La Regione ‘stoppa’ le nuove tratte di Tram di Palermo: prima Piano urbano e VAS

22 marzo 2019

Lo stop alle nuove tratte del Tram di Palermo è stato comunicato dai vertici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente all’amministrazione comunale. Solo che la notizia non è arrivata al Consiglio comunale. “Per questo motivo – dice Giulia Argiroffi, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle – ho chiesto la rimozione del RUP”. Ma gli ‘ambientalisti’ che dicono sulla mancanza della VAS nel progetto Tram?

La fretta di gestire grandi appalti, qualche volta, tira brutti scherzi. E’ il caso della rocambolesca approvazione, da parte del Consiglio comunale di Palermo (per la precisione, dai consiglieri comunali che hanno votato sì), del provvedimento che punta a realizzare nel capoluogo della Sicilia altre sei o sette tratte di Tram (una di queste tratte dovrebbe sventrare la via Libertà!).

Contro un provvedimento voluto da un’amministrazione comunale dove i renziani vanno a braccetto con Sinistra Comune (si tratta del ‘travestimento’ linguistico di Rifondazione Comunista e di SEL…) c’è già un ricorso al TAR Sicilia presentato da una cinquantina di professionisti della città, che contestano, sostanzialmente, due cose: il mancato coinvolgimento dei cittadini e l’assenza delle analisi ambientali e, segnatamente, della VAS, sigla che sta per Valutazione Ambientale Strategica (QUI IL NOSTRO ARTICOLO SUL RICORSO).

Per la cronaca, proprio oggi il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dovrebbe iniziare a lavorare al ricorso. Noi abbiamo rintracciato la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Giulia Argiroffi, che ha chiesto la rimozione del RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che si occupa  delle nuove tratte del Tram.

“Il 14 gennaio e il 28 febbraio – ci dice Giulia Argiroffi – l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha inviato agli uffici del Comune due note che gli stessi uffici non hanno comunicato al Consiglio comunale. E questo non è corretto. Il Consiglio comunale non può essere tenuto all’oscuro di atti amministrativi così importanti. Per questo ho chiesto la rimozione del RUP”.

Ma cosa dicono queste due note dell’amministrazione regionale?

Nella prima – che è datata 14 gennaio 2019 – si sottolinea che, prima di pensare alle nuove tratte del Tram, il Comune deve presentare il Piano urbano della mobilità sostenibile.

Nella seconda nota – che è datata 28 febbraio 2019 – si sottolinea che tutto il sistema Tram di Palermo è sottoposto a VAS: cosa, questa, che viene segnalata nel citato ricorso presentato dal nutrito gruppo di professionisti della città.

Dopo di che – ma questa non è una notizia, ma un’indiscrezione – sembrerebbe che sarebbero in corso indagini per capire che cos’è successo con i primi 15 Km circa del Tram cittadini e, segnatamente, in un tratto che costeggia Borgo Nuovo realizzato – così sembrerebbe – in un’area R4, cioè in una zona a rischio geologico (ARGOMENTO CHE ABBIAMO TRATTATO IN QUESTO ARTICOLO).

Negli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente sono al corrente di questa strana ‘macedonia’ a base di Tram e dissesto idrogeologico?

Sempre per la cronaca, del Tram di Palermo si è occupato anche il professore Marco Trapanese che, in un’intervista al nostro blog, ha segnalato l’irrazionalità nella gestione delle opere pubbliche a Palermo e provincia:

“Mentre le strade provinciali cadono a pezzi – e mentre cadono a pezzi anche le strade di Palermo-città – hanno già pronti centinaia di milioni di euro per le citate nuove sette linee di Tram. I grandi appalti e le grandi forniture da una parte e l’abbandono del territorio dall’altra parte. E’ una politica sbagliata, che penalizza cittadini e, soprattutto, le imprese agricole. Una logica che poi va a giustificare l’importazione, da parte della Sicilia, di prodotti agricoli esteri” (QUI PER ESTESO LA NOSTRA INTERVISTA AL PROFESSORE MARCO TRAPANESE).

Ancora per la cronaca, va segnalato che anche il leader dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna, ha espresso perplessità sul Tram di Palermo e sui altre opere pubbliche piuttosto bizzarre.

Resta da capire, poi, quale sia la posizione degli ambientalisti siciliani in generale – e degli ambientalisti di Palermo in particolare – non sul progetto Tram del capoluogo dell’Isola, ma sul fatto che l’attuale amministrazione comunale di ‘sinistra’ (o quasi…), per un progetto di oltre 400 milioni di euro, abbia scelto una via insolita.

Ricordiamo che le nuove sei o sette tratte di Tram sono state approvate a umma umma, con un emendamento ‘malandrino’ al Programma triennale delle opere pubbliche 2018 del Comune di Palermo approvato il 28 novembre dello scorso anno (cioè a fine anno!).

Per carità: giusto che gli ‘ambientalisti’ siano d’accordo con il progetto Tram. Solo che il punto non è questo: il punto, anzi i punti sono quelli segnalati dalla Regione siciliana: l’assenza, a monte, del Piano urbano della mobilità sostenibile e, soprattutto, l’assenza della VAS.

Ma come ‘funzionano’ ‘sti ‘ambientalisti’ siciliani? Se di mezzo ci sono ‘amici’ della VAS si può fare anche a meno?

Ma come: gli ‘ambientalisti’ sono tutti ‘cassariati’ (lo diciamo alla catanese) per le 700 mila abitazioni abusive presenti in Sicilia e non si preoccupano del Tram in via Libertà, a Palermo, senza Valutazione Ambientale Strategica? La pensano come la ‘sinistra’ (o quasi…) che amministra (o quasi…) il capoluogo della Sicilia?

Gli ‘ambientalisti’…

P.s.

Quanto scriviamo “ambientalisti” non ci riferiamo ai Verdi Sicilia che, come già accennato, sono piuttosto critici sul Tram di Palermo. 

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