Reddito di cittadinanza e Centri per l’impiego: ma in Sicilia non ci sono gli ex sportellisti?

15 gennaio 2019

Il Governo nazionale, per distribuire il Reddito di cittadinanza evitando di sbagliare ha bisogno del potenziamento dei Centri per l’impiego. Milena Gabanelli, in un video (che trovate allegato), segnala le possibili difficoltà. Ma in Sicilia il personale specializzato c’è già: sono gli ex Sportellisti e gli stessi disoccupati della Formazione professionale che potranno occuparsi della formazione per disoccupati e inoccupati 

Reddito di cittadinanza: per la prima volta in Italia c’è un Governo che si occupa direttamente degli ultimi. Ma i problemi sono tanti. Alcuni sono veri problemi, altri sono creati ad arte. Perché l’idea stessa che un Governo definito “populista” faccia una cosa che avrebbe dovuto fare la ‘sinistra’ che non c’è più (o anche la ‘destra sociale’, quando c’era) non piace proprio. Insomma, alla vecchia politica l’idea che i grillini stiano provando ad aiutare chi non ha nulla non piace proprio!

Così funziona il Belpaese: se i soldi, sotto forma di incentivi, vanno alle imprese – quasi sempre del Centro Nord Italia – tutto fila liscio. Se debbono essere assegnati a chi è fuori dai circuiti della società (si pensi ai cosiddetti Neet, giovani che non studiano e non cercano un lavoro), ecco che tutto diventa difficile, quasi impossibile…

Milena Gabanelli sottolinea le difficoltà per l’applicazione del Reddito di cittadinanza in un video che trovate allegato. E ha ragione. Si debbono assumere, ad esempio, 4 mila dipendenti in tutta l’Italia: e non sarà facile che ciò avvenga entro il mese di aprile.

Però non possiamo non segnalare che, proprio sul Reddito di cittadinanza la Sicilia parte avvantaggiata. Perché se è vero – come giustamente sottolinea Milena Gabanelli – che queste 4 mila persone dovranno essere formate (non ci si può inventare orientatori nelle politiche del lavoro!), è altrettanto vero che la nostra Regione, fino a una decina di anni fa, poteva contare su personale altamente specializzato nelle politiche del lavoro.

Parliamo dei dipendenti degli Sportelli multifunzionali. In buona parte, questo personale è in grado di tornare a lavorare. Licenziato da una fallimentare vecchia politica siciliana che i posti lavoro li vuole assegnare non con i Centri per l’impiego regionali (che infatti funzionano male), ma direttamente nelle segreterie dei vecchi politici, i lavoratori degli Sportelli multifunzionali sono in grado, oggi, di dare risposte concrete non soltanto per l’erogazione corretta del Reddito di cittadinanza, ma anche nelle politiche attive del lavoro e nella Formazione professionale per disoccupati e inoccupati.

Noi ci auguriamo che il 24 gennaio, a Roma, la delegazione di lavoratori della Formazione e degli ex Sportelli della Sicilia utilizzi al meglio un’occasione formidabile offerta dall’attuale Governo nazionale con il Reddito di cittadinanza.

Sappiamo che di mezzo ci sarà anche il Governo regionale. A pelle ci verrebbe di consigliare al Governo nazionale e ai lavoratori di Formazione e ex Sportelli di tenere fuori la Regione. Ma questo non si può fare.

E allora bisognerà capire quali sono le intenzioni del Governo regionale. Va da sé che chi, in Sicilia – nel contesto dell’applicazione del Reddito di cittadinanza – cercherà di non far tornare al lavoro i dipendenti della Formazione e gli ex sportellisti, è chiaro che vorrà affossare non soltanto i disoccupati siciliani di questo settore, ma lo stesso Reddito di cittadinanza.

Questa sarà la prova – una sorte di cartina al tornasole – per stanare i sindacati tradizionali.

Quanto al Governo regionale, da quello che abbiamo letto qua e là, l’attuale assessore regionale al Lavoro, Mariella Ippolito, ci sembra ben disposta verso i disoccupati di Formazione ed ex Sportelli. Non resta che sperare che tutta vada per il meglio. Come si usa dire in questi casi, incrociamo le dita…

 

QUI IL VIDEO DI MILENA GABANELLI

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