Nel ‘Giorno della memoria’ è giusto ricordare i fascisti voltagabbana diventati ‘antifascisti’…

25 gennaio 2018

Tra questi campioni del cosiddetto ‘antifascismo’ ne ricordiamo due in particolare: Amintore Fanfani, che negli anni delle Prima repubblica è stato un uomo politico di primo piano della DC, e il giornalista Giorgio Bocca. I due, assieme ad altri, furono tra i firmatari del ‘Manifesto della razza’. Per poi diventare, alla caduta del fascismo, ferventi democratici…

Oggi è stato celebrato al Quirinale, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Giorno della memoria contro le discriminazioni razziali e l’antisemitismo: e proprio per la memoria è giusto anche ricordare che molti fascisti e antisemiti dell’epoca, alla caduta del fascismo, puntualmente si riciclarono riscoprendosi democratici ed antifascisti.

Tra questi ricordiamo Amintore Fanfani (che fu professore alla scuola di mistica fascista) e Giorgio Bocca tutti firmatari, nel 1938, del Manifesto della razza, documento base delle leggi razziali fasciste contro gli ebrei.

Ecco quanto Giorgio Bocca scrisse sul giornale La Provincia Grande nel lontano 4 agosto del 1942 in una articolo nel quale imputava il disastro della guerra alla congiura ebraica, scrivendo tra l’altro:

“Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa della guerra attuale. A quale ariano, fascista e non fascista, può sorridere l’idea di essere lo schiavo degli ebrei?”.

Esattamente un anno dopo avere scritto queste ripugnanti e deliranti frasi, e precisamente il fatidico 8 settembre del 1943, Giorgio Bocca, avvertendo l’odore della sconfitta da fervente e convinto fascista fa il salto della quaglia e diviene partigiano, addirittura come comandante della decima divisione di Giustizia e Libertà e poi, nei primi mesi del 1945, fa parte dei giudici dei ‘Tribunali del popolo’, firmando, a guerra conclusa, la condanna a morte del tenente Adriano Adami e di altri quattro prigionieri della Repubblica Sociale Italiana, gente che in passato la pensava come lui e la qual cosa non andava perdonata.

Ecco di che pasta erano fatti i fascisti che con la caduta del fascismo, alla fine, si riscoprirono antifascisti. Camaleonti della politica che ci sono stati e sempre ci saranno e che sino ai nostri giorni hanno caratterizzato il malcostume politico del nostro Paese. E pertanto anche nel giorno della memoria è giusto ricordare tutto questo.

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