Tutti stupiti del “sistema Montante”: ma i politici che governavano con lui sono tutti bravi e belli?

19 marzo 2019

“Nessuno può, per un periodo che non sia brevissimo, indossare una faccia da mostrare a se stesso e un’altra da mostrare a tutti gli altri, senza alla fine trovarsi nella condizione di non capire più quale possa essere la vera”.
(Nathaniel Hawthorne) 

In queste ore i giornali on line siciliani sono pieni di articoli sul “sistema Montante”, con riferimento ad Antonello Montante, l’ex presidente di Confindustria Sicilia oggi sotto processo. L’occasione è data dall’approvazione, da parte della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, di una relazione sulle ‘gesta’ dell’ormai ex paladino dell’antimafia.

Le parole altisonanti si sprecano. A quanto leggiamo, Montante, negli anni in cui era in auge, sarebbe stato – addirittura! – il protagonista di un “Governo parallelo che gestiva la spesa regionale”.

Per chi ha vissuto la politica siciliana degli anni ’80 la dizione “Governo parallelo” non è nuova: di questo venne accusato l’allora presidente della Regione siciliana, il democristiano Rino Nicolosi: nel suo caso, però, non c’era nulla di illecito: per sfuggire al consociativismo tra Ars e Governo, frutto di regolamenti parlamentari pasticciati (peraltro ancora parzialmente in vigore), Nicolosi decideva, in alcune cose, senza “i pareri obbligatori ma non vincolanti, per il Governo” delle commissioni legislative del Parlamento siciliano.

Nicolosi aveva ragione, perché erano sbagliati i regolamenti parlamentari scritti nella seconda metà degli anni ’70 del secolo passato, quando il Pci siciliano – che formalmente era all’opposizione – nel nome del “Compromesso storico” tra Dc e Pci, partecipava alle scelte di Governo dalle commissioni legislative.

Un papocchio, il “Compromesso storico”, che la Sicilia aveva anticipato di qualche anno rispetto al contesto politico nazionale chiamando tale fase politica di confusione “Solidarietà autonomista”.

Il ‘caso’ di Montante è del tutto diverso:

“Dai nostri accertamenti – ha detto il presidente della commissione Antimafia del Parlamento siciliano, Claudio Fava – è venuta fuori l’esistenza di un governo parallelo che per anni ha occupato militarmente le istituzioni regionali e ha spostato fuori dalla politica i luoghi decisionali sulla spesa. È stato asservito un pezzo della Pubblica amministrazione pretendendo che l’assessorato fosse una propaggine degli interessi di Confindustria”.

L’assessorato in questione dovrebbe essere l’assessorato regionale alle Attività produttive.

Detto questo, non si riesce a capire da dov’è spuntato Montante. Non si ricorda un fatto fondamentale: e cioè che il presidente di Confindustria Sicilia è entrato a far parte di un Governo regionale di centrosinistra. Un Governo molto particolare: il Governo di Raffaele Lombardo, il presidente della Regione che, eletto nel 2008 con quasi il 70% dei voti di lista nel centrodestra, nel 2009 effettua il ribaltone e dà vita a un Governo di centrosinistra con dentro il PD, un ‘pezzo’ di berlusconiani capeggiati da Gianfranco Miccichè e, per l’appunto, Confindustria di Antonello Montante.

Noi non abbiamo preso parte alla conferenza stampa convocata da Claudio Fava. Ma da quello che leggiamo qua e là, non ci sembra che l’Antimafia regionale abbia posto l’accento sul ruolo del centrosinistra e sui personaggi della politica siciliana che contano con i quali Montante, prima nel Governo Lombardo e poi nel Governo di Rosario Crocetta, si è accompagnato. E si tratta, in entrambi i casi, di Governi di centrosinistra con al centro il PD.

Sapere cosa ci diverte di tutta questa storia? Che non si parla del fatto che tutti i più importanti protagonisti del Governo Lombardo e del Governo Crocetta sono, come dire?, ai propri “posti di combattimento”.

Raffaele Lombardo – che ha ‘pilotato’ il primo, vero accordo di potere e di Governo con Montante – oggi è uno dei personaggi più influenti del Governo regionale di Nello Musumeci.

L’avvocato Gaetano Armao – che è stato assessore del Governo Lombardo – oggi è assessore del Governo Musumeci.

Gianfranco Miccichè oggi è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana.

Antonello Cracolici – che insieme con l’ex senatore Giuseppe Lumia è stato il protagonista dell’accordo politico che ha portato al Governo Lombardo e poi assessore del Governo Crocetta – oggi è tra i ‘vincitori’ elle primarie del PD a sostegno del nuovo segretario nazionale, Nicola Zingaretti. Insomma, Cracolici, protagonista del Governo Lombardo e poi del Governo Crocetta oggi è il ‘nuovo’ del PD.

L’ex senatore Giuseppe Lumia del PD, che è stato – come già ricordato – protagonista insieme con Cracolici del Governo Lombardo e poi vero protagonista del Governo Crocetta è sempre in piedi e, leggiamo qua e là, si parla di lui come di un possibile candidato alle elezioni europee del ‘rinnovato’ PD di Zingaretti.

Dunque, se abbiamo ben capito, l’unico ‘cattivo’ di una stagione politica e di governo della Regione siciliana durata quasi dieci anni è stato Montante, mentre gli altri sono tutti bravi e belli e stanno tutti bene.

Qualcuno si offende se diciamo che a noi, sentire parlare di “sistema Montante” dai protagonisti della vecchia politica siciliana ci fa ridere?

Foto tratta da ilcircolaccio.it

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti