La vicenda del Recovery dice che meridionali e siciliani non debbono più votare grillini, PD, Lega, renziani, Liberi e Uguali e Fratelli d’Italia / MATTINALE 463

26 aprile 2021
  • Ricordiamoci che questi partiti politici nazionali sono coalizzati per penalizzare il Sud e la Sicilia
  • Il post su Facebook di Enzo Lionetti di Equità Territoriale: esempio di analisi politica ed economica lucida e strategica 
  • Mario Draghi e Ursula Von Der Leyen stanno consegnando l’Italia alla Troika
  • L’obiettivo è scippare all’Italia gli asset che non sono stati svenduti negli anni del Britannia. E impossessarsi del risparmio privato degli italiani   
  • “Se questa  è l’Unione Europea il Sud non ci sta”

Preparare uno schieramento politico di Sud e Sicilia per cacciare via gli ascari che – nel Sud e in Sicilia – lavorano per conto del Partito Unico del Nord

Ricordiamoci che questi partiti politici nazionali sono coalizzati per penalizzare il Sud e la Sicilia

Veramente il Sud e la Sicilia debbono affidarsi ancora ai partiti politici nazionali? Veramente ci sono ancora meridionali e siciliani che pensano che Movimento 5 Stelle, Lega, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali, ma anche Fratelli d’Italia che oggi finge di fare opposizione, formazione politica che è perfettamente organica al Partito Unito del Nord possano prendere ancora voti nel Sud e in Sicilia? La vicenda del Recovery Plan o Fund è emblematica. Sono fondi che l’Italia ha avuto assegnati dall’Unione europea grazie al Sud e alla Sicilia: fondi che dovrebbero servire per cominciare a colmare il divario tra Nord e Sud. Il 70% circa di questi fondi dovrebbe essere assegnato a Sud e Sicilia. E invece il Governo di Mario Draghi – sostenuto appunto da Movimento 5 Stelle, Lega, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali (e, su tale questione, anche da Fratelli d’Italia) – ha assegnato il 60% di questi fondi al Nord e un finto 40% a Sud e Sicilia. Perché un finto 40%? Perché si sa già che imprese del Nord metteranno le mani anche su una parte cospicua del 40% dei fondi assegnati a Sud e Sicilia. Non ci credete? Andate a vedere chi sta realizzando nel Sud e in Sicilia alcune grandi opere pubbliche, o meglio, chi gestisce, da anni, alcune grandi opere pubbliche che non vengono completate, perché servono solo a drenare denaro pubblico che in parte alimenta le clientele dei partiti nazionali presenti nel Sud e in Sicilia (assunzioni e subappalti e anche ‘altro’…) e, in parte, prende la via del Nord.

Il post su Facebook di Enzo Lionetti di Equità Territoriale: esempio di analisi politica ed economica lucida e strategica 

Abbiamo letto su Facebook un post molto grintoso di Enzo Lionetti, esponente di spicco del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile. Lionetti si occupa di economia. E sull’economia e sul Recovery ha le idee molto chiare. Lionetti è convinto che con Draghi l’Italia si è messa in casa la famigerata Troika: in pratica quelli che negli anni passati hanno saccheggiato la Grecia. Nel Recovery Plan italiano, precisa Lionetti, c’è scritto che “il meccanismo di allocazione tra Stati Membri riflette non solo variabili strutturali come la Popolazione, ma anche variabili contingenti come la perdita di prodotto lordo legato alla pandemia”. Ma questo, sempre secondo Leonetti, è un falso! “Negli indirizzi della Commissione Europea – scrive sempre Lionetti – c’è scritto che il meccanismo di allocazione (distribuzione) tra gli Stati Membri è basato su tre criteri:
– inverso del PIL
– tasso di disoccupazione del periodo 2015-2019;
– popolazione.
In base alle proposte della Commissione Europea, la Decisione del Consiglio Europeo, riunione 17-21 luglio 2020, prevede che il tasso di disoccupazione sarà sostituito dal 2023 dalla perdita del PIL del 2020 e dalla perdita di PIL cumulato 2020-2021, per essere operativo a partire dal 2025. Quindi tutto l’impianto metodologico che sostiene il criterio di ripartizione territoriale del Next Generation EU in Italia è sbagliato, ma questo Draghi lo conosce perfettamente”.

Mario Draghi e Ursula Von Der Leyen stanno consegnando l’Italia alla Troika

A questo punto arriva la ‘staffilata’: “Ciò che invece non si conosce – scrive sempre Lionetti – è il Programma di Riforme che accompagna il Recovery Plan, in quanto l’Unione Europea attribuisce questi fondi all’Italia, ma con un preciso programma di interventi nell’assetto giuridico italiano, con una serie di riforme che progressivamente andrà ad annientare lo Stato Sociale e getterà nelle mani della ‘concorrenza’ privata tutta una serie di beni e servizi pubblici oggi forniti dallo Stato. La telefonata tra Draghi e Von Der Leyen è stata incentrata proprio sullo scambio di rassicurazioni per il Commissariamento dell’Italia da parte della Troika? L’Italia vede approvato il suo Piano di Resilienza e Rilancio, sballato nelle cifre in quanto a vantaggio del Nord Italia, andando a creare un precedente molto pericoloso in Europa, in quanto si danno fiumi di denaro ad un’area territoriale molto ricca e creando un aiuto di Stato che lede la concorrenza europea e mondiale. Il prezzo da pagare è assoggettare l’Italia al Programma di Riforme Strutturali della Troika, per permettere di riportare sotto controllo i parametri di Maastricht del Patto di Stabilità per i prossimi anni (debito pubblico da ridurre al 60% del PIL, mentre oggi è al 160% del PIL)”.

L’obiettivo è scippare all’Italia gli asset che non sono stati svenduti negli anni del Britannia. E impossessarsi del risparmio privato degli italiani   

Quello che scrive Lionetti è spaventoso. In un momento di gravissima crisi pandemica ed economica – mentre chi comanda nella Ue, cioè la Germania si trova in una situazione economica e sanitaria gravissima, nonostante i soldi che nel corso di questi anni ha drenato alla Grecia e ad altri Paesi dell’Europa mediterranea con il ricatto imperniato sull’accoppiata debito pubblico-spread – l’Unione europea dell’euro vorrebbe comunque mettere le mani sull’Italia, per finire di razziare quello che non sono riusciti a prendersi negli anni del Britannia (vi ricorda niente questo nome? magari qualcuno a Palazzo Chigi qualcosa dovrebbe ricordare…) e, soprattutto, per mettere le mani sul risparmio privato degli italiani, da 4 a 5 mila miliardi di euro tra depositi bancari, fondi comuni e altro. Lionetti ricorda che “con Mario Monti l’Italia è stata commissariata dalla Troika, probabilmente lo è ancora seppur in parte”. Noi riteniamo che l’Italia sia sempre commissariata: basti pensare che un Governo espressione di un Parlamento liberamente eletto non può nominare un Ministro dell’Economia, che viene designato non dalla Ue, ma dai tedeschi. Duro il giudizio di Lionetti sui Ministri meridionali Mara Carfagna e Roberto Speranza (ma nemmeno i sottosegretari siciliani scherzano: basti pensare che nei giorni scorsi, ad Amalfi, il sottosegretario siciliano ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, è stato accolto con le uova marce).

“Se questa  è l’Unione Europea il Sud non ci sta”

“Se questa è l’Unione Europea che accetta queste condizioni – scrive Leonetti – il SUD Italia non ci sta.
Se questo è lo Stato italiano che determina le condizioni del sottosviluppo per il Mezzogiorno, il SUD Italia non ci sta.
Se i partiti nazionali del PD, M5S, Lega Nord, Forza Italia e Italia Viva hanno accettato questo scambio politico-economico pur di continuare a gestire appalti e tangenti con la garanzia della copertura mediatica di televisioni e carta stampata, il SUD Italia non ci sta.
Al Sud Italia c’è lo stabilimento più grande d’Europa di acciaio.
Al Sud Italia c’è lo stabilimento automobilistico di FCA.
Al Sud Italia ci sono i pozzi di petrolio in Basilicata di ENI.
Al Sud Italia ci sono impianti eolici e fotovoltaici di grandi multinazionali dell’energia.
Al Sud Italia ci sono i porti dove approdano miliardi di tonnellate di materie prime e prodotti di tutto il mondo destinati all’Europa.
Al Sud Italia ci sono basi militari della NATO strategiche per l’equilibrio nel Mediterraneo.
Sapete cosa significa se il Sud Italia chiede la SECESSIONE o una sorta di federalismo amministrativo forte con riparazione dei danni subiti dall’Italia certificata da Banca d’Italia e Corte dei Conti????
O Equità o l’Italia è finita”.

Preparare uno schieramento politico di Sud e Sicilia per cacciare via gli ascari che – nel Sud e in Sicilia – lavorano per conto del Partito Unico del Nord

Questo è il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale che ci piace. Sappiate che, in questo momento, i ‘capi’ di Movimento 5 Stelle, Lega, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali e anche Fratelli d’Italia sono preoccupatissimi. Non si aspettavano una reazione così corale da parte di Sud e Sicilia. Tremano. Anche perché hanno già contro il popolo dei liberi professionisti che non ne può più delle chiusure per Covid e che si va organizzando per protestare. Oggi a Enna comincia una grande protesta che potrebbe diffondersi in tutta la Sicilia. Adesso non resta che continuare a tenere alto il livello di scontro con il Partito Unito del Nord. E cominciare a prepararsi alle elezioni regionali in Calabria e in Sicilia. Buona la candidatura di Luigi De Magistris in Calabria, a patto che si mantenga distante da tutti i partiti politici nazionali. Su questa via anche la sonnolenta Sicilia autonomista, sicilianista e indipendentista, sempre divisa, può cominciare a pensare a qualcosa di serio e unitario. Ottima la presa di distanza dall’Unione europea che, lo ricordiamo, è parte integrante della Troika insieme con i banchieri liberisti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e con i banchieri, altrettanto liberisti, della Banca Centrale Europea (BCE). E, soprattutto, va innalzato il livello dello scontro politico ei confronti dei partiti politici nazionali. E’ necessaria una campagna a tappeto per informare tutti i cittadini del Sud e della Sicilia che Movimento 5 Stelle, Lega, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali e anche Fratelli d’Italia non fanno gli interessi del Sud e della Sicilia.

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