Sugli appalti pubblici il Governo Musumeci vorrebbe ‘cantarsela e suonarsela’…

12 gennaio 2019

Lo scorso Natale, tra una fetta di panettone e un brindisi, il Governo di Nello Musumeci ha istituito l’Ufficio speciale per la progettazione regionale. Della serie, appalti pubblici in famiglia… La cosa, a quanto pare, non è piaciuta ai liberi professionisti che si sono rivolti al TAR Sicilia. Professionisti senza cuore che non capiscono che si avvicinano le elezioni e gli appalti a umma umma servono, eccome se servono!

Gli architetti di Palermo contro l’Ufficio speciale per la progettazione regionale istituito dal Governo regionale di Nello Musumeci.

“Durante la pausa natalizia – leggiamo in un comunicato – l’Ordine presieduto da Francesco Miceli ha presentato ricorso al TAR Sicilia per chiedere la sospensione e l’annullamento di tutti gli atti. Il documento è stato notificato il 28 dicembre alla Presidenza della Regione, alla Giunta regionale e al dirigente generale dell’ufficio, l’ingegnere Leonardo Santoro”.

“Subito dopo la delibera che istituiva dell’Ufficio – dice Miceli – avevamo espresso più di una perplessità rispetto a questa decisione che rischia di creare un sistema perverso e di discriminare i liberi professionisti siciliani. Il Governo regionale è andato avanti, accelerando anzi il percorso. L’Ufficio ha già una sede e, per quanto ci è dato sapere, sta lavorando anche per completare la dotazione del personale. Siamo convinti che questo rappresenti un grave rischio per la libera professione creando, tra l’altro, un grave conflitto di interesse nel sistema delle opere pubbliche, da qui anche la richiesta di sospensione immediata”.

“L’udienza per la discussione sulla sospensiva – prosegue il comunicato – si terrà il 24 gennaio e il ricorso andrà poi avanti per decidere sull’annullamento di tutto l’iter e, dunque, dell’Ufficio stesso che, di fatto, anticipa la Centrale unica di progettazione avviata a livello nazionale dal governo Lega-M5S con una previsione nella manovra di bilancio. Il ricorso è curato dall’avvocato amministrativista Giuseppe Ribaudo e sottolinea un vizio di illegittimità formale e più vizi di carattere sostanziale”.

“Per il carattere che riveste e in base alla normativa vigente – scrive Ribaudo – l’ufficio avrebbe dovuto essere istituito con una norma votata all’Ars e non con un provvedimento amministrativo approvato dalla Giunta regionale”.

“Dal punto di vista sostanziale – leggiamo ancora nel comunicato – l’istituzione viola l’art.24 del Codice degli appalti sotto diversi profili perché pone gli operatori privati in una posizione discriminata e meno favorevole, facendo venir meno la netta distinzione tra controllori e controllati ed incrementando, ancor di più, la crisi in cui versa il settore edilizio e delle opere pubbliche. La Regione si troverebbe a valutare in sede concorsuale gli stessi progetti redatti dal proprio ufficio di progettazione, con un’evidente, violazione dei principi in materia di imparzialità, trasparenza, e parità di trattamento tra gli enti locali, con evidenti conflitti di interesse tra soggetto controllore e controllato”.

P.s.

Insomma, da quello che si capisce, in materia di opere pubbliche il Governo regionale sta provando a ‘cantarsela e suonarsela’: l’Ufficio speciale per la progettazione regionale redigerà i progetti e la stessa Regione li approverà. Ci chiediamo, a questo punto, perché continuare con le ‘noiose’ gare d’appalto che generano sempre ricorsi e contro ricorsi?

Perché, invece, non istituire anche un bell’Ufficio regionale per scegliere direttamente le imprese che, in cambio degli appalti, debbono assicurare e assunzioni ai partiti politici di governo e, in quota, anche alle opposizioni che non fanno tante storie?

Alla fine questo metodo potrebbe diventare un incentivo per riavvicinare alle urne i tanti siciliani – più del 50% – che non vanno più a votare: io ti assumo, tu mi voti…

Volendo, giusto per restare in famiglia, ogni partito politico – di maggioranza e, magari, anche di opposizione – potrebbe costituire le proprie imprese, giusto per ‘semplificare’ il mercato, coinvolgendo, ovviamente, la burocrazia, che non deve restare a ‘bocca asciutta’ (sarebbe assurdo fargli redigere i progetti e poi lasciarli ‘digiuno’…). 

Così si rilancerebbe l’economia e la ‘vera’ politica siciliana… 

Però, per favore, senza fare leggi: bastano un paio di provvedimenti amministrativi – in famiglia come i futuri appalti – e la vita sarà più bella! 

NELLA FOTO SOPRA UNA METAFORA DEL NUOVO UFFICIO SPECIALE PER LA PROGETTAZIONE REGIONALE

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