La UE ha deciso: per altri cinque anni ci avveleneranno con il glifosato

28 novembre 2017

La decisione – ma guarda che combinazione! – è arrivata qualche giorno dopo il simposio internazionale di Matera sul grano duro dove gli scienziati hanno certificato che il glifosato danneggia la salute umana. Una decisione che anticipa la pubblicazione di nuovi studi scientifici. L’ulteriore dimostrazione che l’Unione Europea è al servizio delle multinazionali (in questo caso Monsanto e Bayer), non certo dei cittadini!  

Che combinazione: sabato scorso, durante il simposio internazionale su ‘Grano duro, eccellenza nel Mezzogiorno’, si raccontano alcune verità scottanti sul glifosato (NE PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO) e si annuncia l’imminente pubblicazione di rigorosi studi scientifici su tale argomento, e ieri, improvvisamente, i rappresentanti dei Paesi dell’Unione  Europea, precipitosamente convocati in Comitato d’appello, hanno votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida glifosato per altri cinque anni!

Questa, signori, è la vera Unione Europea: sempre al servizio delle multinazionali, in questo caso dell’americana Monsanto che, per l’occasione, si è fusa con la tedesca Bayer (COME POTETE LEGGERE QUI). E, guarda caso, sono stati proprio i tedeschi a determinare l’approvazione, per altri cinque anni, del glifosato nelle nostre vite: nella pasta, nel pane, nelle farine, nelle pizze, nei dolci, nella birra e in altri liquori.

Com’è andata la votazione? A favore si sono espressi 18 Paesi della UE, 9 contrari, 1 astenuto. Sulla carta gli equilibri sono stati spostati dal voto positivo della Germania. Ma la sensazione è che si sia trattato di una sceneggiata-concordata.

Il no da parte del Governo italiano, ad esempio, è una farsa: si dice no al glifosato nel nostro Paese, ma nessuno controlla i prodotti agricoli pieni di glifosato che arrivano dalle nostre parti: è il caso delle navi cariche di grano duro del Canada che, notoriamente, se è coltivato nelle aree fredde e umide di questo Paese, contiene glifosato in abbondanza.

Il Governo italiano – o meglio i partiti che sostengono questo Governo, PD in testa – sanno che, soprattutto nell’ultimo anno, la sensibilità verso i temi legati ai cibi contaminati è cresciuta. E temono di perdere un sacco di voti.

Sui quotidiani nazionali il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e la Ministra della Salute-Sanità, Beatrice Lorenzin, si stracciano le vesti.

Peccato che si tratta degli stessi governanti che, in questi anni, non solo non hanno bloccato l’arrivo di grano duro estero contaminato da glifosato, ma non hanno nemmeno disposto i controlli sui prodotti: né sul grano estero che giunge nei porti italiani con le navi, né, tanto meno, sui prodotti finiti.

Gli unici controlli sulla pasta e sulle semole (e tra qualche settimana anche sul pane) sono stati effettuati da GranoSalus e da I Nuovi Vespri.

La Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha inserito il glifosato tra i prodotti considerati “probabilmente cancerogeni”. Ma questo non ha fermato l’Europa dell’euro al servizio delle multinazionali.

Del resto, l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, bontà sua, sostiene che il glifosato non è pericoloso per la salute. Tesi, questa – lo ricordiamo – smentita appena qualche giorno fa nel corso di un simposio internazionale che si è svolto a Matera.

La parola passa adesso alla Commissione Europea che dovrà decidere entro il 15 dicembre, giorno in cui scadrà la licenza per l’uso del glifosato.

Possiamo dormire sonni tranquilli: la ‘Grande Unione Europea dell’euro’ voterà in favore della salute di 500 milioni di cittadini europei, contro gli interessi delle multinazionali Monsanto e Bayer e, quindi, contro la Germania. E quindi dirà no al glifosato smentendo il Comitato d’appello dell’Unione Europea.

Non ci credete? Perché siete così pessimisti…

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