Il quasi-fallimento delle ex Province siciliane e le ‘lacrime di coccodrillo’ di CGIL CISL e UIL

7 febbraio 2019

Come per gli operai della Forestale della Sicilia, che oggi sono tornati nel ‘cuore’ di CGIL, CISL e UIL, anche le ex Province, abbandonate da anni, sono tornate nei pensieri dei sindacalisti della ‘Triplice’. Domani, addirittura, hanno indetto persino una manifestazione! Parlano persino degli ‘sportellisti’ e c’è il ‘pericolo’ che rilancino anche la vertenza della Formazione professionale… L’ironia di Paolo Amenta, vice presidente dell’ANCI Sicilia 

A quattro, forse cinque anni dai tagli alle ex Province siciliane targate Governo Renzi i ‘capi’ di CGIL, CISL e UIL della nostra Isola si ‘svegliano’ nel maldestro tentativo di scaricare su altri le responsabilità di un disastro finanziario che è, invece, tutto della parte politica della quale queste tre fallimentari organizzazioni sindacali fanno parte: il centrosinistra ‘trazione’ PD. Illudendosi che i siciliani abbiano dimenticato chi sono i veri protagonisti di questo disastro, la ‘Triplice’ ha organizzato, per domani pomeriggio, una manifestazione, a Palermo, davanti la sede dell’assessorato regionale all’Economia.

 

“Il silenzio della politica sulla situazione drammatica delle ex Province non ci sta bene – dicono oggi, con ‘qualche’ anno di ritardo, i protagonisti di CGIL, CISL e UIL della Sicilia -. Il nostro appello è rivolto a tutti, parlamentari regionali e nazionali, di maggioranza o di opposizione, con ruoli istituzionali o meno: serve un’azione coordinata e condivisa e l’impegno di ognuno per lavorare a una norma ‘salva-province”.

Una domanda ai segretari generali Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo di Cgil e Fp CGIL, Mimmo Milazzo e Paolo Montera di CISL e CISL Fp, Claudio Barone ed Enzo Tango di UIL e UIL Fpl: ve ne accorgete solo adesso che le ex Province siciliane si trovano in una “situazione drammatica”? E dove eravate quando il Governo Renzi imponeva alle ex Province siciliane il prelievo forzoso di oltre 200 milioni di euro all’anno? Dove eravate quando il Governo Renzi scippava alle ex Province siciliane i 220 milioni di euro all’anno di RC Auto?

Oggi i ‘capi’ di queste tre organizzazioni sindacali parlano di “assenza di risposte da parte del Governo regionale sulla gravissima situazione economica e finanziaria che permane in tutte le ex Province della Regione Siciliana, ormai a rischio dissesto”.

Figuriamoci se noi difendiamo l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci e Gaetano Armao: ma, di grazia, che c’entra l’attuale Governo con i disastri finanziari combinati dal passato Governo regionale di Rosario Crocetta-PD con le ex Province e, in generale, con la Regione e i Comuni?

A onor del vero, ogni tanto Michele Pagliaro, il segretario generale della CGIL siciliana, prendeva le distanze dal Governo Crocetta. Ma mentre Pagliaro, qualche volta, criticava il Governo Crocetta-PD, la ‘sua’ CGIL siciliana ne combinava di tutti i colori con gli operai della Forestale, con la Formazione professionale e con le politiche del lavoro (leggere Sportelli multifunzionali).

Egregi sindacalisti della CGIL siciliana: con gli operai della Forestale l’avete fatta veramente grossa: avete avallato tutte le penalizzazioni – economiche e mediatiche – inflitte ai lavoratori del comparto forestale siciliano; avete anche plaudito a una riforma sbagliata e priva di copertura finanziaria din questo martoriato settore adottata dal passato Governo regionale in campagna elettorale.

E che dire della Formazione professionale? Quanti lavoratori, o meglio, ex lavoratori di questo settore risultano ancora iscritti alla CGIL siciliana? E quanti sono ancora iscritti alla CISL e alla UIL?

Lo stesso discorso vale per gli ex ‘sportellisti’: fino a qualche mese fa eravate contrari allo loro assunzione presso gli uffici della Regione, ora che c’è il Reddito di cittadinanza avete cambiato linea…

Ma come possono i lavoratori credere ancora a voi?

Anche sulle ex Province – dove lavorano 6 mila persone circa, dove siete stati? Avete avallato la legge Delrio recepita nella passata legislatura dall’Ars. Bella legge, no? Una legge – degna del Governo Renzi e del PD, partito la cui utilità politica è pari alla vostra ‘utilità’ sindacale – che affida alle ex Province siciliane le competenze senza assicurare la copertura finanziaria per consentire alle stesse ex Province di svolgere i compiti che gli vengono affidati dalla legge! E dove eravate, voi, quando succedeva tutto questo? Dove eravate, nel giugno del 2016, quando l’allora capo del Governo italiano, Renzi, diceva che, sotto il profilo finanziario, era “tutto a posto” quando già allora era tutto fuori posto? (COME POTETE LEGGERE QUI).

“La Regione – leggiamo sempre nel vostro comunicato – ci incontri e ci indichi quali interventi è pronta a mettere in campo e quanti altri ne servono, anche a livello nazionale, per risolvere una situazione che ormai è divenuta insostenibile e impedisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori e l’erogazione dei servizi ai cittadini”.

“Non accettiamo più alibi da parte di chi ci governa, né da parte di chi sta all’opposizione e non fa abbastanza. Non è sufficiente, anche se è indispensabile un’iniezione di fondi, come si tenta di fare con gli ultimi documenti contabili in discussione. Serve risolvere strutturalmente questa annosa e drammatica vicenda che vede coinvolti seimila dipendenti delle ex Province, più 800 delle partecipate e 600 precari. Per non parlare della paralisi dei servizi ai cittadini: una ipoteca che pende su strade, scuole, fasce sociali deboli. Non siamo più disposti a tergiversare, vogliamo risposte immediate e l’apertura di un serio confronto politico, istituzionale e sindacale sul tema”.

Oggi non ‘accettate’ più alibi: prima allora li avete accettati?

“Non siamo più disposti a tergiversare”: prima allora avete tergiversato?

Ironico il commento del vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, che da anni chiede allo Stato e alla Regione interventi in favore di Comuni ed ex Province siciliane:

“Che devo dire? Meglio tardi che mai. Finalmente anche altri si accorgono che i territori della Sicilia sono senza governo. Abbiamo recepito in Sicilia la legge Delrio ma, di fatto, non l’abbiamo applicata. sono mancate le risorse finanziarie. Ma almeno il personale avrebbe potuto essere trasferito. Inveve non è stato fatto nulla”.

“Proprio sul vostro blog – aggiunge Amenta – ai passati Governi nazionali e siciliani ho più volte chiesto di intervenire. Ora vorrei rivolgere un appello all’attuale Governo nazionale. Che intenzione hanno di fare con la legge Delrio? La vogliono applicare o la vogliono cambiare?”.

In realtà, nemmeno noi abbiamo capito cosa vuole fare delle ex Province siciliane l’attuale Governo nazionale.

Foto tratta da basilicata24  

 

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