaldiDal Separatismo Siciliano al Parlamento Italiano: la politica come opportunismo per arrivare al potere

Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu

La rivolta siciliana del 1848: fu vera gloria o la solita ‘minestra’ inglese? Ruggero Settimo si godeva la pensione borbonica…

Nella foto la statua di Ruggero Settimo e, dietro, il Teatro Politeama Garibaldi. E vedi che mangi…

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