Rifiuti abbandonati (e dati alle fiamme) a Palermo, il Comune prende in giro se stesso e i cittadini

25 dicembre 2018

Il Comune annuncia l’istituzione di una commissione che dovrebbe verificare il lavoro svolto dagli operai della RAP i quali sono stati lasciati senza stipendi a Natale. Ma non dovrebbero essere i vertici della RAP a chiedere al Comune di Palermo le risorse previste dal contratto di servizio?  

Continua, a Palermo, la presa in giro sui rifiuti. Nei giorni scorsi abbiamo sottolineato che la responsabilità dell’emergenza immondizia abbandonata lungo le strade della città non è della RAP (l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti), ma del Comune che non onora il contratto di servizio che ha firmato con la stessa RAP (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

Oggi, Natale 2018 con l’immondizia nelle strade, il Comune di Palermo annuncia la nomina di una commissione che dovrebbe verificare così che non sta funzionando nella raccolta dei rifiuti.

Indubbiamente, c’è anche un problema di organizzazione del lavoro. Ma il vero problema è che il Comune di Palermo ha lasciato i dipendenti della RAP – poco più di mille e 800 persone – senza stipendi a Natale.

Che cosa dovrebbe verificare la commissione? A noi questa storia che si sta trasformando in un’opera dei pupi non piace affatto. E ha ragione il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio comunale, Antonio Randazzo, ad affermare quanto segue:

“Il sindaco Orlando ha annunciato la nomina di una commissione per la verifica della funzionalità delle aziende partecipate e la prima azienda di cui dovrà occuparsi da subito sarà la RAP su disposizione dello stesso Sindaco: praticamente una commissione per analizzare il fallimento di se stesso e la bocciatura di un amministratore, Norata, nominato dallo stesso Orlando su indicazione del PD”.

Giuseppe Norata è stato nominato ai vertici della RAP da Orlando su indicazione di Davide Faraone, il renziano che si è auto-nominato segretario del PD siciliano.

“Per il proprio lavoro – continua Randazzo – la commissione potrà eventualmente avvalersi della collaborazione di un membro esperto in organizzazione di servizi pubblici, con eventuali costi a carico delle aziende esaminate di volta in volta. Avete capito bene, la RAP e l’AMAT sono in crisi economica finanziaria e il sindaco, anziché procedere a dimettersi, aggraverà di ulteriori costi le aziende partecipate. Come saranno scelti inoltre questi esperti che dovranno salvare Orlando dal suo stesso disastro? Con un avviso pubblico che terrà conto di competenza ed esperienza specifica? Saranno dei tecnici imparziali? Il sindaco prenda atto del proprio fallimento e faccia ai palermitani un vero regalo di Natale: rassegni le dimissioni”.

Da tempo si parla di un possibile conflitto di interessi sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Ma c’è un altro conflitto di interessi che interessa la nomina dei vertici della stessa RAP.

La RAP è una società per azioni controllata dal Comune di Palermo. Il sindaco della città nomina i vertici della stessa RAP. Questi ultimi, in quanto nominati dal sindaco, come possono dire allo stesso primo cittadino:

“Senta, signor sindaco, veda che il Comune da lei amministrato non sta versando le risorse finanziarie, previste dal contratto di servizio, con le quali noi paghiamo i dipendenti”.

Ma questo non avviene. E si va avanti con questa opera dei pupi: la nomina della commissione, gli accertamenti e bla bla bla.

Ma ci vuole tanto a capire, come si dice dalle nostre parti, ca fineru i picciuli?

Bisognerà capire, a questo punto, fino a che punto durerà questa storia. Perché i dipendenti della RAP debbono essere pagati: non si può pretendere che lavorino senza essere retribuiti.

O no?

Intanto in varie parti della città i cassonetti vanno in fiamme, tra l’esasperazione dei cittadini che non sanno che fare.

Foto tratta da lasicilia.it 

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