Che senso ha realizzare un gasdotto tra Sicilia e Malta se il futuro è nell’energia solare ed eolica?

19 febbraio 2019

Forse, in questa storia della vecchia politica siciliana con la testa fissa ai grandi appalti, l’unica parola che viene in mente è “follia”. La Sicilia, invece di attardarsi con gli idrocarburi che sono ormai agli sgoccioli, dovrebbe pensare a potenziare le energie alternative, a cominciare da quella solare. Invece con l’attuale Governo regionale ripiombiamo negli anni ’70 del secolo passato… 

Ecco a voi il ‘futuro energetico’ della Sicilia secondo l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci:

“Regione siciliana e Repubblica di Malta – si legge in un comunicato della presidenza della Regione siciliana – stringono i tempi in vista della realizzazione del gasdotto sottomarino che collegherà le due isole del Mare Mediterraneo. Una riunione tecnica per fare il punto sul progetto d’interesse comune sul quale l’Unione europea ha dato il via libera, si è tenuta negli uffici dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente. Insieme all’assessore Toto Cordaro, i rappresentanti del ministero maltese per l’Energia e le acque, Henry De Battista, Manuel Sapiano e Alexandra Meli”.

“In tema ambientale – afferma Cordaro – si fa sempre più stretta la collaborazione tra la Sicilia e il governo de La Valletta. Il confronto di oggi è servito a ragionare su obiettivi comuni in vista di un traguardo condiviso: mettere le nostre comunità al passo con l’Europa. In quest’ottica si inserisce la realizzazione del gasdotto che andrà da Gela a Delimara, ma anche lo studio di nuovi progetti che ci consentano di intercettare risorse comunitarie, creando sviluppo e occupazione”.

“L’inizio dei lavori per il gasdotto – lungo 151 chilometri e con una portata di 232mila metri cubi all’ora – è programmato per il 2021. Nel corso della riunione – che fa seguito agli incontri avuti a Malta e Catania dal presidente della Regione Nello Musumeci con i rappresentanti del governo maltese – alla quale hanno preso parte anche i responsabili dei dipartimenti dell’Energia, dei Beni culturali, dell’Arpa e della Soprintendenza del mare, sono state valutate le competenze sullo specchio d’acqua e sul demanio marittimo in cui l’infrastruttura ricadrà. Dal ministero dell’Ambiente maltese si attendono adesso le autorizzazioni per la posa dei cavi sui terreni privati adiacenti”.

Invece di puntare sulle energie alternative realizziamo un terzo gasdotto…

Che speranze ha la Sicilia con un Governo del genere?

Foto tratta da inattivo.info

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