Salvini sta logorando i grillini e indebolendo il Sud, altro che “comandano i meridionali” come scrive ‘Libero’!

11 gennaio 2019

L’attacco sferrato oggi la quotidiano ‘Libero’ ai “Terroni” non è altro che l’inizio dello scontro tra la Lega di Salvini e i grillini sull’autonomia finanziaria di Lombardia e Veneto. Contrariamente a quello che pensano tanti commentatori politici, a nostro modesto avviso, né lo scontro su questo tema, né quello sui migranti metterà in crisi il Governo giallo-verde. L’obiettivo di Salvini, in questa fase pre-elettorale, è quello di logorare il Movimento 5 Stelle  

Ormai la strategia della Lega Matteo Salvini è chiara: logorare il Movimento 5 Stelle e rendere sempre più difficile la vita al Sud, base elettorale degli stessi grillini. Ieri tanti autorevoli commentatori hanno scritto di crisi imminente del Governo nazionale giallo-verde dopo lo scontro sui migranti. Noi ci permettiamo di azzardare un’ipotesi: non ci sarà alcuna crisi di Governo, perché il leader leghista non ha alcun interesse di perdere la rendita di posizione che esercita nell’attuale Governo, ricoprendo, peraltro, ruoli-chiave.

L’attacco che oggi il quotidiano Libero ‘spara’ contro il Mezzogiorno con il solito titolo provocatorio: “Comandano i meridionali” è solo l’anticipo dello scontro che sta per aprirsi tra Lega e Movimento 5 Stelle sull’autonomia di Lombardia e Veneto.

E’ noto che lombardi e veneti – sostenuti dai rispettivi presidenti delle due Regioni, rispettivamente Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) – vogliono tenersi il cosiddetto ‘residuo fiscale’: siccome sono Regioni più ricche rispetto alla Regioni del Sud e contribuiscono in maggior misura alla fiscalità generale, vogliono tenersi tutte le imposte che pagano, penalizzando, ovviamente, il Mezzogiorno.

Salvini sa benissimo che il Movimento 5 Stelle – ma anche altre forze politiche – non potrebbero mai avallare una cosa del genere, che peraltro rafforzerebbe la Lega nel Centro Nord (perché a questa ‘Secessione dei ricchi, ovviamente, si assocerebbero, a ruota, Piemonte, Liguria e alcune Regioni del Centro, Emilia Romagna in testa).

Lo scontro sull’autonomia del nuovo ‘Lombardo-Veneto’ in salsa leghista fa gioco alla Lega anche se l’obiettivo, com’è probabile, non verrà raggiunto: perché in piena campagna elettorale per le elezioni europee del prossimo mese di maggio Salvini potrà sempre dire agli elettori del Centro Nord:

“Noi siamo per l’autonomia fiscale di tutto il Centro Nord, ma in questo momento, visto che siamo ‘costretti’ a governare con i grillini, non possiamo ottenerla. Dateci più forza – cioè più voti! – e la otterremo”.

Con questa mossa Salvini rende più deboli i grillini nel Nord e si rafforza.

Lo scorso 4 gennaio, su I Nuovi Vespri, Antonio Piraino ha scritto:

“Ormai il progetto della Lega di Salvini è chiaro: indebolire ideologicamente e politicamente il Movimento 5 Stelle, con il chiaro obiettivo di usarlo fino in fondo prima di gettarlo via. Di fatto, si prospetta un nuovo, grande blocco sociale del Nord del Paese a danno del Sud e dei ceti popolari” (QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI ANTONIO PIRAINO).

Proprio oggi il Correre della Sera parla di un “asse del Nord”. Quindi non siamo i soli a scrivere di un blocco sociale imperniato sul Nord del Paese: noi aggiungiamo solo a danno del Sud, perché la politica della Lega è oggettivamente a danno del Sud. 

Cos’è l’autonomia fiscale di Lombardia e Veneto (e, a ruota, di altre Regioni del Centro Nord) se non un attacco mirato e modulato alle popolazioni meridionali? In calce trovate una serie di articoli che descrivono, per filo e per segno, che cosa succederebbe nelle Regioni del Sud con l’eventuale entrata in vigore dell’autonomia del ‘Lombardo-Veneto’ leghista.

Detto questo, l’obiettivo della Lega di Salvini, in questa fase politica, non è l’autonomia fiscale del Centro Nord a partire da Lombardia e Veneto: perché questa si configurerebbe come il suicidio politico dei grillini.

Il vero obiettivo dei leghisti, in questa fase politica, come già sottolineato, è logorare il Movimento 5 Stelle, facendogli perdere consensi in vista delle elezioni europee di maggio. 

Non è certo casuale – per citare un esempio – la gestione del Ministero delle Politiche agricole in chiave antimeridionale dell’attuale Ministro Gian Marco Centinaio. 

Emblematica la ‘bocciatura’ di tutti i possibili aiuti agli agricoltori del Sud che erano stati inseriti nella legge di stabilità nazionale (leggere Bilancio e Finanziaria nazionale 2019). Passaggio che i leghisti hanno consumato con grande abilità politica, tirandosi dietro un ‘pezzo’ dello stesso Movimento 5 Stelle (ma questa è un’altra storia).

E che dire della vicenda grano duro Senatore Cappelli, gloria e vanto della cerealicoltura del Sud Italia, finito ad un gruppo del Nord durante il Governo del PD? Su tale fronte la Lega sta confermando la scelta di penalizzare il Su adottata dal Governo del PD.

E ancora – restando sempre all’agricoltura – la recente mossa del Ministro leghista Centinaio: 20 milioni per i contratti di filiera già introdotti dal Governo Renzi: contratti di filiera che servono all’industria della pasta del Nord, non certo agli agricoltori del Sud!

Per un fronte comune 

 

 Foto tratta da liberoquotidiano

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti