Ma a Palermo una cosa che funziona c’è? Munnizza, luce, squadra di calcio…/ MATTINALE 287

20 febbraio 2019

Affondare lentamente tra i buchi delle strade cittadine e i ‘buchi’ del bilancio comunale. Con l’immondizia che nuota felice nelle strade che si sono dadaisticamente sbarazzate dei ‘volgari’ cassonetti. Con il buio che ‘illumina’ intere strade della città, mentre la squadra di calcio guidata da un ‘drone’ cerca il suo possibile presidente, magari sotto forma di anima collettiva-connettiva…

Noi non ci occupiamo di calcio, se non di straforo. Ma vedere la città del calcio che cerca un presidente è una scena veramente singolare. Con tutti i suoi difetti – e Iddio solo sa quanti ne ha – il vulcanico Maurizio Zamparini, bene o male, per un periodo non breve, è stato il presidente della Palermo calcio. Ha fatto bene? Ha fatto male? Lasciamolo decidere a chi ne sa più di noi. Quello che oggi colpisce la nostra immaginazione è vedere una squadra di calcio che, bene o male, funziona guidata da un ‘drone’…

Bene o male gli stipendi sono stati pagati, le penalizzazioni sono state evitate. E si profila qualcosa di particolare, ovvero l’azionariato popolare. Ci sta pure questo, per carità. Però dobbiamo ammettere che Palermo – e non soltanto la squadra di calcio – è veramente ridotta male!

Volendo, la squadra di calcio che cerca un presidente che, possibilmente, non sia in cerca d’autore, è anche la metafora di una città allo sbando, ormai adusa al peggio senza fine.

Che dire, ad esempio, della munnizza? Un anno fa, o giù di lì, ci avevano detto che stavamo passando alla raccolta differenziata dei rifiuti. In tanti quartieri della città sono spariti i contenitori dell’immondizia: i cassonetti.

Dopo di che l’immondizia che finiva nei cassonetti adesso finisce nelle strade. La differenza è che prima, bene o male, la munnizza restava nei cassonetti e, ogni tanto, invadeva la strade.

Adesso l’immondizia rimane giorni e giorni sulle strade. Dove, in alcuni casi, si formano delle vere e proprie discariche a cielo aperto. La RAP – l’Azienda pagata dal Comune – conta su mille e 840 dipendenti. Ma nonostante ciò non ce la fa a svolgere un servizio decente. Misteri.

Così si assiste alla seguente scena: ogni cinque-sei giorni, anche in pieno giorno, bloccando il traffico, un mezzo con tanto di pala meccanica raccoglie l’immondizia e la mette su un camion: pezzi di munnizza cadono qua e là, alcuni volano trascinati dal vento. Il trionfo della lurdia.

Nessuno si occupa di sanificare il tratto di strada che per giorni e giorni è stato occupato dall’immondizia. Un giorno abbiamo chiesto agli operatori con la pala meccanica:

“Ma un po’ di pulizia no?”.

Risposta:

“Non ne vale la pena, tra un giorno sarà di nuovo piena di immondizia”.

Di rimettere i cassonetti, per evitare di sporcare le strade, non se ne parla. Sarebbe il segnale del fallimento della raccolta differenziata. Che è fallita sì, ma senza cassonetti è come se fosse riuscita alla perfezione…

Già, la raccolta differenziata. E’ così riuscita, la raccolta differenziata della munnizza, che a Bellolampo – la discarica della città – dopo aver riempito fino all’inverosimile la sesta vasca (ma in quale città civile del mondo ci sono discariche con sette vasche piene zeppe di immondizia?), la Regione e il Comune di Palermo ne stanno realizzando una settima!

Sì, la Regione siciliana che è, contemporaneamente, la proprietaria della discarica di Bellolampo (e già sapere che la Regione siciliana è ancora proprietaria di qualcosa è consolante…) e l’amministrazione pubblica della Sicilia che racconta che la raccolta differenziata nella nostra Isola sta decollando: siamo al 30, anzi al 40, presto saremo al 50, forse al 60, per arrivare al 70% di raccolta differenziata dei rifiuti.

E mentre al dipartimento regionale dei Rifiuti battono tutti i record della raccolta ‘differenziata’, si costruisce la settima vasca nella discarica di Bellolampo e… Palermo è invasa dai rifiuti, a Catania la raccolta differenziata non sanno nemmeno dove sta di casa, a Siracusa non ne parliamo eccetera eccetera eccetera.

E che dire dell’illuminazione di Palermo? In certe zone della città, al calar della sera, le tenebre avvolgono intere vie: nel buio l’attuale amministrazione comunale ritrova se stessa e la proprie dimensione onirica: è come se gli attuali amministratori decidessero, improvvisamente, di non guardarsi più allo specchio per non guardarsi in faccia…

Ma il massimo lo si raggiunge nei cantieri dell’Anello ferroviario. Dopo una spesa di oltre 100 milioni di euro, dopo aver scavato, scavato, scavato, realizzando trincee degne della Prima guerra mondiale, dopo aver trovato persino l’acqua (altro che Sicilacque spa!) dalle parti del porto, dopo aver reso la vita amara agli abitanti di via Emerico Amari, ebbene, nessuno trova il coraggio di dire che il ‘mitico’ Anello ferroviario non è stato fatto per essere ‘chiuso’, per per lasciare aperta la porta verso l’eternità: sì, i lavori saranno eterni, i cantieri di quest’opera mitica sono destinati a superare i limiti angusti dello spazio e del tempo: resteranno a perenne testimonianza della lunga stagione degli appalti ferroviari del centrosinistra cittadino…

Meno male che i cittadini che hanno la ‘fortuna’ di vivere nei pressi dei cantieri dell’Anello ferroviario queste cose non le sanno. Ve l’immaginate come la prenderebbero se venissero a sapere che i lavori continueranno per altri cinque, dieci, quindici anni? (sempre che si trovino i soldi…).

Poi ci sono i buchi delle strade della città. E lì sorge l’interrogativo degli interrogativi. Cosa simboleggiano le buche che padroneggiano le strade di Palermo? Perché nessuno se ne occupa?

Il volgare pensiero potrebbe materializzarsi nella solita formula linguistica:

“Piccì au Comuni sinni futtinu”.

O, al limite:

“Picchì au Comuni fineru i picciuli”. 

Ma la verità non sta né nell’una, né nell’altra formula linguistica. Anche se, forse, la seconda si avvicina più alla possibile verità.

Perché, forse, i buchi nelle strade di Palermo potrebbero essere le proiezioni sincretiche dei buchi che il Ministero dell’Economia cerca nel Bilancio del Comune…

E mentre la squadra di calcio cerca il suo presidente, mentre la munnizza invade le strade che restano sporche, mentre il buio ‘illumina’ intere vie della città, mentre i tecnici del Ministero dell’Economia si avventurano sincreticamente tra i ‘buchi’ del bilancio comunale, il sindaco Leoluca Orlando annuncia che, tra qualche settimana, ci sarà la nuova Giunta comunale…

Evviva!

 

 

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