Ecco perché Potere al Popolo ha deciso di non partecipare alle elezioni europee

15 aprile 2019

Due giorni fa ci siamo interrogati sul perché Potere al Popolo – che è l’unica, vera forza politica di sinistra presente oggi in Italia – non si presenta alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Qui c’è la spiegazione che, tutto sommato, è convincente 

Due giorni fa abbiamo pubblicato un articolo chiedendoci perché Potere al Popolo non si presenta alle elezioni europee. Abbiamo posto questo tema perché non vediamo, in questa competizione elettorale, la presenza di una forza di sinistra (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Il PD, infatti, è il partito della Destra finanziaria europea, anche se in Italia si autoproclama di ‘sinistra’. Per non parlare de La Sinistra, formazione politica che mette insieme Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista: sì, Rifondazione Comunista che, a Palermo, appoggia l’amministrazione comunale del PD di Leoluca Orlando (quello che ha gestito le elezioni regionali siciliane insieme con Renzi!).

Appurato che – soprattutto in Sicilia – in questa competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, di sinistra non ce n’è proprio, riportiamo la spiegazione che, su Facebook, dà Tony Pellicane, che cita un comunicato ufficiale di Potere al Popolo. Leggiamolo insieme:

“Potere al Popolo non ha mai voluto essere l’ennesima forza di sinistra, magari più estrema, a fianco e in conflitto con le altre, ognuna fissata con la sua piccola verità. Ma soprattutto un messaggio, un movimento popolare, una struttura di collegamento, di diffusione e di organizzazione di pratiche, di condivisione di saperi e competenze, di finalizzazione delle lotte, di spinta all’autorganizzazione sui territori, di visibilità di un’altra Italia, di quella città futura, come diceva Gramsci, che già oggi esiste in embrione, ma che deve affermarsi contro chi impoverisce le nostre vite.
Abbiamo posto a tutte le forze della sinistra questioni politiche niente affatto ideologiche ma ormai di “buon senso”: la rottura dei trattati dell’Unione Europea che si sono rivelati un cappio al collo per i popoli, la revisione delle spese, degli accordi militari e della collocazione internazionale dell’Italia nella NATO e rispetto al golpe in Venezuela, l’alternatività e l’incompatibilità col PD che ha fatto macelleria sociale, la centralità della questione di genere. Purtroppo dobbiamo registrare che, a parte il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e DEMA, hanno prevalso fra le altre forze le solite logiche: quelle dell’inseguire lo spazio politico del centrosinistra, la logica degli “accrocchi” senza un chiaro progetto e una collocazione univoca, il riciclo di un vecchio ceto politico. Noi non siamo nati per gli “accrocchi”, ma per perseguire un obiettivo più ambizioso: unire gli sfruttati, ricomporre ciò che il capitale divide.
Allo stato attuale, dunque, per noi non ci sono spazi politici per la costruzione di una lista che, nei programmi e nella collocazione, rispetti i nostri punti caratterizzanti; non c’è nemmeno la possibilità di raccolta firme necessaria a presentarsi da soli, che impegnerebbe i militanti oltre ogni limite, senza ragionevoli speranze di ottenere il risultato.
Coerentemente, quindi, e nel pieno rispetto del mandato datoci dalle attiviste e dagli attivisti in piattaforma, non saremo presenti alle europee e non daremo indicazioni di voto, perché non riteniamo che vi siano forze di discontinuità e di rottura. Ciononostante, non resteremo fermi. La nostra modalità di interlocuzione ha infatti avuto il merito di aver portato allo scoperto i nodi irrisolti della sinistra italiana e di aver avviato un dibattito largo sulla natura dell’Unione Europea. In questi mesi continueremo il lavoro di approfondimento e di diffusione del dibattito nelle classi popolari, denunceremo le leggi elettorali liberticide che escludono la partecipazione e forze nuove e costringono a un vero e proprio mercato dei simboli per presentarsi alle urne. Saremo presenti diffusamente nel territorio con nostre iniziative sui temi di fondo della campagna elettorale.
Soprattutto continueremo gli incontri con altre forze e reti di movimento europee, continueremo a costruire campagne comuni e a mettere le condizioni perché i popoli europei possano finalmente prendere la parola”.

Foto tratta da ntr24.tv

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