Anche alla Regione siciliana arrivano gli 80 euro: li prevede il nuovo contratto

28 gennaio 2019

Dopo anni di ritardo il Governo regionale di Nello Musumeci, che fino ad oggi di concreto ha fatto solo danni (e tante chiacchiere), è riuscito a strappare ai sindacati un contratto al risparmio per il personale non dirigenziale della Regione siciliana. L’obiettivo, adesso, è di mettere a ‘dieta’ anche i dirigenti. I comunicati ‘trionfali’ della presidenza della Regione e della CISL    

Tutto lo sforzo per produrre, alla fine, un aumento di 80 euro per il personale non dirigenziale. Dopo oltre dieci anni di contratto scaduto è nulla, almeno per i lavoratori. Va molto bene, invece, per il Governo regionale dio Nello Musumeci, che ne esce benissimo con un’operazione di di alto ‘sparagno’, come si usa dire in Sicilia.

Complimenti vivissimi ai sindacati che hanno firmato questo contratto: di meglio non potevano fare…

“Via libera al nuovo Contratto di lavoro per i dipendenti del comparto della Regione siciliana – si legge in un comunicato di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana -. Il documento è stato firmato oggi pomeriggio dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e dai sindacati, a oltre dieci anni dall’ultimo rinnovo”.

“Un risultato straordinario – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – con il quale restituiamo valore all’impegno dei lavoratori. In meno di un anno dall’accantonamento delle risorse e dalle direttive impartite dal Governo si è arrivati alla firma. Un ringraziamento al presidente dell’Aran Ninni Gallo e ai componenti e alle organizzazioni sindacali che hanno lavorato in sinergia con grande impegno».

A esprimere soddisfazione per un traguardo tanto atteso anche l’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso:

“Sono stati introdotti – sottolinea – nuovi criteri che premiano la meritocrazia e vanno nella direzione di valorizzare le risorse professionali dell’amministrazione regionale. Adesso, il prossimo passo è quello del rinnovo del Contratto dei dirigenti”.

Dopo il bla bla bla il comunicato dà qualche notizia su cone articola il nuovo contratto:

1. DECORRENZA – Riallineamento del Contratto regionale a quelli nazionali per il periodo 2016-2018, tenuto conto che il blocco dei rinnovi contrattuali in Regione è stato superiore di un biennio rispetto agli altri settori pubblici.

2. INCREMENTI RETRIBUTIVI – Incremento delle retribuzioni a regime dal primo gennaio 2018 del 3,48% in linea con i rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego (Stato – Enti Locali – Sanità).

3. RIPARTIZIONE RISORSE – TABELLARE/PRODUTTIVITA’ – Nonostante il maggior periodo di blocco contrattuale subito rispetto agli altri settori pubblici, gli incrementi non sono stati destinati in tutto agli aumenti tabellari (come avvenuto nei Ministeri), ma una quota parte delle risorse è stata destinata a incentivare il miglioramento della produttività e dei servizi a beneficio dell’utenza, in misura comunque superiore a quella di tutti gli altri comparti pubblici: Regione 104 euro medie per dipendente; ministeri 0 euro; Enti locali 83,20 euro; Sanità 91 euro.

4. ORDINAMENTO PROFESSIONALE – Istituzione di una apposta Commissione paritetica con le organizzazioni sindacali per la revisione dell’ordinamento professionale fermo da oltre 20 anni.

5. PROGRESSIONI ECONOMICHE INTERNE – Riattivazione delle progressioni economiche interne per la valorizzazione dell’esperienza professionale del personale con criteri di meritocrazia e selettività previo superamento di corso di formazione ed esame finale ad una percentuale limitata del personale in sintonia con quanto già applicato negli altri settori del pubblico impiego.

6. SANZIONI DISCIPLINARI -. Nuove più restrittive regole e sanzioni per le infrazioni disciplinari per i fannulloni in ufficio ed i furbetti del cartellino

7. POSIZIONI ORGANIZZATIVE – Introduzione di nuovi criteri di selettività e meritocrazia professionalità per gli incarichi di Posizioni Organizzative che vanno a valorizzare la capacità professionali dei funzionari.

8. PRODUTTIVITA’ E MERITOCRAZIA – Abolizione del vecchio Fondo di produttività (Famp) e dei vecchi criteri di erogazione a pioggia delle risorse, con l’introduzione di nuovi criteri di selettività legati alla valutazione della performance organizzativa e della performance individuale dei dipendenti sulla base del sistema di valutazione adottato dalla Regione e certificato dall’Oiv (come avviene nelle P.A. più evolute a all’avanguardia nella valutazione selettiva dei dipendenti).

9. MOBILITA’ – Destinazione di una quota parte delle risorse della produttività per favorire la mobilità dei dipendenti verso sedi della Regione con forti carenze di personale o elevati carichi di lavoro o in presenza di eventi eccezionali e non prevedibili dovuti anche ad emergenze ambientali.

10.SMART WORKING – LAVORO AGILE – Introduzione di tale nuovo e moderno istituto contrattuale presente nel mondo del lavoro pubblico e privato che consente un più razionale utilizzo delle risorse umane e che può essere impiegato in sedi Regionali diverse da quelle di appartenenza, in relazione alle esigenze dell’amministrazione derivanti da carenze di personale o incremento dei carichi di lavoro.

In ‘festa’ la CISL siciliana:

“Un risultato di importanza straordinaria – si legge in un comunicato a firma di Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia – se si considera che l’ultimo rinnovo risale a più di dieci anni fa e che per tutti questi anni i lavoratori della pubblica amministrazione regionale hanno lavorato più di un passo indietro rispetto ai loro colleghi del resto d’Italia. La firma del nuovo contratto 2016-2018 è un traguardo fondamentale verso l’efficientamento della macchina regionale e in questo anno, come sindacato, abbiamo messo tutto il nostro impegno per raggiungere l’obiettivo e recuperare il gap temporale nei confronti del resto d’Italia”.

Nel comunicato della CISL scopriamo a quanto ammonta l’aumento delle retribuzioni dopo oltre dieci anni di blocco:

“Il nuovo contratto del comparto non dirigenziale prevede un aumento tabellare medio di 90,30 euro lordi”.

In pratica, une miseria!

“Abbiamo sottoscritto questo contratto perché abbiamo avuto rassicurazioni dalla Regione sul fatto che, come da nostra richiesta – dicono Montera e Fabrizio Lercara, segretario della Cisl Fp Sicilia per i dipendenti regionali – partirà contestualmente alla sottoscrizione la convocazione della commissione paritetica per la riclassificazione del personale. È fondamentale che l’Aran venga implementata e continui a funzionare, anche perché non si può più rimandare il rinnovo del contratto della dirigenza regionale”.

Nel comunicato si legge che “è previsto già per il 1 febbraio un incontro propedeutico sui lavori della commissione”.

“Quella che stiamo disegnando – concludono Montera e Milazzo – è un’amministrazione al passo con i tempi. In questo contratto sono già presenti principi importanti che devono però essere sviluppati in modo più dettagliato: dalla digitalizzazione del lavoro alla realizzazione di sedi virtuali all’implementazione dello smart working. Bisogna puntare ancora di più sull’innovazione e sulla formazione per valorizzare le professionalità dei lavoratori e avvalersi di figure adeguate ai tempi”.

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