Palermo, munnizza, disastri & disavventure della RAP. E i grillini? ‘Pasta con le sarde’, modello Forza Italia…

2 febbraio 2019

Un dato emerge con chiarezza: l’amministrazione comunale  di centrosinistra di Palermo è semplicemente disastrosa. L’inchiesta della magistratura sulla RAP è solo uno dei tanti esempi di malgoverno. Si va avanti con l’immondizia per le strade e con le stesse strade tutte buche. E la ‘Grande informazione’ che fa? L’opposizione mancata dei cinque consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle   

Mentre l’immondizia per le strade di Palermo continua ad essere una costante (il tratto di via Serradifalco tra via Cataldo Parisio e Piazza Principe di Camporeale presenta tre piccole discariche a cielo aperto: ma è solo uno dei tanti esempi) le notizie che arrivano sulla RAP – l’Azienda comunale che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti) – sono sempre più sconfortanti.

La situazione economica è sempre problematica. Le perdite della RAP ormai sono la regola e permangono le criticità già note: costi troppo alti (e bisognerebbe chiedersi il perché), mezzi vetusti, il Trattamento Meccanico Biologico (TMB) dei rifiuti (il riferimento è all’impianto che si trova nella discarica di Bellolampo) non è coperto dal contratto di servizio, mentre la stessa discarica è ormai satura.

E’ con stupore che leggiamo su altri giornali che alla RAP manca il personale: e il 1840 dipendenti che tale Azienda paga ogni mese che fine hanno fatto?

Dovrebbero essere le opposizioni in Consiglio comunale a chiedere conto e ragione dei dipendenti della RAP: quanti dei mille e 840 vanno in strada? Ma le opposizioni – a parte Sabrina Figuccia – non esistono se non per produrre qualche comunicato stampa in stile ‘anglosassone’: insomma, per dirla tutta, i 5 consiglieri comunali grillini di ‘disturbare’ il manovratore sindaco Leoluca Orlando non ne vogliono sapere.

Sulla RAP qualche domanda l’ha posta il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Aldo Penna, che, in quanto palermitano, sa come vanno le cose. Non è un caso se ha chiesto se ha posto ufficialmente la eguente domanda:

“Alla RAP ci sono imboscati?” (QUI IL SUO COMUNICATO STAMPA UFFICIALE).

Stendiamo un velo pietoso, poi, sulle strade di Palermo che dovrebbero essere sistemate dalla RAP: anzi, facciamo come fa la ‘Grande informazione’ italiana: paliamo delle buche delle strade di Roma, giusto perché bisogna attaccare la sindaca Virginia Raggi che è populista e lasciamo in pace i sindaci ‘europeisti’…

In queste ore lo sfascio della RAP si arricchisce di una nuova vicenda che leggiamo su Live Sicilia:

“Scatta il sequestro per l’ex presidente Roberto Dolce (della RAP ndr), dirigenti e componenti del Collegio sindacale. Son tutti indagati per peculato. Con il sequestro preventivo, chiesto dalla Procura, il giudice per le indagini preliminari Roberto Riggio blocca in totale 57 mila euro”.

“La parte più consistente del danno – prosegue l’articolo di Live Sicilia – viene contestata, oltre che a Dolce, a Massimo Collesano (dirigente dell’area Finanze) e Larissa Calì (delegato per la sicurezza). Di minore entità i sequestri per Fabrizio Leone, Giosuè Miceli, Aurelio Rizzuto, Roberto Scardino, Sergio Vizzini, Loredana Giuliano”.

Sono stati i Carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro, tre anni fa, a scoprire alcune violazioni ambientali e di sicurezza sul lavoro. Immediate le contravvenzioni.

“La legge – leggiamo sempre si Live Sicilia – prevede che i reati si estinguano pagando una sanzione. Solo che, così sostengono i pubblici ministeri coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, il collegio sindacale li avrebbe autorizzati a prelevare i soldi dalle casse della RAP, i cui bilanci erano e sono in rosso”.

Sulla vicenda interviene con un timido comunicato stampa il consigliere comunale Antonio Randazzo:

“Siamo molto preoccupati per la partecipata RAP. Ad una situazione economico-finanziaria già grave e unitamente alle difficoltà gestionali, si aggiunge oggi un ulteriore vicenda dai toni scuri in cui dirigenti ed ex cda risultano indagati a vario titolo per peculato e reati in materia di falso. E’ auspicabile che quanto prima si faccia chiarezza per fugare ombre e dubbi su una realtà che deve procedere limpidamente e serenamente per gli interessi dei cittadini e dei lavoratori stessi. Restiamo in attesa della magistratura: certo è che se i reati saranno confermati chiederemo al Sindaco di valutare provvedimenti a tutela dell’azienda e di tutti i cittadini”.

E mentre il consigliere comunale grillino Randazzo “resta in attesa” invece di scatenare il ‘viva-Maria’ sullo sfascio della RAP, sulle strade cassate, sull’abbattimento degli alberi (che continua), sui disastri provocati dai lavori dell’Anelo ferroviario, sul Tram in via Libertà, insomma, su una città che sta andando in malora, noi ci chiediamo “limpidamente e serenamente”: ma ‘sti cinque consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle cu nni purtò? I runni spuntaru? Ma così si fa l’opposizione?

Foto tratta da ilgazzettinodisicilia.it  

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