Debiti fuori Bilancio: e in Assemblea regionale siciliana i deputati in fuga…/ MATTINALE 206

28 novembre 2018

Sui debiti fuori Bilancio della Regione siciliana i deputati dell’Ars vanno in ‘fuga’. Temono – e hanno perfettamente ragione – che, approvandoli, un giorno possano essere chiamati a risponderne. La memoria ritorna all’autunno del 2016, quando Sala d’Ercole 25 deputati “eroi” approvarono oltre 100 milioni di discussi debiti fuori Bilancio dei quali, in buona parte, non si sapeva nulla. Ma oggi… 

Com’era prevedibile, ieri, a Sala d’Ercole, al momento della discussione dell’approvazione dei debiti fuori Bilancio, la seduta è stata interrotta perché è mancato il numero legale. Su 70 deputati del Parlamento siciliano i presenti in Aula erano 28. Assente l’opposizione e ‘fuga’ di alcuni deputati della maggioranza di centrodestra.

Al momento del voto del disegno di legge si sono allontanati dall’Aula Marianna Caronia (che è capogruppo del Misto), quattro deputato di Forza Italia (Tommaso Calderone, Rossana Cannata, Riccardo Gallo e Luigi Genovese e Vincenzo Figuccia dell’UDC. Niente numero legale e tutto rinviato a oggi alle 16,00.

“Non c’è alcuna crepa nella maggioranza e il gruppo Forza Italia resta coeso e granitico a sostegno del presidente Musumeci”. Questo il commento dei  i quattro deputati di Forza Italia, Rossana Cannata, Luigi Genovese, Riccardo Gallo e Tommaso Calderone.

Marianna Caronia ha sottolineato “la necessità di un approfondimento tecnico su questo delicato argomento che non può essere affrontato in modo frettoloso. Tale scelta non ha alcun collegamento politico con il dibattito in corso sulla allargamento della maggioranza né, tantomeno, alcun risvolto legato alla ineccepibile conduzione dei lavori dell’Assemblea regionale siciliana da parte il presidente Gianfranco Miccichè”.

Infatti, questa volta il presidente Miccichè non c’entra: o non c’entra fino a un certo punto. Perché il dissenso dei parlamentari sui debiti fuori Bilancio va avanti da mesi: e riguarda il fatto in sé (i debiti fuori Bilancio, nella riforma della contabilità pubblica – il Decreto n. 118 del 2011 – sono stati ‘pensati’ per i Comuni e non per le Regioni) e riguarda, in particolare, i debiti fuori Bilancio che non sono ‘sostenuti’ da sentenze passate in giudicato.

Il fatto è che, ai tempi del passato Governo, sono stati approvati debiti fuori Bilancio dei quali nemmeno i vertici dei dipartimenti regionali dai quali provenivano hanno dato spiegazioni esaurienti.

Riprendiamo un nostro articolo dell’ottobre 2016 perché ci sembra attuale. Nell’articolo si parla dell’approvazione, da parte dell’Ars, di ben 132 milioni di euro di debiti fuori Bilancio. L’assurdità di tale approvazione sta nel metodo che è stato adottato: il voto segreto chiesto, allora, dai deputati della stessa maggioranza di centrosinistra:

Alla fine, dopo una corsa ad ostacoli che dura da settimane,con abbandoni dell’Aula e bagarre tra i gruppi politici, l’Assemblea regionale siciliana ha dato il via ai controversi debiti fuori bilancio. Ovvero, quei misteriosissimi 132 milioni di Euro che nessuno sa con esattezza come e perché siano stato spesi. Sono operazioni temerarie che, come vi abbiamo detto più volte, non sono mai state contabilizzate e sulle quali pesa non l’ombra, ma un possibile macigno che in lingua italiana si chiama danno erariale. Ed è proprio per questo che i deputati si sono rifiutati, finora, di trasformare in legge questi raggiri contabili: la Corte dei Conti non fa sconti a nessuno”.

E ancora:

Oggi, pero, dopo le ennesime polemiche – era il 16 ottobre del 2016 – con il voto di soli 25 deputati (su 45 presenti) la legge è stata approvata. Per approvarla i parlamentari della maggioranza di centrosinistra hanno optato per un a strategia farsesca: hanno chiesto il voto segreto. Obiettivo: impedire alla Corte dei Conti di ‘azziccare’ un eventuale danno erariale. Con il voto segreto, infatti, la magistratura contabile non potrebbe riconoscere chi ha votato sì…”.

Oggi il Parlamento siciliano è di nuovo alle prese con i debiti fuori Bilancio. E la solfa è sempre la stessa: il fuggi-fuggi.

Forse perché si teme l’intervento della Corte dei Conti? E sarebbe ora. Perché fino a quando – per i Comuni e per la Regione – non si interverrà con decisione – il ‘babbio’ sui debiti fuori Bilancio continuerà…

Alleghiamo alcuni articoli sui debiti fuori Bilancio, che sono il mezzo con il quale, oggi, ‘viaggiano’ le grandi operazioni che un tempo la politica portava a termine con i lavori pubblici e, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, on l’organizzazione di eventi.

 

 

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