Quel Sud Italia unito che comincia a fare paura al Nord / MATTINALE 413

30 settembre 2019

L’idea che dai libri che stanno facendo finalmente giustizia sulla storia del Sud Italia dal 1860 ad oggi possa nascere un movimento politico dello stesso Sud comincia a preoccupare chi ha sempre dato per scontato che i meridionali hanno comunque e sempre l’anello al naso. I più spiazzati di tutti non sono i soliti ‘nordisti’, ma i tedeschi, che dalla Sicilia – dove sono già presenti – pensavano di colonizzare tutto il Mezzogiorno, utilizzando magari i partiti politici nazionali

“…tutto il lavoro della filosofia universitaria ha quest’unico scopo, moltiplicare vertiginosamente la verità affinché non si individui mai qual è la ‘verità’ tra le tante…”; così il filosofo siciliano Manlio Sgalambro scriveva a commento di un celebre saggio di Schopenhauer: Della filosofia da università. Questa frase ci è tornata in mente leggendo la polemica sollevata da alcuni docenti universitari, critici verso le ricostruzioni sulla storia del Sud Italia.

Forse perché, oltre che di filosofia (da università) c’è anche la storia (da università)? Non siamo in grado di abbandonarci a certi funambolici parallellismi. Ma confessiamo che siamo rimasti molto colpiti da chi, oggi, cerca in tutti i modi di sminuire, ad esempio, il successo dei libri di Pino Aprile, la realtà che in tanti si presentino ad ascoltarlo ogni volta che viene invitato a illustrare i suoi scritti e il consenso che il Movimento politico 24 agosto incontra nel Sud.

Non siamo interessati ai nomi degli ‘scienziati’ che attaccano le ricostruzioni sul Sud e sulla sua storia dal 1860 ad oggi. Perché il vero problema che oggi preoccupa i ‘Padroni del vapore’ è l’interesse crescente che il Movimento politico 24 agosto suscita tra tanti cittadini meridionali.

I denigratori seriali del Sud – che poi sono gli stessi che sfruttano il Mezzogiorno italiano dal 1860 – non sono mai riusciti a ‘digerire’ il successo di Terroni, libro che racconta gli inganni e le atrocità che hanno caratterizzato quella che lo scrittore Carlo Alianello definiva La conquista del Sud. 

A quanto pare le ricostruzioni storiche che il citato Alianello iniziò negli ultimi anni del ventennio fascista (rischiando anche di finire al confino) sarebbero, secondo i denigratori seriali del Sud, luoghi comuni. E allora come mai, in tempi non sospetti, registi del calibro di Luchino Visconti, Augusto Genina, Roberto Rossellini e Anton Giulio Majano collaborarono con Alianello nella realizzazione di sceneggiati televisivi? Anche loro avrebbero impiegato male il proprio tempo?

La verità è che più si avvicina la data in cui il Movimento 24 agosto si strutturerà in Movimento politico, più la politica officiale italiana si preoccupa.

Il Sud Italia, con l’avvio della Repubblica – complice il clientelismo e l’ascarismo delle proprie classi dirigenti (o presunte tali) – ha sempre cooperato con i propri carnefici. Il meccanismo messo in atto è stato semplice: offrire all’esigua minoranza delle suddette ‘presunte’ classi dirigenti benefici e prebende in cambio del massacro del territorio del Sud.

Questa, grosso modo, è stata la logica che ha ispirato la seconda fase della Cassa per il Mezzogiorno, quando, dopo l’avvio della realizzazione delle grandi infrastrutture, si pensò di localizzare nel Sud grandi insediamenti industriali.

Nascono in questa logica l’Italsider di Taranto e la chimica ‘pesante’ a tappe forzate in provincia di Siracusa. I risultati, a distanza di circa 50 anni, sono sotto gli occhi di tutti: occupazione decrescente e ormai irrisoria, ambiente distrutto dall’inquinamento, malattie in crescita, morte.

Tutto questo si è accompagnato – a partire dalla cosiddetta Seconda Repubblica – da una riduzione dell’intervento ordinario dello Stato, ormai del tutto scomparso e da una riduzione della spesa pubblica pro capite.

Ma questo non è bastato. Le politiche del rigore volute dall’Unione Europea dell’euro, espressione del liberismo economico demenziale, hanno trasformato il Nord Italia, un tempo ricco, nella periferia della Mitteleuropa. Il tutto accompagnato da un mezzo smantellamento delle Partecipazioni statali italiane (oltre ENI e Finmeccanica cosa c’è?) e da una colonizzazione di ‘pezzi’ importanti dell’economia italiana da parte di soggetti esteri: colonizzazione spacciata per “investimenti esteri in Italia”.

Il risultato è che la povertà comincia a ‘mordere’ anche il Nord Italia che, dal 1860, prospera e si arricchisce alle spalle del Sud. E cosa hanno pensato nel Nord Italia? Non di mettere in discussione la follia di un’Unione Europea costruita per far pagare all’Europa mediterranea il costo della riunificazione della Germania (sotto questo profilo, la rapina operata dai tedeschi ai danni della Grecia con la ‘benedizione’ della Troika è emblematica), ma di rapinare ulteriormente il Sud Italia con l’Autonomia differenziata. 

Attenzione: un’autonomia differenziata che non è sparita dal programma dell’attuale Governo. E non può sparire, perché, entro i prossimi tre anni, PD e Movimento 5 Stelle dovranno provare a recuperare i voti che oggi non hanno più.

Sicuramente estenderanno il diritto di voti a quanti più extracomunitari possibile. Ma questo non gli basterà. Dovranno per forza di cose provare a indebolire la Lega di Salvini al Nord: ma per farlo dovranno concedere allo stesso Nord qualcosa: e questo qualcosa non potrà che essere almeno una parte dell’Autonomia differenziata.

Mentre l’Europa germanocentrica si accinge ad attuare il progetto – è questo il senso che ha ispirato il Governo tra PD e grillini, con la maggioranza del Consiglio dei ministri nelle salde mani dello stesso PD, giusto per evitare scherzi, Governo che sarebbe nato a prescindere da Salvini con qualche altra forma di ricatto politico – ecco che al Sud arriva la sorpresa del Movimento 24 agosto di Pino Aprile e compagni.

E questi da dove spuntano?, si sono detti i tedeschi che, ad esempio, in Sicilia fanno già quello che vogliono. Questa non c’era messa. I meridionali, o meglio, le citate ‘presunte’ classi dirigenti meridionali sono sempre state acquistate con modesti piatti di lenticchie. Possibile che stia nascendo un soggetto politico in tutto il Sud non controllato dagli ascari pronti a vendersi al Nord?

Anche certi ‘sicilianisti’ – che inconsapevolmente o no, soprattutto negli ultimi quindici vent’anni – hanno sempre fatto il gioco dei tedeschi, si sono zittiti? Pure loro per il Sud unito? Ma che sta succedendo?

Sta succedendo che il Sud si è rotto le scatole e non vuole più partiti politici nazionali. Sta succedendo che ogni realtà del Sud Italia, nella sua autonomia, sta pensando seriamente di far prevalere le ragioni dell’unità dello stesso Sud. Sta cominciando una nuova avventura. E ‘loro’, questa volta, non la controllano!

 

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