La denuncia della FABI: su oltre 20 mila nuove assunzioni nelle banche al Sud solo lo 0,01%!

11 febbraio 2019

C’è una questione meridionale anche tra le assunzioni nelle banche? Sembrerebbe proprio di sì, a giudicare dalla denuncia di Carmelo Raffa, coordinatore della FABi siciliana. Insomma, dopo aver ‘colonizzato’ il sistema creditizio meridionale le banche effettuano nuove assunzioni solo nel Centro Nord dell’Italia 

“Da una scrupolosa analisi sull’occupazione effettuata per conto della Segreteria Nazionale della FABI emerge che dal 2012 al 2018 nel settore creditizio sono stati creati 20.285 posti di lavoro e sono stati assunti giovani inferiori ai 35 anni. Ciò ha compensato in parte il ridimensionamento degli organici dovuti a pensionamenti anticipati e all’utilizzo del Fondo Esuberi ABI creato grazie ai sacrifici economici dei lavoratori del settore. Ma in quali zone d’Italia sono stati creati questi posti di lavoro?”.

Se lo chiede e lo chiede Carmelo Raffa, coordinatore della FABI siciliana, il sindacato dei lavoratori bancari più grande della nostra Isola. Ed è lo stesso Raffa a rispondere, ponendo una questione della quale non parla quasi nessuno: e cioè che anche nelle assunzioni nelle banche il Sud, tanto per cambiare, viene penalizzato:

“Sicuramente e prevalentemente – sottolinea Raffa – le assunzioni sono state effettuate nelle Regioni più ricche del Paese ed in particolare al Nord e in minima parte al Centro Italia. Al Sud e in Sicilia solo qualche mosca bianca che quantificata, forse, arriva all’0,01%. Ricordiamo che in Sicilia, con la scomparsa a fine anni ’90 di Sicilcassa, Banco di Sicilia e di tante aziende di credito assorbite dai colossi bancari del Nord sono stati falcidiati oltre 15 mila posti di lavoro ed i gruppi bancari continuano attraverso gli esodi e la chiusura degli sportelli a ridimensionare sempre più i propri organici in questa triste Isola”.

Raffa mette il dito sulla piaga, citando due banche della nostra Isola – la Sicilcassa e il Banco di Sicilia – che sono state ‘inghiottite’ dalla banche del Nord con la regia della Banca d’Italia. Un fenomeno che, in verità, ha colpito tutto il Mezzogiorno che, oggi, è rimasto privo di un sistema creditizio di riferimento: privato, in pratica, della ‘prima infrastruttura’ indispensabile per lo sviluppo economico di un’area.

Dopo aver tolto al Sud tutte le grandi e medie banche locali, con la scusa che erano gestite male – una scusa falsa, perché molto banche del Centro Nord, negli anni ’90 del secolo passato, quando è stata completata la ‘colonizzazione’ del sistema creditizio meridionale iniziato alla fine degli anni ’80 – le banche attuali assumono personale solo nel Centro Nord, ignorando il Sud.

“Come FABI Sicilia – conclude Raffa – lanciamo un appello ai grandi gruppi, a cominciare da Intesa San Paolo e Unicredit, affinché invertano la rotta e diano un forte segnale in direzione di nuova occupazione in Sicilia”.

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